Le nuove stelle del Pd. Serracchiani: “Scelgo Franceschini perchè è il più simpatico!”

1 07 2009

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Era stata definita la promessa del Pd, colei che aveva infiammato le speranze per il futuro del Pd, presa ad esempio dai cosiddetti giovani del partito (quarantenni tra l’altro). Le era stato chiesto anche di candidarsi alla segreteria come segno di rottura e novità rispetto al solito duopolio D’Alema-Veltroni.

E invece alla fine si accoda a tutti i cuordileone piddini e sceglie di appoggiare il segretario che l’ha sdoganata. E lo fa con motivazioni sensate, ragionate e studiate nei giorni

Non candidarmi mi sembra la scelta più coraggiosa. La strada più semplice era candidarmi, riempire la terza casella. Farmi la mia bella corrente, prendere il mio pezzetto di partito e cucirci sopra il nome.

Ho deciso di appoggiare Franceschini perchè è il più simpatico

Caspita che ragionamento. A parte che Franceschini ha una simpatia veramente dilagante ma si può rispondere in questo modo? E questa sarebbe la promessa del Pd. Era più decoroso se ammetteva che lo appoggia perchè le ha promesso qualche poltrona in cambio.

Ovviamente nel Pd subito sono scattate le critiche ironiche

Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma ha ironizzato: «Anche Totò e Tina Pica erano simpatici, sarebbero stati un ticket straordinario». E Barbara Pollastrini aggiunge: «Potrei rispondere “sapete perchè preferisco Bersani? perchè sa cantare…”. Ma per favore, non scherziamo! Cerchiamo di rispettarci di più e di saperci ascoltare».

e ancora

Toni simili nelle dichiarazioni del senatore del Pd Marco Follini: “Ho letto una densa e pensosa intervista di Deborah Serracchiani che annuncia che voterà Franceschini ‘perché’ è più simpatico. Ora finalmente so a cosa serve il rinnovamento: a sbaragliare gli antipatici”.

E infine anche di Enzo Carra: “A Curzio Maltese – scrive Carra sul suo blog – la ‘promessa’ Debora Serracchiani ha rivelato di stare dalla parte di Franceschini ‘perche’ è il più simpatico’. Un buon motivo, non c’è dubbio. Ma basta per la leadership di un grande partito? Nel mondo di Debora il leader è biondo, bello, di gentile aspetto. E la colonna sonora è dell’orchestra Casadei: ‘Tu sei la mia simpatia’”.

A parte l’uscita pessima sembra che la lunga cavalcata alla segreteria sarà veramente aspra e produrrà (se non arrivano altri candidati) una corsa tra due politici veramente modesti, il vicedisastro e uno del vecchio apparato che vorrebbe riportare il partito sulle posizioni dei sindacati. Già litigano adesso, figuriamoci dopo. Di certo anche il nuovo nel Pd sembra veramente di bassa qualità





I margheritini vogliono l’alleanza con l’udc, i dalemiani con la sinistra. Rischio scissione nel PD?

19 02 2009

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Il PD sembra essere veramente a un bivio determinante. Il suo crollo è un’ipotesi non molto lontana. Ormai si fanno avanti posizioni veramente inconciliabili.

I margheritini da una parte, i dalemiani dall’altra. I primi per un alleanza con l’Udc per creare un polo democratico, cattolico e moderato. I secondi per un’alleanza con socialisti, verdi, vendoliani per creare un polo socialdemocratico, laico e di sinistra.

Partiamo dai primi
Dice la Lanzillotta

“Stimo Bersani ma si è proposto come leader di sinistra, di un partito collaterale al sindacato. Il PD deve essere un partito autonomo, lontano dalle logiche del secolo scorso”

Allearsi con l’UDC?
“Ora lo possiamo dire, si sono rivelate un disastro sia le alleanze che hanno dato vita all’Unione sia quella con Di Pietro. Con l’udc condividiamo molti obiettivi e una certa sensibilità: su giustizia, immigrazione e economia

Conferma Letta

Le dimissioni di Veltroni ci mettono di fronte a una possiblità di un 8 settembre, di un tutti a casa in cui il centrosinistra non esiste più “Senza l’alleanza con l’Udc non andiamo da nessuna parte

E Follini propone il modello Kadima

Non torneranno Ds e Margherita. Verranno, semmai, un partito neolaburista a sinistra e al centro un partito alla Kadima

Dall’altra parte con Bersani candidato c’è già un movimento verso la sinistra extra PD

D’Alema si e’ limitato a dire che la situazione ”e’ diventata molto difficile”, aggiungendo di ritenere necessario che il Pd esca da una autarchica autosufficienza pensando a come si ricostruisce una alleanza di centrosinistra.
E’ intanto ripreso anche ieri il dialogo tra D’Alema e Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione. Lunedi’ scorso, in occasione della presentazione di un libro di Franco Giordano, Bertinotti ha rivolto un appello a D’Alema: ”Sospendiamo per qualche tempo le categorie riformisti e rivoluzionari, comunisti, socialisti, cattolici democratici per metterci in gioco in un processo ricostituente della sinistra”.
L’ipotesi avanzata da Bertinotti non e’ dispiaciuta all’ex ministro degli Esteri che vi ha visto la fine delle diatribe seguite allo scioglimento del Pci. Del resto da qualche tempo si stanno intensificando i rapporti tra l’ala dalemiana del Pd e alcuni settori della sinistra radicale (da Nichi Vendola a Sinistra democratica). La tentazione di avviare tutti insieme la costruzione di una forza socialdemocratica e’ molto forte.

Insomma cosa accadrà? Ci sarà veramente una scissione tenuto conto delle evidenti differenze in merito alle future alleanze? Ci saranno due partiti come dice Follini? Nasceranno un polo udc+destra pd e sinistra pd+socialisti+vendoliani+verdi?

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Nel PD è già tempesta dopo la batosta elettorale in Abruzzo

15 12 2008

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Al 50% delle sezioni scrutinate in Abruzzo, il PD veleggia intorno al 20.5%. Alla camera alle politiche 2008 prese il 33.5%, alle regionali del 2005 la somma di Ds e Margherita ottenne il 35.4%. Insomma in 3 anni il pd ha perso nella regione il 15%, una cifra enorme.

Sicuramente il caso Del Turco è stato pesante per il partito ma tutto indica anche che la linea politica nazionale di Veltroni non paghi, alla luce dell’affermazione dell’Idv di Di Pietro.

Come giudica il risultato Veltroni?

Prima dei dati elettorali sono i dati dell’astensionismo a essere impressionanti. C’è stato il 30 per cento in meno di votanti rispetto alle politiche. Vuol dire che c’è malessere, stanchezza e critica anche nei nostri confronti

Insomma fa finta di nulla e non dimostra di aver capito che i numeri per il suo partito sono imbarazzanti.

Invece Di Pietro non perde occasione per punzecchiarlo, attaccando la sua linea politica

I partiti che non sono né carne né pesce, che fanno riunioni, che dicono “ma anche” e che non si decidono, vengono puniti

Lo stesso Berlusconi fa notare che una linea ondivaga sta regalando le chiavi della sinistra ai manettari

E’ la conseguenza di chi ha regalato le chiavi del partito nelle mani di Di Pietro

Tornando al PD altre affermazioni dei big

Fioroni: l’unico rammarico è che se ci fosse stato l’accordo con l’Udc avremmo vinto

Dichiarazione alquanto bizzarra, fosse stato per lui in Abruzzo si sarebbe dovuta formare una super Unione di prodiana memoria da rifondazione all’udc. Veramente da incubo

Più seri gli interventi di Follini e Latorre

per il primo

Il voto politico contiene due moniti. Il primo è l’impressionante trionfo delle astensioni. Il secondo è il costo politico dell’alleanza con Di Pietro. Sono due moniti sui quali come Pd dovremo riflettere molto attentamente

per il secondo

A me non preoccupa la crescita di Di Pietro, preoccupa il calo del Pd. Ragioniamo sul fatto che Di Pietro stia erodendo elettorato più a noi che ai nostri avversari

Parisi invece non si fa perdere l’occasione per attaccare a tutto campo Veltroni

Spero veramente che Veltroni rinsavisca, che legga finalmente il filo che lega i messaggi ripetuti che ci vengono dagli elettori a partire dal voto di aprile

e un, a me sconosciuto, Mantini è ancora più duro

La sconfitta del PD in Abruzzo è netta e meritata per i troppi errori del gruppo dirigente nazionale e regionale. La mancanza di tensione etica e di qualità riformista è stata mistificata con l’adesione al giustizialismo dipietrista. Comprendo i molti abruzzesi che non hanno partecipato al voto e mi attendo una seria autocritica del Pd. già nella relazione di Veltroni alla direzione nazionale. Occorre prendere le distanze da Di Pietro, che ha svolto una campagna in Abruzzo all’insegna del proprio interesse di partito

Dove sono finiti i tempi di queste dichiarazioni

di Veltroni

I risultati delle elezioni in Trentino sono un importante segnale di valore nazionale, e confermano come anche nel nostro Paese il clima stia cambiando. Tutto questo si inserisce in un mutato clima politico e sociale dell’Italia nei confronti del governo Berlusconi. Sono gli italiani che mostrano di considerare l’esecutivo sempre più inadeguato rispetto ai problemi dei cittadini e delle famiglie, alle grandi questioni economiche e finanziarie che investono un Paese che rischia il declino

e di Bettini

Il PD non è in crisi. C’è stata una splendida campagna di feste partecipate da milioni di cittadini, la Summer School ha iniziato un lavoro sulla formazione di altissimo livello, il Governo Ombra finalmente pubblicherà le proposte riformiste che ci hanno consentito un’opposizione incisiva, in Trentino il voto è stato positivo. Tutti i sondaggi ci danno in crescita. Stiamo costruendo il partito in tutta Italia. Dove sono gli errori?

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Casa Vianello o Casa PD?

25 11 2008

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Oggi sui giornali siamo inondati dai divertentissimi sketch di casa pd alias casa vianello.

Veltroni annuncia “Chiarimento oppure congresso”

Fioroni risponde

La sfida tra D’Alema e Veltroni e a cascata tra dalemiani e veltroniani sta diventando un’ossessione. ll chiarimento politico e’ necessario.

ma attacca sul lato europeo

mi rifiuto di credere che il nuovo sia portare il Pd nell’internazionale socialista

La Bindi se la prende con Veltroni

Contesto a Veltroni soprattutto la gestione quotidiana del partito, e la contesto anche a chi, venendo dalla mia storia, lo aiuta in questa gestione

rilancia sulla crisi del PD

Cosí facendo c’è il rischio che noi riproduciamo le stesse divisioni dei vecchi Ds ed allora vuol dire che il Pd non c’è, rischiamo di fare l’ennesima evoluzione del partito storico della sinistra italiana

e attacca tutti in un’intervista

D’Alema è sleale, Veltroni un normalizzatore e Rutelli sbaglia

e se ne esce con una critica complessiva pesantissima

Il nostro problema non è che c’è questa faida: il nostro problema è che c’è soltanto questa. Il Pd non vive scontri autoctoni, legati al partito che siamo e ai problemi che abbiamo da quando siamo nati. Si litiga con la testa voltata all’indietro, D’Alema contro Veltroni, appunto, rivincite e vendette che vengono dal passato. Ma le pare, dico per dire, che noi dovremmo fare un congresso perché lo chiedono i dalemiani contro i veltroniani? Ed è vero che Veltroni non dà spazi, non coinvolge, ci fa apprendere le cose dai giornali: ma le sembra che si possa reagire facendosi la propria televisione, la propria associazione, il proprio giornale, i propri candidati alle segreterie di questo o di quell’altro? Sono dinamiche da “Cosa 4”, da evoluzione post-diessina. Ma guardi che se stiamo parlando di questo, loro devono sapere che molti se ne andranno

Fassino si è stancato

Il continuo duello tra Orazi e Curiazi serve solo a sfibrare il partito e la nostra gente…

Follini è preoccupato

Finiremo “partito di plastica”

Velardi riconosce lo stato pessimo del partito

Al di là degli opportunismi e delle tatticucce del gruppo dirigente è il partito che non ne può più. Ieri un importante dirigente periferico di una importante regione, mi ha fatto una battuta che voleva essere ironica, ed è invece drammatica: “Quei due, Walter e Massimo, finiranno col tirarsi le dentiere”…

In questo mare di polemiche e guerra continua, Bettini si riconferma l’uomo dei sogni e in un misto di pazzia e ironia afferma

Il PD non è in crisi. C’è stata una splendida campagna di feste partecipate da milioni di cittadini, la Summer School ha iniziato un lavoro sulla formazione di altissimo livello, il Governo Ombra finalmente pubblicherà le proposte riformiste che ci hanno consentito un’opposizione incisiva, in Trentino il voto è stato positivo. Tutti i sondaggi ci danno in crescita. Stiamo costruendo il partito in tutta Italia. Dove sono gli errori?

Dopo tanta ansia nel partito ci voleva il momento comico





I Piangina Democratici

7 04 2008

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Cronistoria del lamento democratico di oggi
11:00 Pd: inaccettabili vantaggi tv a Berlusconi
”La conclusione della campagna elettorale con le ultime presenze televisive dei candidati premier deve mantenere un equilibrio vero. Le due puntate di Porta a Porta e quella conclusiva doppia di Matrix dell’11 aprile, ultimo giorno della campagna elettorale, sono momenti cruciali non della programmazione televisiva ma della correttezza nella vita politica”. E’ quanto si legge in un comunicato del Pd che così prosegue: ”Non è possibile che a Berlusconi siano assicurate posizioni di vantaggio. Colpisce che egli abbia annunciato sulle agenzie di stampa che aprirà la doppia intervista di Matrix in una fascia oraria di migliori ascolti, prima ancora che questa venga organizzata. Come colpisce che a lui tocchi non solo la chiusura della serie di Porta a Porta, sulla base di un sorteggio avvenuto senza la presenza di rappresentanti dei candidati premier, ma anche quella di tutte le trasmissioni d’informazione politica del servizio pubblico avendo così una sorta di ultima parola”.
11:32 Accuse del Pd, ecco la replica di Porta a porta
Di fronte alle accuse del Pd, la redazione di Porta a porta ribatte con una nota: ”Non immaginavamo che fossero messi in discussione i criteri ipergarantisti che abbiamo usato per stabilire l’ordine di apparizione dei quattro principali candidati premier nelle ultime puntate. Se avessimo seguito l’unico criterio obiettivo disponibile – quello adottato dalla commissione di Vigilanza per le interviste finali su Rai3 – il ciclo sarebbe stato concluso da Silvio Berlusconi. Per una forma di ulteriore garanzia per le parti, il 20 marzo si è proceduto a due sorteggi presso lo studio romano del notaio Francesco Ragnisco, alla presenza del produttore esecutivo di Porta a porta e di un avvocato dell’ufficio legale della Rai. Il primo ha stabilito che oggi, lunedi’ 7 aprile, toccasse a Bertinotti e domani a Casini. Il secondo sorteggio ha assegnato a Veltroni la trasmissione di mercoledì e a Berlusconi quella di giovedì”.

——
Insomma i piangina democratici non sanno più a cosa attaccarsi, si lamentano che a matrix berlusconi sia il primo ma allo stesso tempo che a porta a porta sia l’ultimo. Che coerenza, ma chi gliel’ha scritto il comunicato? Follini? Poi vengono subito smentiti, sembrano bambini che non ci vogliono stare. Si attaccano a questi argomenti perchè non possono accettare la sconfitta. E poi denunciano inesistenti trattamenti di favore pro pdl, ma per favore….ecco la verità
—>Dal 27 marzo al 2 aprile il Pd ha superato in percentuale il Pdl nel tempo di parola sui Tg Rai. E’ uno dei dati che emergono dal monitoraggio dell’Autorita’ per le garanzie nelle comunicazioni dopo la richiesta di riequilibrio che faceva notare lo squilibrio a favore del Pdl oltre che le basse percentuali per i piccoli, che sembrano rimanere. Piu’ attenzione al Pd anche sul Tg5 e tg di La7

Insomma ripigliatevi finchè siete in tempo pinocchietti democratici!

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La descrizione del PD: omofobo, razzista, confessionale, venditore di fumo e simil DC

3 04 2008

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Un paio di dichiarazioni di ieri ed oggi

In un’intervista rilasciata a Klaus Davi Del Vecchio non nasconde le sue posizioni: «I gay nell’esercito sono inadatti». «Io rispetto ogni scelta legittima e lecita della persona – ha aggiunto – ma credo che nell’ambito di una struttura come l’esercito, dove le attività si svolgono sempre insieme, è opportuno non dichiarare ed evidenziare la propria omosessualità. Anche nella mia carriera mi sono imbattuto in episodi di omossessualità ed ho fatto in modo che quelle situazioni non si verificassero di nuovo, che chi ne era coinvolto venisse ricollocato ed impiegato in altre aree».

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16:42 Binetti (Pd): “Mai voterò norme a tutela delle coppie gay”
Intervistata da Ecotv la senatrice teodem e democrat Paola Binetti precisa che “mai voterò una normativa che tutela le coppie gay“. Rispetto alla collega di schieramento Paola Concia, portavoce del tavolo nazionale degli omosessuali del Partito Democratico, Binetti precisa: “Paola è una donna che stimo e apprezzo moltissimo. Professionalmente ha mostrato sempre grande intelligenza e capacità. In questi mesi abbiamo condiviso molte esperienze. Ma Paola sa perfettamente che nel momento in cui dovessero arrivare i famosi Dico io non li voterei”.
17:01 Binetti: “Tifo per Obama, negro coraggioso”

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“Gli elettori meritano di sapere cos’è davvero il Pd, se è un partito moderno o conservatore. A dieci giorni dal voto non abbiamo ancora capito chi sia a dettare la linea sui temi della laicità e dei diritti civili. Ieri il pensiero virilista e omofobico del generale Del Vecchio, oggi le inquietanti teorie sul presunto ‘primato biologico degli eterosessuali’ della Binetti”. E’ quanto dichiara Titti Di Salvo, capolista alla Camera in Piemonte 2. “Queste idee non appartengono neanche ad un partito blandamente liberale – osserva – ma sono tipiche della destra americana. Diventa sempre più difficile per Veltroni spacciare per ‘utile’ il voto ad un agglomerato che non ha una linea chiara su temi così fondamentali.

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Il Partito Democratico sarà la nuova Dc. Parola di Marco Follini. “Da giovane democristiano un po’ invecchiato – dice in una intervista alla Stampa – vedo questa campagna elettorale come un tentativo di imitazione della Dc. L’idea di una forza inclusiva ad ampio spettro è incarnata nel Pd.

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“Non voglio seguire Veltroni in questa politica delle promesse. Ha superato persino Berlusconi nella fiera delle promesse. Io non partecipo”. Lo afferma Casini, candidato premier dell’Unione di Centro

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Insomma un PD che è tutto il contrario di tutto, si professa progressista ma nella realtà può essere definito veramente retrogrado. Senza parlare delle ridicole promesse che giorno dopo giorno Veltroni regala alle agenzie, ogni giorno se ne inventa una e la sua credibilità cala incredibilmente

Suggeriamo a repubblica (ma la pravda negherà il tutto) di modificare il politometro che indicava veltroni tra i laici e modernisti, credo sia quasi + a destra de La Destra