IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE
Il nuovo idolo della sinistra, soprattutto comunista, è Vladimir Luxuria, assunto quasi a salvatore della causa rossa.
Liberazione la prende a esempio
Luxuria, partecipando e trionfando all’Isola ha spiegato a milioni e milioni di italiani che la realtà è diversa e che anche questa realtà deve godere dei diritti della presunta maggioranza
la glorifica con retorica di qualità (pessima)
Con il primo presidente afroamericano che va alla Casa Bianca si rompe il pregiudizio che per più di un secolo ha tenuto un popolo lontano dalla più importante istituzione americana, con Vladimir all’Isola si rompe il tabù dell’eterosessualità a tutti i costi
Luxuria partecipando e trionfando all’Isola ha spiegato a milioni e milioni di italiani che la realta’ e’ diversa e che anche questa realta’ deve godere degli stessi diritti della presunta maggioranza
e Sansonetti la piazza in prima pagina, collegandola a Obama, con questa motivazione
Sto con le operazioni che spezzano il razzismo, il sessismo, il maschilismo. Forse il paragone con Barack è un po’ esagerato ma ci sta. Le recenti elezioni degli Stati Uniti sono un reale evento storico.
Ferrero la vuole subito candidare
Rifondazione Comunista è pronta a ricandidare Vladimir Luxuria, neo vincitrice della sesta edizione dell’Isola dei Famosi, alle elezioni europee. “Deciderà Vladimir – ha detto Ferrero – per quanto mi riguarda ovviamente si”. E’ un modello antropologico molto positivo dal mio punto di vista. C’è una valenza politica nel senso di costume, di apertura mentale, di modelli umani
Ma lei rifiuta
Già dopo la sconfitta elettorale avevo dichiarato che non vedevo le Europee nel mio futuro immediato. Confermo questa idea, quindi escludo nel mio futuro immediato una candidatura alle elezioni europee. Ringraziando ovviamente la disponibilità di Rifondazione Comunista, sia prima sia dopo.
e rilancia sul suo futuro
Scriverò un libro di favole transgender per bambini
La Stampa ironizza e analizza
Negli Stati Uniti hanno Obama, in Spagna Zapatero, in Italia Vladimir Luxuria. Ognuno fa le rivoluzioni che può. Tecnicamente è stato poi un trionfo “berlusconiano”, nel senso di ottenuto per mancanza di avversari.
Luxuria non ha vinto perché transgender, men che meno perché ex parlamentare. Ha vinto perché ha giocato da sola. E’ stata se stessa: colta, simpatica, sensibile. Felicemente lontana dai tremebondi sketch da strapaese a Radio Capital con Mary Cacciola. Nella sua poliedrica carriera, non era mai parsa così convincente. La sua non è la vittoria della diversità, ma della normalità. Alla fine si è rivelata la naufraga più “tradizionale”. Nulla a che vedere con le ostentazioni kitsch dei Gay Pride. Persino la sua delazione (“Belen e Rossano si sono baciati”) ha un chiaro retrogusto conformista. L’eccentrica rovinafamiglie ha finito con l’essere percepita, anzitutto dalle donne, insolito ma credibile baluardo del focolare domestico.
Liberazione l’ha prima criticata, poi sdoganata, quindi santificata. Nostra Guevara dei Reality. Chissà però se i compagni si sono accorti che, perfino in tivù, la sinistra per vincere deve spostarsi un po’ a destra.
Insomma Luxuria idolo e simbolo.
Ma il Manifesto si oppone
La sua è la classica vittoria di Pirro, il successo di chi alza la coppa del trionfo come se fosse la bandiera rossa del transgender mentre in realtà sventola le mutande di Valeria Marini (messe come fascia per i capelli) nella pantomima che la incorona per meglio annullarne l’identità
Conclude in bellezza Cacciari
Che cosa? Che cosa ha vinto? Che roba è? L’Isola dei Famosi? Non l’ho mai vista e non ne ho mai sentito parlare
Insomma la fiera del nulla e i comunisti ne sono orgogliosi.
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