IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE
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Antonio Di Pietro fa una clamorosa retromarcia. Il leader dell’Italia dei Valori raccolse le firme per il referendum abrogativo della legge elettorale con promotori Guzzetta e Segni. Fu uno dei più favorevoli nella prima fase di raccolta firme, mettendo il suo partito a disposizione dei promotori.
Ora a poche settimane dal voto il clamoroso dietrofront
Vogliamo sapere in modo forte e chiaro da quelli che come noi hanno costruito e sostenuto il sì al referendum, se questo sì è strumentale a un impegno formale per il cambio della legge elettorale in Parlamento o al mantenimento dello status quo. Se si dovesse accettare il mero quesito referendario finiremmo non solo per non avere candidati scelti dal popolo, ma addirittura che partiti minoritari possano avere la maggioranza parlamentare.
L’Italia dei Valori e’ sempre stata referendaria e vuole scardinare questa legge elettorale. Ma con questo referendum si passa dalla padella nella brace e si rischia di avere un Parlamento in cui Berlusconi nomina la maggioranza assoluta dei membri
Quindi Di Pietro si è impegnato nella raccolta delle firme per un referendum che riteneva giusto, ora però si dice contrario per le conseguenze del referendum stesso e auspica che in caso vinca il sì non si tenga conto del risultato e si faccia una nuova modifica della legge elettorale, fregandosene della volontà popolare.
Coerente!
beh, ovviamente da un fazioso (liberale) non ci si aspetta molto, però mi pare una mossa sensata dire voglio il referendum, ma non in questo modo.
Piuttosto mi pare meno coerente votare per il porcellum e poi volere un referendum in merito. Questo sì che è incoerente… ma lo sappiamo: all’epoca i sondaggi davano berlusconi sotto o parimerito, quindi con una bella legge ad personam come solo lui sa fare ha ordinato il porcellum.
Saluti
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