Possibile rottura PD-Radicali per la mancata candidatura di Pannella alle europee?

5 02 2009

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

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Denuncia Emma Bonino

Quando, giusto un anno fa, esclusero Marco Pannella dalle liste del Pd per le elezioni politiche, Goffredo Bettini, in uno degli incontri avuti con noi, disse testualmente: “Pannella è più adeguato per le Europee, in quell’occasione lo eleggeremo con 200mila preferenze”. Dopodiché, però, non abbiamo più sentito niente e perciò…

Conferma e tuona Pannella

La promessa di essere candidato alle prossime elezioni europee gliela fecero, sì o no? «Sì. O meglio: non a me direttamente, ma ad alcuni miei esponenti». La Bonino dice che però, da allora, sull’argomento, non si son fatti più sentire. «Ed è vero, verissimo. Ma sa, non è che poi io mi meravigli troppo…». E perché? «Perché quelli del Pd sono del tutto incapaci di mantenere anche il più piccolo impegno… perciò si figuri quanto può contare la loro parola…». Sono affermazioni pesanti, Pannella. «È la mesta, tragica verità. Non è un partito, quello, in grado di mantenere ciò che promette». E se la promessa l’avesse fatta Walter Veltroni in persona? «Peggio… Assolutamente peggio… Veltroni è il primo che non riesce a mantenere la parola che dà… Per carità, guardi, lo spieghi chiaramente ai lettori del Corriere: io, da Veltroni e dai suoi compari di ventura, non m’aspetto proprio niente».

Quindi si può scrivere che alle Europee non sarà ripetibile l’accordo di cartello che faceste in occasione delle politiche nello scorso aprile? «Guardi, prima di tutto, dev’esser chiara una cosa: se Veltroni e compagnia bella hanno un qualche interesse nei miei confronti, che chiamino, che si facciano vivi… Noi certo non andiamo a portargli spontaneamente le nostre ceste piene… Ma lei mi chiedeva?…». È ancora realistico pensare di riproporre alle Europee l’alleanza tra voi, il Pd e l’Italia dei valori? «Mah, sono successe così tante cose…». Pannella, è realistico o no? «Guardi, le dico: quello fu nient’altro che un accordo elettorale che il Pd letteralmente ci impose… e vuol sapere perché ce lo impose…». Prosegua, lo spieghi lei. «Perché volevano portare il nostro scalpo dall’altra parte del Tevere…». Dalle parti della Santa Sede… «Volevano andar lì e farsi belli, con il nostro scalpo, e dire: ecco, guardate un po’ quanto siamo stati bravi e abili. Ci siamo annessi i radicali, e finalmente non avrete più quel simbolo sulle schede elettorali, e soprattutto non avrete più loro in mezzo a tutte le questioni che vi stanno a cuore…». E invece. «Invece noi siamo rimasti vivi, ancora una volta abbiamo resistito e ogni volta che ci è stato possibile abbiamo alzato la mano dicendo no, così non va: noi radicali la pensiamo, se permettete, un po’ diversamente da voi».

Bettini chiude completamente le porte a questa eventualità

Restando sulle Europee, Emma Bonino sostiene che lei promise un seggio a Pannella. Conferma?

Ai tempi dell`accordo del 2008 abbiamo avuto moltissime riunioni coi Radicali, alcune delle qua- li sono state estenuanti. Può darsi che in qualcuna di queste io, per meglio sottolineare la non opportunità della candidatura di Pannella alle politiche, abbia rilevato che il suo profilo era più adatto a una platea internazionale. Detto questo, rilevo che le accuse che ci ha rivolto ieri dimostrano quanto la sensibilità di Marco sia oggi lontana dal progetto del Pd. Discorso chiuso: su questo caso non dirò più neanche una parola.

Realacci però sarebbe per la conferma della promessa

Io sono sempre stato del parere che ‘pacta sunt servanda’. Se questo e’ quello che e’ stato detto a Pannella da Bettini e da Veltroni all’epoca, questo va ripreso in considerazione

Intanto è lotta aperta nel partito tra popolari e radicali

Scontro tra Popolari e Radicali nel gruppo del Partito democratico. “Via i parlamentari di Marco Pannella”, tuonano i primi. “Noi non ci muoviamo” è la risposta da Torre Argentina.
A dare fuoco alle polveri una petizione di marca popolare. “In aula ci chiamano ‘ladri di democrazia e di moralità. Ci paragonano insomma ai fascisti. Mi sembra chiaro a questo punto che non vogliono continuare il progetto intrapreso con il partito democratico e sono incompatibili con noi“, dice il promotore dell’iniziativa Antonello Giacomelli, presidente di Quarta Fase.
La petizione sarà avviata nei prossimi giorni tra i parlamentari, per arrivare ad una decisione definitiva la settimana prossima. “Il rapporto non doveva neanche iniziare- aggiunge Giacomelli- ma le parole di ieri di Bernardini e Coscioni in aula, in ogni caso, mettono la parola fine”. Quanto alla candidatura di Marco Pannella con il Pd alle Europee, Giacomelli è tranchant: “E’ stato un errore di credibilità aprire ai Radicali, sarebbe un errore mortale ripeterlo“.

Intanto Turco rievoca i retroscena della promessa

Esplicita la posizione dei Radicali anche sulla candidatura di Pannella alle prossime elezioni europee. Se Goffredo Bettini smentisce di aver preso un impegno in tal senso, Maurizio Turco ricorre alla sua agenda personale per rievocare il momento in cui Bettini promise la candidatura a Pannella. “Era esattamente la sera di domenica 17 febbraio del 2008. Noi tornavamo dal congresso dell’associazione Coscioni a Salerno. A casa di Bettini c’eravamo io, Marco Cappato e un esponente del Pd con incarichi istituzionali nel Lazio. Bettini promise l’elezione di 9 parlamentari, un rimborso elettorale di 3 milioni di euro, e per quanto riguarda Pannella disse: ‘lo candidiamo alle Europee e gli facciamo prendere 200mila preferenze”. Turco spiega di aver subito riferito “al partito, e non solo, anche i termini dell’intesa che riguardavano Pannella”. Peraltro aggiunge che questa posizione è stata ufficialmente ribadita da ultimo nel corso di un incontro “dello scorso ottobre, quando andammo nella sede del Pd per proporre l’anagrafe degli iscritti. Erano presenti sia Franceschini che Veltroni. Per noi conclude Turco, quello è un impegno che vale e vogliamo che sia rispettato“.

Insomma l’unione PD-Radicali è vicina a una fine? Le dichiarazioni vanno in questo senso, per il PD sarebbe una perdita di qualche punto percentuale, per i radicali un modo per ritrovare dignità e magari costituire un listone con liberali, socialisti e repubblicani dei due schieramenti (ipotesi che noi auspichiamo).

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4 responses

5 02 2009
6 02 2009
federico

un listone con liberali, socialisti… che c’azzeccano l’uno con l’altro?

6 02 2009
fazioso

Bhe si in realtà i socialisti possono anche essere esclusi (soprattutto la visione economica è diversa), nonostante le loro idee non siano poi cosi lontane dalle istanze liberali e radicali soprattutto sui diritti
In ogni caso voterei all’istante una lista liberale, repubblicana e radicale

6 02 2009
Tooby

Fabrizio, come ti ha lasciato intendere fazioso, i radicali sono ultraliberali (in altre parole, sono la sinistra dei liberali), quindi una loro alleanza non è niente di strano.

Non stupisce neppure la presenza dei socialisti: per quelli italiani, da sempre, tutto fa brodo. Franza o Spagna, basta che se magna.

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