Quando Di Pietro era a favore del reato di clandestinità

3 07 2009

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Ieri i senatori di Di Pietro (che come i deputati dell’Idv han votato No) si sono resi protagonisti di una protesta demagogica attaccando il governo sul reato di immigrazione clandestina e sulle presunte leggi razziali.

Ma andiamo a rileggerci qualche dichiarazione (e convinzione) del trebbiatore

Nel 1997 Di Pietro su “Oggi” evocava il “taglio d’attributi” (A.Polito,Di Pietro è tornato ma l’Italia è diversa,in La Repubblica,5 settembre 1995) agli immigrati delinquenti.

Nell’agosto del 1998,Di Pietro sparava a zero sulla politica sull’immigrazione dell’Ulivo definendola “permissiva” e chiedeva di arrestare e rimpatriare in 24 ore gli immigrati che si rifiutavano di rivelare la nazione di provenienza. “Di Pietro è superficiale e demagogico”,dichiarava Ranieri dei DS.La Iervolino lo invitava a ricordarsi dei diritti umani e Corbelli lo voleva persino denunciare per istigazione alla xenofobia.

La verità è che il leader dell’IDV è sempre stato a favore del reato di immigrazione clandestina.”Dando per scontato che la clandestinità deve costituire reato“,dichiarava a Trieste nel 2001, “il problema della pena è legato a quello di una riforma del Codice di procedura penale” (Ansa,17 febbraio 2001).Il reato di immigrazione clandestina,che a giudizio dell’ex -pm doveva essere punita con il carcere da 15 giorni a tre anni,non doveva scattare al momento dell’immigrazione,ma al momento della contestazione.Nel decreto con cui l’immigrato clandestino veniva espulso,avrebbe dovuto essere indicata la pena che il pm chiedeva al gip nel caso il clandestino fosse stato ritrovato in territorio italiano.Solo quando ciò avveniva dovevano scattare l’arresto per direttissima e la pena (Ibidem).

Si oppose anche al voto degli immigrati alle primarie dell’Unione. La legge Turco-Napolitano a suo dire era «troppo permissiva», perché il rimpatrio doveva aver luogo entro ventiquattr’ore.

Che l’immigrazione clandestina divenga reato è indispensabile per il nostro Paese“,dichiarava l’ex-pm.”Noi rispettiamo  l’immigrato che lavora onestamente e che sia regolarmente registrato.Ma riteniamo anche che non si possa piu chiudere un occhio di fronte a chi viola la legge.Se un italiano,per esempio,si rifiuta di dare le proprie generalità,commette un reato.Non si capisce perchè lo stesso non debba valere anche per l’immigrato” (Ansa 15 maggio 2008).

Tra le misure ipotizzate per affrontare l’emergenza clandestini l’IDV prevedeva l’istituzione dei “centri di identificazione amministrativa” e l’inserimento nel Codice del reato di “mancata collaborazione alla propria identificazione”.In sostanza Di Pietro cambiava le parole pensando di cambiare le cose.Ribattezzava i CPT centri di identificazione amministrativa,senza peraltro spiegare se gli immigrati dovessero essere trattenuti a forza come prima oppure no,e poi introduceva un reato che era la fotocopia di quello di clandestinità,il cui solo titolo,”mancata collaborazione alla propria identificazione”,faceva insieme sorridere e venire i brividi.

La solita coerenza del re di Montenero di Bisaccia (già smontata anche sul referendum). E al link citato ci sono altre perle….





Confronto Italia-Resto del mondo sul reato di immigrazione clandestina

3 07 2009

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Segnalo questo confronto tra l’Italia e il Resto del Mondo sul reato di immigrazione clandestina.

Ringrazio Camelot per averlo riportato sul suo blog

Come si evince dall’articolo la legislazione italiana è pressochè uguale a quella degli altri paesi europei.  In Inghilterra il reato prevede fino a 6 mesi di carcere, in Germania fino a un anno (ma si procede direttamente all’espulsione), in Francia un anno e ammenda, in Spagna c’è un ricorso massiccio alle espulsioni, in Olanda c’è il reato, in Belgio idem + ordine di lasciare addirittura l’area Schengen, in Svizzera un anno di pena per chi soggiorna senza permesso.

Però alla fine i razzisti, incivili, anti-immigrati siamo solo noi….





Tutte le norme dell’ottimo Ddl Sicurezza, approvato oggi

2 07 2009

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Ecco tutte le norme del Ddl sicurezza, diventato legge dello Stato….

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Azzerati i flussi di clandestini a Lampedusa, Cie vuoto!

27 05 2009

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Oggi il ministro Maroni in un’interrogazione parlamentare in merito alla lotta all’immigrazione clandestina ha fornito delle cifre sulla situazione a Lampedusa

Il flusso di sbarchi di clandestini sulle coste meridionali dell’Italia «si è praticamente azzerato». Grazie all’efficace politica di contrasto all’immigrazione clandestina attuata dal governo, che ha messo in atto riaccompagnamenti e respingimenti». In conseguenza di ciò il centro di prima accoglienza di Lampedusa, oggi è praticamente vuoto, visto che gli ultimi 20 clandestini sono stati trasferiti nei centri di competenza per i richiedenti asilo. Dal 6 maggio, giorno in cui sono iniziati i respingimenti verso la Libia, «si è arrestato il flusso di immigrati clandestini sulle coste siciliane, in particolare a Lampedusa

e ancora

Nel 2008 si sono registrati 537 sbarchi in Sicilia con l’arrivo di 34.540 persone, mentre quest’anno – dati aggiornati al 20 maggio – i clandestini arrivati sono stati 6.588

In ogni caso il Cie di Lampedusa non verrà smantellato e nei prossimi giorni Maroni ha annunciato che

incontrerà esponenti del governo libico per portare avanti la collaborazione e l’impegno a una sensibilizzazione dell’Unione europea sul tema del contrasto all’immigrazione clandestina.

Il ministro si è lasciato andare anche a una battuta

Noi abbiamo respinto 500 clandestini e siamo stati messi all’indice, mentre la Spagna, che ne ha respinti diecimila va bene solo perche’ e’ un paese guidato da un premier socialista

Insomma ottimi risultati nella lotta all’immigrazione clandestina dopo l’inizio dei pattugliamenti congiunti e dei respingimenti. Finalmente novità importanti dopo anni di lassismo, buonismo e politiche inconcludenti





La mancanza di temi-bandiera nel PDL attuale

10 01 2009

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Bisogna ammetterlo, la Lega la fa da padrona nel rendere mediatici i propri cavalli di battaglia. Ma non è solo perchè sono abituati a creare grandi polveroni e a partire a testa bassa su alcuni temi. Ma anche perchè oggettivamente la Lega ha 4-5 argomenti cardine che segue con entusiasmo e impegno.

Lo vediamo tutti i giorni con le varie discussioni su federalismo, sicurezza, immigrazione, questione settentrionale.

Invece il PDL che della comunicazione dovrebbe essere protagonista annaspa senza degli obiettivi a breve termine. Il problema è che evidentemente non ha temi bandiera da conseguire al momento. All’inizio della legislatura con ICI e rifiuti a Napoli si sono ottenuti ottimi risultati ma adesso sembra mancare una bussola nell’azione del governo.

Perchè bisogna dirlo, attualmente il tema che sembra più a cuore del PDL è la giustizia. Ovviamente è da riformare e un’azione legislativa in tal senso è la benvenuta. Ma parliamoci chiaro, non è uno di quei temi popolarissimi tra la gente. Insomma il PDL sembra essere in difficoltà nel mettere in calendario nuove riforme e non riuscire a recuperare i suoi cavalli di battaglia.

Temi storici come l’abbassamento delle tasse non sono raggiungibili nel breve termine per via del debito colossale del paese. Proposte sugli sprechi pubblici come l’abolizione di enti inutili come le province, le comunità montane ecc sono finiti nel dimenticatoio, per il diktat degli alleati. Un’incredibile occasione persa per attirare consenso e rimpinguare le casse statali. Sul lato economico-sociale, nonostante i buoni interventi, manca una svolta rapida e decisa verso un riformismo necessario. La proposta di equiparazione dell’età pensionabile, che per forza di cose ovviamente non è cosi sentita dalla popolazione, è stata comunque rimandata. Andrebbe rivista in una complessiva nuova riforma delle pensioni (discutendo anche di un adeguamento di quelle anticipate)

Sulla scuola e l’università la Gelmini si è impegnata e l’ultimo decreto sull’università è stato ampiamente apprezzato. Servirebbe un nuovo scatto, tracciato da questa via ma ho paura che le polemiche insulse dell’ondina e della sinistra potrebbero bloccare nuovi interventi in tal senso. E un provvedimento come l’abolizione del valore legale della laurea, auspicato in ampi settori della maggioranza, non raggiunge mai il consiglio dei ministri.

Giorni fa Cicchitto ha detto che i prossimi temi da affrontare sono meridione e presidenzialismo. Premesso che il meridione ha ovviamente bisogno di interventi (ma non dell’ennesimo assistenzialismo) non mi sembra ci sia stata una discussione nè proposte in tal senso. E il presidenzialismo pare già essersi arenato, ben più facile sarebbe riprendere una riforma complessiva costituzionale anche attingendo dalle proposte della scorsa legislatura per evitare un nuovo referendum. La riduzione dei parlamentari, la velocizzazione dell’iter delle leggi nelle camere, la separazione delle funzioni tra Senato e Camera sono interventi auspicabili e apprezzati da molti. Almeno da questo lato bisogna agire in velocità.

Anche sul lato delle liberalizzazioni non sembra esserci uno sprint complessivo. Si era discusso di quella dei servizi pubblici locali e qualcosa c’è in finanziaria. Poco sviluppato e male reclamizzato. Ora si è aperto con il caso Malpensa una buonissima prospettiva per la liberalizzazione dei diritti di voli su alcune rotte e in accordo con i bilaterali ridiscussi. Altra eventualità che sarebbe apprezzata dai consumatori. Sfruttiamo il momento.

Sui temi etici il nulla assoluto. Nemmeno sul testamento biologico dove il consenso è più bipartisan si muove una foglia. Sui diritti per le coppie di fatto, i didore di Brunetta e Rotondi subito c’è stata polemica con un blocco preventivo.

E non solo in Forza Italia ma anche in An, le proposte singole sono abbastanza ma non c’è un argomento più generale da portare avanti. Tra gli uomini di Fini ci sono addirittura meno cose da rivendicare e meno ancora da sostenere, il massimo ottenuto sembrano essere i soldati nelle città (ottimo intervento da prolungare).

Con un ministro alle infrastrutture ci si aspetterebbe un impegno totale per la riapertura dei cantieri e per nuove grandi opere. La recente riunione del Cipe è quasi finita nel dimenticatoio anche se in effetti i soldi sono stati stanziati. Ma più che proposte di nuove opere servirebbe mettere mano a soluzioni per evitare i cantieri infiniti, i ricorsi continui al Tar, le continue richieste di adeguamenti ecc

Insomma l’azione del governo finora è stata positiva ma è necessario che non sia solo la Lega a dettare la linea. Che il PDL riprenda il proprio ruolo di guida e agisca con determinazione per un vero riformismo, non badando agli starnazzamenti di un quasi defunto PD e ai lamenti dei vari sindacati.

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Ecco gli articoli del pacchetto sicurezza

21 05 2008

Segnaliamo l’articolo de Il Giornale che oggi pubblica in anteprima i passaggi più importanti del decreto sicurezza

ESPULSIONE
L’articolo 1 del decreto affronta il tema fondamentale delle espulsioni: «Il giudice ordina l’espulsione ovvero l’allontanamento dello straniero dal territorio dello Stato, oltre che nei casi espressamente preveduti dalla legge, quando lo straniero sia condannato alla reclusione per un tempo superiore ai due anni. Il trasgressore dell’ordine di espulsione o allontanamento pronunciato dal giudice è punito con la reclusione da uno a quattro anni»; «Il giudice ordina l’espulsione ovvero l’allontanamento dello straniero dal territorio dello Stato, quando lo straniero sia condannato a una pena restrittiva della libertà personale per taluno dei delitti preveduti da questo titolo. Il trasgressore dell’ordine di espulsione o allontanamento pronunciato dal giudice è punito con la reclusione da uno a quattro mani».

Ottimo! E’ necessario però che le espulsioni siano effettive. Il corriere di oggi segnala che in Spagna sono aumentate del 40% in 2 anni. In Italia c’è un lassismo diffuso sul tema, bisogna attuare con durezza questa parte del decreto

UBRIACHI AL VOLANTE
Nella seconda parte dell’articolo 1 ecco la stretta su chi guida ubriaco o drogato: a chi provoca incidenti stradali mortali «Si applica la pena della reclusione da 3 a 10 anni se il fatto commesso con la violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale da 1) soggetto in stato di ebbrezza alcolica; 2) soggetto sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope».

Importantissimo, fanno molto clamore episodi di vittime dei pirati della strada ubriachi e intervenire in tal senso è un deterrente. Assurdo che chi uccide non faccia nemmeno un giorno di carcere. Ho letto anche che saranno forse sequestrate le autovetture dei pirati

AGGRAVANTE CLANDESTINITÀ
L’articolo 4 sostiene che «quando uno straniero commette un delitto durante la permanenza illegale nel territorio dello Stato, la pena prevista è aumentata di un terzo. Quando ricorre la circostanza di cui al comma 1, le concorrenti circostanze attenuanti, diverse da quelle previste dagli articoli 98 e 114 del codice penale, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a queste».

Altro articolo che potrebbe servire da deterrente, è giusto che chi non dovrebbe essere in Italia e delinque sia maggiormente penalizzato.

DICIOTTO MESI NEI CPT
«La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi 60 giorni. Qualora l’accertamento dell’identità e della nazionalità, ovvero l’acquisizione di documenti per il viaggio presenti difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, può prorogare il termine di ulteriori sessanta giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l’espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice. Decorso il suddetto termine, qualora il soggetto trattenuto non abbia reso disponibile un suo documento identificativo utile all’espatrio in originale, il questore può chiedere al giudice la proroga del periodo di 60 giorni. La durata complessiva della permanenza nel centro non potrà, in ogni caso, essere superiore a 18 mesi».

Ho letto che su questo punto, che tra l’altro segue una direttiva europea, ci sarebbero problemi perchè i cpt non sono ancora attrezzati

VIETATO AFFITTARE AI CLANDESTINI
L’articolo 5 affronta uno dei temi più importanti, quello dell’affitto di immobili ai clandestini: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chi cede in locazione o in godimento ovvero consente per un tempo superiore a un mese, l’uso di un immobile di cui abbia la disponibilità, o di parte di esso, a uno straniero irregolarmente soggiornante, senza osservare l’obbligo di comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza, è punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni e con la multa da diecimila a cinquantamila».

Giustissimo, se si favorisce l’immigrazione clandestina si crea un circolo vizioso che va fermato

Il disegno di legge che sarà presentato oggi e poi discusso in Parlamento è composto da 19 articoli ed entra più in profondità.

VIOLENZA AD ANZIANI E DISABILI
L’articolo 1 aggiunge, fra le aggravanti, quella per chi commette reati contro gli anziani: «L’avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età avanzata, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa».
L’articolo 2 introduce l’aggravante per chi i reati commessi verso i portatori di handicap. Se i reati di atti osceni, delitti verso la persona e il patrimonio e sfruttamento della prostituzione «sono commessi in danno di persona portatrice di minorazione fisica, la pena è aumentata da un terzo alla metà».

CITTADINANZA SOLO DOPO DUE ANNI DAL MATRIMONIO
L’articolo 3 del disegno di legge modifica la legge 5 febbraio 92 sul diritto alla cittadinanza proponendo che «il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero». Questi tempi sono «ridotti della metà in presenza di figli nati dai coniugi».

Sempre più spesso si aggira il problema cittadinanza in questo modo e quindi è giusto intervenire in tal senso

REATO D’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
È il provvedimento di cui tanto si è discusso in questi giorni, poi inserito nel disegno di legge (e non nel decreto legge) all’articolo 7 bis, dal titolo «Ingresso illegale nel territorio dello Stato»: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizione del presente testo unico è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni».

Esiste già in altri paesi. Assurda la motivazione al no della sinistra e cioè che ingolferebbe la nostra giustizia malandata. Quindi per i problemi della giustizia non dobbiamo fare nulla? Tra l’altro questi casi andrebbero giudicati per direttissima e quindi il problema non si pone

POTERE DEI SINDACI
Nel disegno di legge si sostiene che «Il sindaco concorre ad assicurare anche la cooperazione della polizia locale con le forze di polizia statali, nell’ambito delle direttive di coordinamento impartite dal ministro dell’Interno». «Il sindaco può adottare «provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana». «In casi di emergenza connessi con il traffico o con l’inquinamento atmosferico o acustico, ovvero quando a causa di circostanze straordinarie si verifichino particolari necessità dell’utenza il sindaco può modificare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché d’intesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, gli orari dell’apertura al pubblico degli uffici».

Giustissimo, i sindaci conoscono meglio i bisogni della propria cittadinanza.

PIÙ POTERI ALLE POLIZIE MUNICIPALI
L’articolo 6 del disegno di legge consente la «collaborazione della polizia municipale nell’ambito dei piani coordinati di controllo del territorio». Con l’articolo 7 si consente ai vigili urbani «l’accesso al centro elaborazione dati del ministero dell’Interno» e la possibilità dell’inserimento dei dati «acquisiti autonomamente».

TUTELA DI MINORI E BAMBINI NELL’ACCATTONAGGIO
L’articolo 10 del disegno di legge modifica l’articolo 112 del codice penale sulla «responsabilità delle persone maggiorenni nei delitti commessi dai minori, «mentre l’articolo 12 modifica il codice penale per un maggiore «contrasto nell’impiego di minori nell’accattonaggio»: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque si avvale per mendicare di una persona minore degli anni quattordici, o, comunque, non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvalga per mendicare, è punito con la reclusione fino a tre anni». Lo stesso articolo prevede anche «pene accessorie» se lo sfruttamento dei minori avviene da parte dei genitori: «La condanna per i reati di cui agli articoli 600, 601 e 602 comporta, qualora i fatti di cui al primo comma dei citati articoli siano commessi dal genitore o dal tutore rispettivamente: 1) la decadenza dell’esercizio della podestà del genitore; 2) l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente all’amministrazione di sostegno, alla tutela e alla cura».

Mi sembra sacrosanto. Le bande criminali che sfruttano i bambini per accattonaggio e furti e gli impongono guadagni di un certo tipo ogni giorno (puniti da botte in caso di insuccessi) sono feccia umana.

PENE CONTRO VANDALI
All’articolo 8 e 9 del disegno di legge si prevedono «disposizioni concernenti il reato di danneggiamento» e il reato di «deturpamento e imbrattamento di cose altrui». In particolare all’articolo 9 si interviene sull’articolo 639 del codice penale nel punto in cui si prevede la pena di un anno per chi commette deturpamento e imbrattamento su immobili «compresi nel perimetro dei centro storici», estendendo questa variante anche a «immobili sottoposti a risanamento edilizio o ambientale o su ogni altro immobile, quando al fatto consegue un pregiudizio del decoro urbano».

Non se ne può più di queste tag inutili che coprono le nostre città

CONFISCA BENI MAFIOSI
All’articolo 15 si legge: «Con l’applicazione della misura di prevenzione il tribunale dispone la confisca dei beni sequestrati di cui la persona, nei cui confronti è instaurato il procedimento, non possa giustificare la legittima provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulti essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato al proprio reddito, dichiarato ai fini delle imposte sul reddito o alla propria attività economica».

Molto importante perchè spesso, come documentato da tanti reportage, i beni rimangono bloccati quando servirebbero alla casse dello stato o direttamente alle procure

TRASFERIMENTO DI SOLDI
L’ultimo articolo del disegno di legge stringe le maglie del trasferimento di soldi dall’estero: «Chi è autorizzato a prestare servizi volti al trasferimento di danaro deve provvedere personalmente o a mezzo di incaricato, ad acquisite la copia del documento d’identità di colui che chiede la prestazione. Se questi è straniero, deve essere acquisita pure la copia del suo titolo di soggiorno; qualora la copia di tale documento di soggiorno non sia disponibile, il servizio erogato deve essere segnalato entro 12 ore all’autorità locale di pubblica sicurezza, inviando alla stessa la copia del documento identificativo del richiedente. Le copie dei suddetti documenti, comunque, devono essere stati conservati e resi disponibili a ogni richiesta dell’autorità di pubblica sicurezza. L’inosservanza di tale disposizione è sanzionata con la revoca dell’autorizzazione».

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Ma gli spagnoli sono a conoscenza di questi dati?

18 05 2008

Ci accusano, parlano di razzismo, di politiche inadeguate, di durezza pur non conoscendo ancora il decreto sicurezza.

E da che pulpito viene la predica. Leggete qui il passato della Spagna nei confronti dell’immigrazione clandestina

Ma loro li conoscono questi dati?

Circa il 35% dei reati in Italia sono commessi da stranieri, con i romeni al primo posto. E sono soprattutto i clandestini a delinquere, mentre tra gli immigrati regolari il tasso di criminalità è in media con quello degli italiani. Questi gli ultimi dati del Viminale, dopo che negli ultimi giorni diversi episodi di criminalità hanno visto come autori proprio degli stranieri: l’ultimo caso l’omicidio della coppia veronese, per cui è stato arrestato un giovane romeno che ha confessato il delitto. Nel periodo gennaio-agosto 2007 sono state denunciate o arrestate complessivamente 567mila persone, di cui circa 364mila italiani e 203mila stranieri (pari appunto al 35% del totale). Tra questi ultimi, 32.468 sono di nazionalità romena. Nei primi otto mesi dell’anno il totale delle segnalazioni riguardanti romeni corrisponde al 5,71% del totale dei reati ed al 16% del totale di quelli commessi da stranieri. Da poco più di un anno, da quando è entrato in vigore l’accordo di collaborazione tra le polizie italiana e romena, sono stati oltre 1.100 i cittadini romeni arrestati in Italia e più di 2.000 i denunciati. La quota di stranieri autori dei reati è cresciuta con l’aumentare della presenza di immigrati in Italia: ad esempio, nel 1988 la quota di stranieri sul totale dei denunciati per omicidio era del 6%, contro una popolazione straniera residente in Italia dello 0,8%; dieci anni dopo, gli immigrati denunciati per omicidio salgono al 18%, contro l’1,7% degli stranieri in Italia; nel 2006 la quota di stranieri denunciati per omicidio balza al 32%, contro una popolazione straniera del 5%. Sono romeni, marocchini ed albanesi a commettere più reati. E le tre nazionalità sono anche le più numerose presenti in Italia. Per quanto riguarda gli omicidi, i romeni sono al primo posto (il 15,4% del totale degli stranieri denunciati per questo reato), seguiti dagli albanesi (11,9%) e dai marocchini (9,1%). Anche per le violenze sessuali i romeni sono in testaancora romeni al comando (19,8%), seguiti da albanesi (13,8%) e marocchini (8,7%). Per gli scippi i marocchini sono al primo posto (20,6%), seguiti da romeni (19,3%) e albanesi (6%). Per quanto riguarda i furti d’auto, i romeni tornano in testa (29,8%), seguiti da marocchini (13,2%) e albanesi (8,8%). Per le estorsioni, infine, ancora romeni primi (15%), seguiti da albanesi (11,2%) e marocchini (10,7%).

E’ troppo cercare di mettere un freno a questi dati? E’ troppo cercare di offrire più sicurezza agli italiani?





Rutelli il bugiardo diceva “No a restrizioni all’ingresso dei rumeni”

21 04 2008

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Il Rutellone nazionale cerca di riciclarsi come sceriffo, si fa paladino della sicurezza romana.
Ma vediamo cosa diceva er cicoria più di un anno fa sugli ingressi dei nuovi comunitari.

Apertura “condizionata” del governo al libero accesso dei romeni al mercato del lavoro dopo il primo gennaio 2007. Oggi il vicepremier e ministro per i Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli ha detto che l’Italia è disponibile “a non imporre restrizioni all’ ingresso della manodopera rumena“, ma solo “in un quadro di condivisione europea”.
A parere di Rutelli, dunque, non si tratta tanto di mettere una barriera all’ immigrazione quanto “di regolare la libera circolazione in maniera coordinata con gli altri Paesi dell’ Unione Europea”.
Rutelli ha voluto comunque sottolineare che l’Italia “ha un atteggiamento molto favorevole e cerca di trovare un’intesa più larga per quanto riguarda l’apertura delle frontiere con alcuni partner comunitari”.

Da segnalare che moltissimi paesi, dalla Spagna alla Gran Bretagna, dall’Irlanda e Austria imposero restrizioni all’ingresso di nuovi comunitari (romeni e bulgari) per 2 anni. Invece da noi grazie a Prodi e Rutelli dal 1° gennaio 2007 c’è stata l’invasione, che spesso ha portato a crimini di cui le cronache sono piene ogni giorno