La sinistra ha votato NO alle norme antimafia auspicate da Falcone

5 07 2009

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Abbiamo già parlato di tutte le norme previste dal Ddl Sicurezza. Ma questo post è dedicato a tutte le norme antimafia che sono diventate legge: parlo delle restrizioni per i carcerati, le norme antiriciclaggio, le norme contro le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, i benefici per le vittime della criminalità organizzata, la nuova disciplina per i beni confiscati e sequestrati alle mafie, le norme che escludono dagli appalti chi non denuncia il pizzo, i sequestri preventivi, le norme per lo scioglimento dei comuni infiltrati, le misure di prevenzione, i nuovi poteri per il procuratore nazionale antimafia e soprattutto le norme molto più restrittive sul 41bis, il carcere duro.

Oggi il capo della polizia si è cosi espresso

Questa è una legge che ha previsto una serie di quelli che un tempo erano auspici del giudice Falcone e che sono stati portati avanti da altre persone, da ultimo dal procuratore nazionale antimafia Grasso“. Lo ha detto, a proposito del ddl sulla sicurezza, il capo della polizia Antonio Manganelli a margine di un convegno sulla sicurezza a Monte Sant’Angelo.

“I beni mafiosi, i beni di provenienza illecita vengono aggrediti non in quanto relazionati ad una persona, vengono aggrediti nella loro fisicità e se un bene non è riconducibile ad un indagato, imputato o sospettato, si può comunque aggredirne le ricchezze. C’é una serie di misure tra le quali l’inasprimento del 41 bis e tutta una serie di misure che sono finalizzate a contrastare la criminalità organizzata di tipo mafioso. Sono norme che mirano a migliorare le condizioni di sicurezza del nostro Paese e quindi direttamente agiscono anche per togliere linfa alle organizzazioni criminali”.

Per la cronaca il ddl sicurezza è stato votato in 3 tronconi: immigrazione clandestina, criminalità organizzata e sicurezza. Le norme antimafia erano nel troncone criminalità organizzata.

Il Pd e l’Idv han votato no a queste norme. Nulla vietava di almeno astenersi su questo troncone ed essere contrario alle altre due parti, invece l’opposizione si è volontariamente opposta alle norme contro la criminalità organizzata volute da Falcone sia in Parlamento che in commissione soltanto perchè erano state proposte dal centrodestra.

Evidentemente sono contrari, d’altronde le norme più dure contro la criminalità organizzata le ha sempre fatte il centrodestra e i boss di spicco di Mafia (Provenzano) , ‘Ndrangheta (Pelle) sono stati presi durante governi di centrodestra senza contare il martellamento continuo verso la Camorra di quest’ultimo anno.





Lotta alle mafie, la pressione dello Stato sta dando grandi risultati. Ecco i dati

27 05 2009

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Giorno dopo giorno si susseguono arresti di latitanti, retate, sequestri e confische di beni. E il ministro Maroni rivendica il successo della lotta alla criminalità organizzata

Non passa giorno senza che non ci siano azioni della Polizia e dei Carabinieri contro la criminalita’ organizzata. Per questo, stiamo vivendo da questo punto di vista una stagione fortunata. Sono oltre settanta i latitanti catturati nei primi mesi di quest’anno nell’elenco dei cento piu’ pericolosi criminali. Inoltre, vi sono state “oggi e ieri altre due operazioni che hanno portato a sgominare delle bande criminali affiliate alla camorra e alla mafia”. Maroni ha aggiunto: penso che in nessun periodo come in questo la pressione dello Stato contro la criminalita’ organizzata stia portando a grandi risultati

Nel particolare

Nell’ultimo anno la mafia ha ricevuto colpi durissimi dallo Stato. Sequestrati oltre 4 miliardi di euro nel 2008, tre volte di piu’ dell’anno precedente. Tutti i beni sequestrati sono immediatamente a disposizione delle forze dell’ordine per la lotta alla mafia. Una lotta – sottolinea – che deve essere senza quartiere e che da’ risultati. Il governo e il Parlamento hanno lavorato e continueranno a lavorare in questo senso”.

Maroni, quindi, segnala che dall’inizio dell’anno sono state arrestate 1.088 persone, ci sono state 93 operazioni di polizia e sono stati arrestati 70 latitanti, 5 dei quali inseriti nei programmi di ricerca fra i 30 piu’ pericolosi, e sono stati sequestrati oltre 1.000 beni per un valore di 330mila euro. Solo a Palermo ci sono state 12 operazioni della polizia contro la mafia e sono state arrestate 129 persone tra cui 5 latitanti.

Bisogna ammettere che le forze dell’ordine stanno registrando grandi risultati. Lodevole anche l’operato in primis del ministro Maroni e del governo. Non per niente il 41bis è diventato legge con i governi di centrodestra. In questa legislatura ci sono stati i 2 decreti sicurezza con l’aumento delle pene per i reati di mafia e il divieto di patteggiamento in appello e nel ddl sicurezza ci sarà il più importante pacchetto antimafia dai tempi di Falcone (con l’inasprimento del 41 bis e l’obbligo di denuncia della richiesta di pizzo). Il centrosinistra oltre alle collusioni in Calabria e Campania denunciate da Saviano ha chiuso le supercarceri dell’Asinaria e di Pianosa, ha introdotto il rito abbreviato (cancellando quasi di fatto l’ergastolo), ha cambiato in senso peggiorativo la legge sui pentiti, ha fatto l’indulto.





Ecco tutte le norme del ddl Sicurezza

13 05 2009

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Domani ci sarà il voto finale per il ddl sicurezza, che oggi ha ottenuto 3 voti positivi con la fiducia.

Ecco le principali novità

Introduzione del reato di immigrazione clandestina; prolungamento fino a 180 giorni della permanenza nei Cie, i Centri di identificazione ed espulsione, degli extracomunitari che entrano in Italia senza permesso di soggiorno; istituzione delle ronde, che dovranno essere formate da ex agenti; inasprimento del 41 bis per i reati di mafia; obbligo di denuncia del ‘pizzo’ per i costruttori. Sono queste alcune delle norme più significative del ddl sicurezza del governo.
Il voto finale dell’assemblea di Montecitorio sul provvedimento nel suo complesso è previsto per domani nella tarda mattinata. Oggi la Camera ha votato i tre maxiemendamenti al testo.

L’immigrazione clandestina (‘ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato’) diventa quindi un reato. I clandestini non rischiano l’arresto ma un’ammenda dai 5mila ai 10mila euro. La norma renderà possibile denunciare i clandestini all’autorità giudiziaria. L’extracomunitario che arriva in Italia senza permesso di soggiorno potrà essere trattenuto nei Cie fino a 180 giorni. Ora il periodo è di due mesi. Le nuove norme, inoltre, prevedono che per avere la cittadinanza si dovranno pagare 200 euro. Per il permesso di soggiorno invece il contributo sarà fissato dai ministeri dell’Interno e dell’Economia e potrà oscillare tra gli 80 e i 200 euro. Il coniuge straniero di un cittadino italiano può acquisire la cittadinanza quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se risiede all’estero.

Saranno intensificati i controlli sul trasferimento di valuta per contrastare il riciclaggio anche ai fini di finanziamento al terrorismo. Gli agenti di attività che si occupano dell’incasso e del trasferimento dei fondi dovranno conservare per 10 anni una copia del titolo di soggiorno se chi ordina l’operazione è cittadino extracomunitario. La cancellazione dall’elenco degli agenti è la sanzione per chi non ottempera a tale obbligo.

Inoltre, lo straniero che, raggiunto da provvedimento di espulsione, continua a rimanere illegalmente in Italia nonostante il provvedimento del questore, va incontro ad una pena detentiva da sei mesi a un anno se l’espulsione è stata disposta perché il permesso di soggiorno è scaduto da più di 60 giorni e non ne è stato chiesto il rinnovo o se la domanda di titolo di soggiorno è stata rifiutata. La pena va da uno a quattro anni se lo straniero è raggiunto da un provvedimento di espulsione perché è entrato in Italia illegalmente o non ha chiesto il permesso di soggiorno nel termine prescritto, in assenza di cause di forza maggiore. La pena aumenta da uno a cinque anni se lo straniero destinatario dell’ordine di espulsione e di un nuovo ordine di allontanamento continua a rimanere illegalmente in Italia.

Rischia il carcere fino a tre anni chi dà in alloggio o affitta anche una stanza a stranieri che risultino irregolari al momento della stipula o del rinnovo del contratto di locazione. Ma ci deve essere un ingiusto profitto. Le nuove norme prevedono tra l’altro l’istituzione presso il ministero dell’Interno di un fondo rimpatri per finanziare le spese per il rimpatrio degli stranieri verso i Paesi di origine.

Nel provvedimento trovano posto le ronde, fortemente volute dalla Lega: associazioni di cittadini potranno segnalare alle forze dell’ordine situazioni di disagio sociale o di pericolo. Saranno iscritte in elenchi, non potranno essere armate e prioritariamente dovranno essere formate da ex agenti.

In arrivo anche il ‘registro dei clochard‘: coloro che sono senza fissa dimora saranno schedati in apposito registro istituito presso il Viminale.

Ritorna il reato di oltraggio a pubblico ufficiale: chi insulta un pubblico ufficiale rischia fino a 3 anni di carcere. Ma se si risarciscono agente ed ente cui questo appartiene, il reato si estingue. Nessuna condanna, invece, se è il pubblico ufficiale ad aver commesso atti arbitrari.

Il provvedimento del governo affronta anche questioni legate ai reati di mafia: vengono inasprite le norme del 41 bis, che ora prevede una detenzione più lunga di 4 anni. Inoltre, per impedire che dalle carceri i boss mafiosi possano esercitare il loro potere sul territorio, i detenuti sottoposti al 41-bis saranno destinati all’interno di istituti a loro esclusivamente dedicati, preferibilmente in aree insulari, o comunque all’interno di sezioni speciali e logisticamente separate dal resto dell’istituto e custoditi da reparti specializzati della polizia penitenziaria. Stretta anche sui colloqui con parenti e avvocati e sull’ora d’aria: la permanenza all’aperto sarà ancora consentita, ma con maggiori restrizioni: non potrà superare le due ore e non potrà aver luogo tra più di quattro persone. Saranno introdotti alcuni accorgimenti per evitare che si comunichi tra detenuti, si scambino oggetti e si cuociano cibi. Si punisce con la reclusione da uno a quattro anni chiunque consenta ad un accusato di mafia, sottoposto a regime del carcere duro, di comunicare con altri.

Rimarranno intatti i poteri del Procuratore antimafia, che in un primo momento si era pensato di modificare. Nel provvedimento, poi, è stata reintrodotta la norma che esclude da appalti pubblici gli imprenditori, se non denunciano le estorsioni nei loro confronti. Il testo approvato dalla Camera era stato modificato rispetto a quello varato dall’assemblea di palazzo Madama: ora è prevista la possibilità dell’esclusione di punibilità per l’imprenditore che non ha denunciato per ‘stato di necessità”.

Il provvedimento contiene anche le norme ‘anti-writers’: carcere fino a tre mesi e multa da mille a tremila euro per chi danneggia cose di interesse storico o artistico. Se il fatto è commesso su beni immobili o mezzi di trasporto pubblici la pena è la reclusione fino a sei mesi o la multa fino a mille euro. Punito con la sanzione amministrativa di mille euro anche chi vende bombolette spray contenenti vernici non biodegradabili ai minori di diciotto anni. Previste inoltre norme a favore del decoro urbano: sanzioni amministrative non inferiori a 500 euro per chi sporca le strade e multe da 500 a mille euro per chi getta rifiuti dal finestrino delle auto in sosta o in movimento.

In arrivo anche misure anti-accattonaggio: carcere fino a tre anni per chi si avvale per mendicare di un minore di quattordici anni.

Introduzione del reato di immigrazione clandestina; prolungamento fino a 180 giorni della permanenza nei Cie, i Centri di identificazione ed espulsione, degli extracomunitari che entrano in Italia senza permesso di soggiorno; istituzione delle ronde, che dovranno essere formate da ex agenti; inasprimento del 41 bis per i reati di mafia; obbligo di denuncia del ‘pizzo’ per i costruttori. Sono queste alcune delle norme più significative del ddl sicurezza del governo.





Mafia, inasprito il 41bis sul regime di detenzione

4 02 2009

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Novità dal Senato dove oggi è stato votato l’articolo 34 del ddl sicurezza…..

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Un deputato dell’Italia dei Valori è indagato per mafia!

27 12 2008

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Nelle carte dei magistrati napoletani ogni giorno si scoprono nuovi altarini riguardanti la banda degli onestoni dell’Italia dei Valori.

Leggiamo dal Sole 24 Ore

Dalle intercettazioni che riguardano Mautone, pare probabile che scaturiranno con l’anno nuovo ulteriori filoni di indagine. Molto dipenderà dall’esito del Riesame. Certo è che dalle informative contenute negli atti depositati emerge una figura, quella di Mautone, «al centro di un sistema di potere molto forte… volano di una serie di raccomandazioni in tutti i settori pubblici». Un sistema che vede l’ex provveditore come punto di riferimento anche per 5 esponenti dell’Italia dei valori, compreso il figlio del leader del partito, Cristiano Di Pietro.

In particolare

Nelle carte dell’inchiesta-Romeo emergono richieste precise avanzate da parlamentari in carica, come il deputato Nello Formisano e il senatore Aniello Di Nardo. Quest’ultimo in una telefonata ricorda a Mautone di un suo amico «che doveva essere chiamato» e non è stato più convocato per dei lavori di impiantistica di una galleria a Vico Equense. In un’altra conversazione segnala due architetti amici di Cristiano Di Pietro «ai quali non bisogna far prendere collera».

e vengono rivelati i metodi incredibilmente limpidi degli uomini dell’Italia dei Valori

Nell’ottobre 2007 Mautone chiede a Formisano una modifica per favorire un contributo a favore della “casa degli anziani” cui è interessato Francesco Manzi, consigliere regionale della Campania che fa riferimento al partito di Di Pietro. Spicca, infine, una telefonata tra Mautone e Cristiano Di Pietro sul tema forniture pubbliche: per l’impresa che realizza l’impianto elettrico di una caserma a Termoli e per dove va a rifornirsi del materiale. I due parlano delle percentuali di ribasso per la gara d’appalto: percentuali ritoccate “al rialzo” su suggerimento di Mautone, avallato da Di Pietro junior.

e cosi via fino all’incredibile scoperta tra le righe delle carte dei magistrati napoletani

Americo Porfidia, deputato dell’Idv e sindaco di Recale, in provincia di Caserta, poi, è inserito tra le persone che hanno rapporti istituzionali con Mautone, e l’informativa degli investigatori precisa anche che a suo carico la Squadra mobile di Caserta ha aperto un procedimento penale per un’ipotesi di reato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Cardiologo, deputato in carica, a Mautone si è rivolto per chiedere consiglio per investimenti pubblici nel casertano.

Ma come? L’italia dei valori ha tra i propri deputati un presunto mafioso? Ma come è possibile? Possiamo accettare che il figlio di Di Pietro sia un Mastella in miniatura, che vari onorevoli dipietristi siano degni della DC di decenni fa in quanto a raccomandazioni e richiestine di vario genere ma pure il mafioso no!!!!

Eppure pare proprio che sia così, anche se le notizie sono ancora poche

Risulta che l’istruttoria a carica di Porfidia sarebbe stata curata dalla squadra mobile di Caserta su ordine della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il magistrato che ha aperto l’indagine è Raffaele Cantone. Non si tratta di un sostituto di secondo piano, ma anzi di quelli in primo piano. È uno di quelli maggiormente lodati da Roberto Saviano ed è anche uno di quelli maggiormente minacciati dai clan camorristici, in particolare dai Casalesi: un anno fa è stato trasferito alla Cassazione. Del fascicolo per mafia non si sa di più visto che viene citato soltanto per inquadrare il personaggio e per tratteggiarne un breve profilo.

Queste rivelazioni sono sconcertanti, per tutti i travagliati che credevano nella purezza dei giustizialisti in parlamento questi intrallazzi tra appalti, nomine e favori sono stati solo l’antipasto prima della scoperta pure del presunto mafioso….

Per capodanno sono attesi suicidi di massa dei fautori delle manette, chi sarà il loro nuovo messia?

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Ecco gli articoli del pacchetto sicurezza

21 05 2008

Segnaliamo l’articolo de Il Giornale che oggi pubblica in anteprima i passaggi più importanti del decreto sicurezza

ESPULSIONE
L’articolo 1 del decreto affronta il tema fondamentale delle espulsioni: «Il giudice ordina l’espulsione ovvero l’allontanamento dello straniero dal territorio dello Stato, oltre che nei casi espressamente preveduti dalla legge, quando lo straniero sia condannato alla reclusione per un tempo superiore ai due anni. Il trasgressore dell’ordine di espulsione o allontanamento pronunciato dal giudice è punito con la reclusione da uno a quattro anni»; «Il giudice ordina l’espulsione ovvero l’allontanamento dello straniero dal territorio dello Stato, quando lo straniero sia condannato a una pena restrittiva della libertà personale per taluno dei delitti preveduti da questo titolo. Il trasgressore dell’ordine di espulsione o allontanamento pronunciato dal giudice è punito con la reclusione da uno a quattro mani».

Ottimo! E’ necessario però che le espulsioni siano effettive. Il corriere di oggi segnala che in Spagna sono aumentate del 40% in 2 anni. In Italia c’è un lassismo diffuso sul tema, bisogna attuare con durezza questa parte del decreto

UBRIACHI AL VOLANTE
Nella seconda parte dell’articolo 1 ecco la stretta su chi guida ubriaco o drogato: a chi provoca incidenti stradali mortali «Si applica la pena della reclusione da 3 a 10 anni se il fatto commesso con la violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale da 1) soggetto in stato di ebbrezza alcolica; 2) soggetto sotto effetto di sostanze stupefacenti o psicotrope».

Importantissimo, fanno molto clamore episodi di vittime dei pirati della strada ubriachi e intervenire in tal senso è un deterrente. Assurdo che chi uccide non faccia nemmeno un giorno di carcere. Ho letto anche che saranno forse sequestrate le autovetture dei pirati

AGGRAVANTE CLANDESTINITÀ
L’articolo 4 sostiene che «quando uno straniero commette un delitto durante la permanenza illegale nel territorio dello Stato, la pena prevista è aumentata di un terzo. Quando ricorre la circostanza di cui al comma 1, le concorrenti circostanze attenuanti, diverse da quelle previste dagli articoli 98 e 114 del codice penale, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a queste».

Altro articolo che potrebbe servire da deterrente, è giusto che chi non dovrebbe essere in Italia e delinque sia maggiormente penalizzato.

DICIOTTO MESI NEI CPT
«La convalida comporta la permanenza nel centro per un periodo di complessivi 60 giorni. Qualora l’accertamento dell’identità e della nazionalità, ovvero l’acquisizione di documenti per il viaggio presenti difficoltà, il giudice, su richiesta del questore, può prorogare il termine di ulteriori sessanta giorni. Anche prima di tale termine, il questore esegue l’espulsione o il respingimento, dandone comunicazione senza ritardo al giudice. Decorso il suddetto termine, qualora il soggetto trattenuto non abbia reso disponibile un suo documento identificativo utile all’espatrio in originale, il questore può chiedere al giudice la proroga del periodo di 60 giorni. La durata complessiva della permanenza nel centro non potrà, in ogni caso, essere superiore a 18 mesi».

Ho letto che su questo punto, che tra l’altro segue una direttiva europea, ci sarebbero problemi perchè i cpt non sono ancora attrezzati

VIETATO AFFITTARE AI CLANDESTINI
L’articolo 5 affronta uno dei temi più importanti, quello dell’affitto di immobili ai clandestini: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chi cede in locazione o in godimento ovvero consente per un tempo superiore a un mese, l’uso di un immobile di cui abbia la disponibilità, o di parte di esso, a uno straniero irregolarmente soggiornante, senza osservare l’obbligo di comunicazione all’autorità di pubblica sicurezza, è punito con la reclusione da 6 mesi a tre anni e con la multa da diecimila a cinquantamila».

Giustissimo, se si favorisce l’immigrazione clandestina si crea un circolo vizioso che va fermato

Il disegno di legge che sarà presentato oggi e poi discusso in Parlamento è composto da 19 articoli ed entra più in profondità.

VIOLENZA AD ANZIANI E DISABILI
L’articolo 1 aggiunge, fra le aggravanti, quella per chi commette reati contro gli anziani: «L’avere profittato di circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età avanzata, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa».
L’articolo 2 introduce l’aggravante per chi i reati commessi verso i portatori di handicap. Se i reati di atti osceni, delitti verso la persona e il patrimonio e sfruttamento della prostituzione «sono commessi in danno di persona portatrice di minorazione fisica, la pena è aumentata da un terzo alla metà».

CITTADINANZA SOLO DOPO DUE ANNI DAL MATRIMONIO
L’articolo 3 del disegno di legge modifica la legge 5 febbraio 92 sul diritto alla cittadinanza proponendo che «il coniuge, straniero o apolide, di cittadino italiano può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all’estero». Questi tempi sono «ridotti della metà in presenza di figli nati dai coniugi».

Sempre più spesso si aggira il problema cittadinanza in questo modo e quindi è giusto intervenire in tal senso

REATO D’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA
È il provvedimento di cui tanto si è discusso in questi giorni, poi inserito nel disegno di legge (e non nel decreto legge) all’articolo 7 bis, dal titolo «Ingresso illegale nel territorio dello Stato»: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, lo straniero che fa ingresso nel territorio dello Stato in violazione delle disposizione del presente testo unico è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni».

Esiste già in altri paesi. Assurda la motivazione al no della sinistra e cioè che ingolferebbe la nostra giustizia malandata. Quindi per i problemi della giustizia non dobbiamo fare nulla? Tra l’altro questi casi andrebbero giudicati per direttissima e quindi il problema non si pone

POTERE DEI SINDACI
Nel disegno di legge si sostiene che «Il sindaco concorre ad assicurare anche la cooperazione della polizia locale con le forze di polizia statali, nell’ambito delle direttive di coordinamento impartite dal ministro dell’Interno». «Il sindaco può adottare «provvedimenti contingibili e urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana». «In casi di emergenza connessi con il traffico o con l’inquinamento atmosferico o acustico, ovvero quando a causa di circostanze straordinarie si verifichino particolari necessità dell’utenza il sindaco può modificare gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici, nonché d’intesa con i responsabili territorialmente competenti delle amministrazioni interessate, gli orari dell’apertura al pubblico degli uffici».

Giustissimo, i sindaci conoscono meglio i bisogni della propria cittadinanza.

PIÙ POTERI ALLE POLIZIE MUNICIPALI
L’articolo 6 del disegno di legge consente la «collaborazione della polizia municipale nell’ambito dei piani coordinati di controllo del territorio». Con l’articolo 7 si consente ai vigili urbani «l’accesso al centro elaborazione dati del ministero dell’Interno» e la possibilità dell’inserimento dei dati «acquisiti autonomamente».

TUTELA DI MINORI E BAMBINI NELL’ACCATTONAGGIO
L’articolo 10 del disegno di legge modifica l’articolo 112 del codice penale sulla «responsabilità delle persone maggiorenni nei delitti commessi dai minori, «mentre l’articolo 12 modifica il codice penale per un maggiore «contrasto nell’impiego di minori nell’accattonaggio»: «Salvo che il fatto costituisca più grave reato, chiunque si avvale per mendicare di una persona minore degli anni quattordici, o, comunque, non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvalga per mendicare, è punito con la reclusione fino a tre anni». Lo stesso articolo prevede anche «pene accessorie» se lo sfruttamento dei minori avviene da parte dei genitori: «La condanna per i reati di cui agli articoli 600, 601 e 602 comporta, qualora i fatti di cui al primo comma dei citati articoli siano commessi dal genitore o dal tutore rispettivamente: 1) la decadenza dell’esercizio della podestà del genitore; 2) l’interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente all’amministrazione di sostegno, alla tutela e alla cura».

Mi sembra sacrosanto. Le bande criminali che sfruttano i bambini per accattonaggio e furti e gli impongono guadagni di un certo tipo ogni giorno (puniti da botte in caso di insuccessi) sono feccia umana.

PENE CONTRO VANDALI
All’articolo 8 e 9 del disegno di legge si prevedono «disposizioni concernenti il reato di danneggiamento» e il reato di «deturpamento e imbrattamento di cose altrui». In particolare all’articolo 9 si interviene sull’articolo 639 del codice penale nel punto in cui si prevede la pena di un anno per chi commette deturpamento e imbrattamento su immobili «compresi nel perimetro dei centro storici», estendendo questa variante anche a «immobili sottoposti a risanamento edilizio o ambientale o su ogni altro immobile, quando al fatto consegue un pregiudizio del decoro urbano».

Non se ne può più di queste tag inutili che coprono le nostre città

CONFISCA BENI MAFIOSI
All’articolo 15 si legge: «Con l’applicazione della misura di prevenzione il tribunale dispone la confisca dei beni sequestrati di cui la persona, nei cui confronti è instaurato il procedimento, non possa giustificare la legittima provenienza e di cui, anche per interposta persona fisica o giuridica, risulti essere titolare o avere la disponibilità a qualsiasi titolo in valore sproporzionato al proprio reddito, dichiarato ai fini delle imposte sul reddito o alla propria attività economica».

Molto importante perchè spesso, come documentato da tanti reportage, i beni rimangono bloccati quando servirebbero alla casse dello stato o direttamente alle procure

TRASFERIMENTO DI SOLDI
L’ultimo articolo del disegno di legge stringe le maglie del trasferimento di soldi dall’estero: «Chi è autorizzato a prestare servizi volti al trasferimento di danaro deve provvedere personalmente o a mezzo di incaricato, ad acquisite la copia del documento d’identità di colui che chiede la prestazione. Se questi è straniero, deve essere acquisita pure la copia del suo titolo di soggiorno; qualora la copia di tale documento di soggiorno non sia disponibile, il servizio erogato deve essere segnalato entro 12 ore all’autorità locale di pubblica sicurezza, inviando alla stessa la copia del documento identificativo del richiedente. Le copie dei suddetti documenti, comunque, devono essere stati conservati e resi disponibili a ogni richiesta dell’autorità di pubblica sicurezza. L’inosservanza di tale disposizione è sanzionata con la revoca dell’autorizzazione».

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