Il nuovo che avanza: a sinistra si ripensa a Bassolino sindaco di Napoli

21 08 2009

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

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I rumors dalla Campania indicano un ritorno di fiamma per l’ipotesi di una ricandidatura di Bassolino a sindaco di Napoli

Ancora qualche mese fa, Antonio Basso­lino assicurava che avrebbe mantenuto la promessa fatta all’allora leader del Pd Vel­troni: lasciar passare l’ora più nera dello scandalo rifiuti, e dimet­tersi da presidente del­la Regione. Ora non so­lo Bassolino terminerà il mandato, che scade l’anno prossimo. Ma po­trebbe essere tentato da un clamoroso ritorno: ricandidarsi sindaco quando nel 2011 scadrà il secondo, tormentato quinquennio di Rosetta Russo Iervolino.

Anche Mastella, profondo conoscitore, delle cose campane prefigura una ricandidatura

Ho sentito la voce di Bassolino candi­dato sindaco, e mi pare decisamente vero­simile. Se poi vincesse Bersani, e penso che vincerà, l’opzione diventerebbe proba­bile. Tutti conoscono il peso delle tessere napoletane dentro il Pd; e qui il Pd è anco­ra in mano a Bassolino, che non a caso so­stiene Bersani. C’è una serie di indizi che fa credere all’ipotesi del ritorno di Antonio nel 2011. Alle Provinciali, dov’era in corsa Nicolais, lui non ha fatto granché; e la de­stra ha stravinto. Alle Europee si è invece impegnato per un suo uomo, Cozzolino, che è andato molto bene. Ha fatto un rim­pasto in Regione e mica ha pescato a Bene­vento, in Irpinia, a Salerno, a Caserta: ha puntato tutto su Napoli, da Santangelo alla Sanità al suo ex vicesindaco, Marone. E poi c’è l’elemento decisivo: senza Bassolino, per la sinistra sarebbe il diluvio. La sua ba­se è tale che, se il partito non si riunificas­se dietro di lui, potrebbe candidarsi da so­lo e vincere al secondo turno, come De Lu­ca a Salerno

Anche Velardi vede un Bassolino carico

Io arrivai, con una scel­ta dadaista, un po’ folle, nel momento più cupo. Trovai Antonio clinicamente morto. Non usciva più dall’ufficio. Per prima cosa gli organizzai una manifestazione, per far­lo reagire. E lui ha dimostrato una forza bruta, una vitalità animalesca. Non do un giudizio di valore: constato che ha seppelli­to politicamente Veltroni che gli chiedeva di andarsene, e si appresta a fare lo stesso con Franceschini. Ora si ritrova davanti questa sfida titanica, da cui dubito uscireb­be vincitore, ma che non è priva di sugge­stione.

Nel Pd negano l’ipotesi, ma della cosa si parla quindi non ci troviamo di fronte a fuffa estiva

Ad aprire le danze è il vicecapogruppo del Pd alla Camera, Marina Sereni: «Non so se questa possibilità sia condivisa da Bersani e dai suoi sostenitori in Campania, ma il nostro partito deve dare prova di grande rinnovamento nelle classi dirigenti». Di seguito, a mettere le mani avanti, ci pensano Luigi Nicolais e Leonardo Impegno. L’ex ministro afferma: «La mia opinione circa la possibilità di una sua futura candidatura al Comune di Napoli è e resterà negativa, non perchè Bassolino non sappia fare il sindaco ma perchè considero che il Pd in Campania debba voltare pagina». Più duro il presidente del consiglio comunale partenopeo: «Sarebbe un’assurdità: al Pd e al centrosinistra servono volti nuovi, ragione per cui — sostiene Impegno— ho accettato la candidatura alla segreteria regionale e mi sto impegnando in coerenza con l’innovazione rappresentata a livello nazionale da Franceschini».

e anche il Pdl, ancora senza candidato, valuta l’ipotesi

Nessuno del Pdl, però, sgomita per correre a Napoli. Perché? Secondo i bene informati i motivi sareb­bero due: primo, e più importante, la possibile (per taluni probabile) discesa in campo del governatore; secondo, a ben vedere i numeri delle recenti elezioni europee e pro­vinciali — dove è noto che la forza bassolinana è stata con­centrata quasi esclusivamente sull’elezione di Andrea Coz­zolino a Strasburgo — fotograferebbero una distanza in realtà assai modesta tra Pdl e Pd.

e attenzione perchè qualcuno chiede addittura le dimissioni della Iervolino per un voto combinato Regione-Città

C’è un fronte trasversale nel mondo politico napoletano che spinge per il voto anticipato al Comune, in concomitanza con le Regionali del 2010. Una soluzione che spianerebbe la strada all’eventuale ritorno a Palazzo San Giacomo di Antonio Bassolino, il quale tra pochi mesi lascerà l’incarico di governatore. L’ipotesi sta prendendo sempre più corpo nel Pd: «La giunta Iervolino può restare in sella solo con un serio piano di fine legislatura. Altrimenti non ha senso continuare» dice il consigliere comunale Pietro Mastranzo

Insomma il peso di Bassolino, evidentissimo nel tesseramento campano per le primarie, pare debba avere una forte contropartita e Don Antonio di nuovo candidato sindaco non è poi così fantascienza. D’altronde andrà pure “rimborsato” l’impegno dell’uomo delle tessere dal suo partito, che d’altronde non lo ha mai mollato, nonostante le numerose inchieste che gli pesano sulle spalle e il fallimento politico in regione.


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