Spostamento del vertice riuscito

10 07 2009

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Segnalo un mio articolo pubblicato oggi dal quotidiano online Il Legno Storto

Con il G8 ormai terminato, senza alcun intoppo e con un plauso totale dei leader per l’organizzazione esemplare e per la scelta della location si può oggettivamente dire che lo spostamento da La Maddalena a L’Aquila è stato un successo. La città e il suo dramma hanno avuto eco internazionale, i vari leader mondiali si sono spesi in prima persona per finanziare vari progetti per la città e si sono informati sullo sviluppo della ricostruzione. Certamente alla notizia del cambio di luogo del vertice molti erano rimasti dubbiosi sia per lo sgarbo alla Sardegna (ovviamente da compensare con altri incontri internazionali visto che comunque le strutture sono state completate) sia per la fretta con la quale si sarebbe dovuto organizzare lo spostamento.
Aggiungiamoci anche la paura di una forte scossa e il rischio dell’arrivo dei soliti no global violenti anche in questi luoghi di dolore; erano dunque molte le variabili che potevano portare questa scelta a un pesante autogol.
Invece alla fine per quanto riguarda le manifestazioni, come tra l’altro avevano preannunciato Casarini, Caruso e soci contestatori, lo spostamento ha completamente spiazzato i no-global, rovinando i piani di chi voleva usare quest’occasione per il solito happening condito da violenze e attacchi alla polizia.
La manifestazione di oggi è stato un autentico flop, poche presenze messe a bada da una sicurezza esemplare; gli antagonisti sono stati completamente e fortunatamente ridimensionati. Che sia l’inizio del tramonto di questi movimenti?
Fortunatamente non ci sono state nemmeno le scosse che qualche gufo nostrano aveva preannunciato (o persino sperato).
La cittadella di Coppito si è dimostrata adattissima e sono stati molteplici ed entusiastici i commenti all’organizzazione interna al vertice e all’ospitalità complessiva.
Obama, Brown e Ban Ki-Moon hanno lodato ampiamente la scelta de L’Aquila per aver portato i grandi a confrontarsi anche con le tragedie della gente comune. E’ stata anche la prima volta che i leader del pianeta non sono rimasti rinchiusi in una stanza ma sono usciti andando di persona a vedere i danni provocati dal sisma.
Rimarranno per una volta nella memoria non le solite foto di rito ma piuttosto Obama salutare i vigili del fuoco, Merkel quasi commossa ad Onna, le first lady sconvolte dalla distruzione. Insomma finalmente un’immagine più umana dei vari leader, per la prima volta a contatto con la gente comune.
Sommiamo a questo anche dei risultati complessivamente positivi del lavori e delle risoluzioni del G8 e il panorama finale di questa 3 giorni finisce per risultare un successo evidente per Berlusconi e per la sua scelta.
L’Aquila, centro del mondo in questi 3 giorni, ha bisogno di questo sostegno e dell’aiuto di tutti, tanto resta da fare ma passa anche da quest’attenzione continua la voglia di farcela e il rilancio che tutti attendono.





La nuova figuraccia de L’Unità (non che sia una novità)

9 07 2009

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Questa è la prima pagina del quotidiano L’Unità di oggi

A parte il titolo che segnala un clima imbarazzante che non ha visto nessuno, la frase è collegata alla triplice immagine di un Berlusconi che cerca la mano di Obama non trovandola.

Ma è andata veramente cosi?

Guardate al minuto 00:30. Vedrete chiaramente che è Obama il primo a cercare la mano di Berlusconi non trovandola.

Ma è possibile che un giornale del genere si debba ridurre a questi meschini montaggi, costruiti ad arte? E’ possibile abbassarsi a questo livello non avendo meglio da proporre in prima pagina? E’ cosi che il glorioso (si fa per dire) giornale comunista vuole comunicare ai suoi lettori? Ingannandoli? Ok che ieri e oggi sono state giornate tremende per i sinistri, che si aspettavano scosse, foto, intercettazioni e qualsiasi cosa che gli era stata prefigurata ma rosicare in tale modo fa veramente male al fegato.

Tra l’altro l’Unità non è nuova a cantonate simile. Anni fa sparò la bomba che il padre di Storace fosse un picchiatore fascista, peccato che ai tempi avesse 10 anni. Questo è il giornalismo menzognero tipico di certa stampa, poi ci si meraviglia che qualcuno osa discutere o solamente attaccare la qualità di certi pennivendoli politicizzati. Complimenti Conchita!





Obama nega un’intervista a Repubblica, ennesima batosta per i sinistri

9 07 2009

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La campagna di Repubblica per delegittimare Silvio Berlusconi agli occhi del mondo ha avuto parecchio successo in queste ultime settimane, ma è anche incappata in qualche passo falso: non solo il riconoscimento della leadership berlusconiana sui temi in discussione al G8 nientemeno che da parte di due giganti della sinistra occidentale come Barack Obama e Gordon Brown, ma anche la beffa di aver ricevuto un “no” dalla Casa Bianca all’intervista con il presidente americano che sarebbe spettata a Largo Fochetti. La Casa Bianca, infatti, un paio di giorni prima della visita del presidente in Italia è solita garantire un’intervista ai giornali che accreditano (a pagamento) i loro inviati ai viaggi con l’Air Press One. Si fa a turno. Una volta tocca al Corriere, una al Sole, una alla Stampa, una a Repubblica. Questa volta spettava a Repubblica che, per risolvere un problema di rivalità interne, ha fatto un’inedita richiesta di intervista a sei mani affidata a Federico Rampini, Vittorio Zucconi e al direttore Ezio Mauro. Il Foglio, il 23 giugno, si era chiesto: “Chissà se la Casa Bianca dirà di sì”. La Casa Bianca, infatti, ha detto di “no”. E l’intervista è stata concessa a Elena Molinari di Avvenire, lasciando Rep. a bocca aperta per la decisione di Obama di parlare col giornale dei vescovi anziché con quello dell’intellighenzia progressista. Il fastidio dei republicones si è potuto leggere tra le righe dell’articolo domenicale di Eugenio Scalfari: “L’intervista a un giornale italiano in vista del G8 Barack Obama l’ha data all’Avvenire. Non vende molto l’Avvenire ma rappresenta la Conferenza Episcopale”.

I boatos di Largo Fochetti, però, dicono che Ezio Mauro sia ancora più amareggiato per l’altro colpo americano subito dal suo giornale, questa volta ad opera di Alessandra Farkas del Corriere della Sera che un paio di giorni fa ha raccontato la storia d’amore tra Bob Kennedy e sua cognata Jackie. Un argomento succulento per la nuova “era leggera” del gruppo Espresso. “Se solo avessimo qualcuno in America…”, avrebbe detto Mauro in riunione di redazione proprio davanti a Zucconi.

da un articolo di Christian Rocca sul Foglio, tramite il blog di Francesco Costa

In questi giorni sono batoste su batoste per i Porchella2000 alias Repubblica. Obama che preferisce Avvenire a loro è la ciliegina sulla torta. Ormai è derubricato a giornaletto di quart’ordine in tutto il mondo. Mauro, D’Avanzo e Scalfari staranno rosicando in una maniera inverosimile…





Obama: “Governo italiano grande leadership” – Casa Bianca: “Splendido lavoro Italia”. E partono i rosicamenti sinistri

8 07 2009

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Prime dichiarazioni da Casa Bianca e Obama

La Casa Bianca ha detto che la presidenza italiana “ha fatto uno splendido lavoro” nell’ organizzare l’agenda del vertice

e ancora

Il governo italiano è un vero, grande amico degli Stati Uniti su tanti temi importanti e Italia e Usa lavorano fianco a fianco» ha detto l’inquilino della Casa Bianca al termine dell’incontro con Napolitano. Sui temi del G8 «il governo italiano ha dimostrato una forte leadership» ha sottolineato il presidente americano

E già partono i rosicamenti sinistri in rete. C’è chi è nella fase della negazioni, chi prende come oro colato solo i si dice, si ipotizza ecc di certa stampa, chi dice che sono frasi di circostanza (che tra l’altro poteva benissimo non dire) assolutamente non pensate realmente da Obama (d’altronde loro sanno i reali pensieri di Obama).

E Repubblica segretamente cerca probabilmente di avallare una tesi secondo cui o Obama era ubriaco mentre faceva queste dichiarazioni o la traduzione è stata fatta da Bonaiuti





L’ennesima figuraccia di Veltroni: gli ambasciatori da Obama

18 01 2009

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Veltroni se ne è uscito con un nuovo attacco al governo

E` possibile che il governo italiano non sia in grado di farsi rappresentare alla cerimonia che martedì prossimo vedrà insediarsi alla Casa Bianca Obama, da nessuno dei suoi ministri, gli stessi che affollano ogni sera i talk show e che non perdono occasione per andare in tv? Ho la massima stima per l’ambasciatore italiano a Washington, la sua presenza è certamente autorevole, ma la rappresentanza del governo è del tutto assente

Peccato che

In realtà il protocollo prevede che nessun capo di Stato estero partecipi alla cerimonia di insediamento del presidente Usa, alla quale sono invece stati invitati gli ambasciatori.

E ovviamente, dopo l’ennesima figuraccia, Uolter si prende le meritate pernacchie

Oggi Walter Veltroni non ha mancato l’occasione per l’ennesima brutta figura. Criticare il Governo italiano perché nessun ministro sarà presente alla cerimonia d’insediamento di Barack Obama dimostra la totale disinformazione del leader del Pd. Gli sarebbe bastata una rapida scorsa delle agenzie di stampa di mercoledì scorso per sapere che, per ragioni di sicurezza, le autorità americane hanno invitato alla cerimonia di insediamento solo i capi-missione di tutti i Paesi rappresentati negli Stati Uniti. Non è sufficiente essere Mr. Youdem, I care, We can, e così via  per dar la prova di conoscere gli Stati uniti. Eppure Veltroni è anche andato di recente a New York… evidentemente tra il Partito Democratico di Barack Obama e il Pd di Veltroni non esiste nemmeno uno scambio di e-mail

Grandissimo Veltroni, non è da tutti riuscire a dire una castroneria al giorno….

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Lo scriba Travaglio non sbaglia mai

6 11 2008

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Il secondino fa il saputello, ironizzando sulle previsioni altrui (e ovviamente tacendo sui pronostici dei sinistri in passato su kerry o più recentemente in merito alle elezioni politiche italiane).

Ma il buon rocca gli fa fare la figura dello scriba senza cervello.

I travagliati attendono in trepidazione una replica del loro condannato preferito. Non possono accettare che per l’ennesima volta il loro eroe della manette abbia scritto cretinate.





Il Veltroni decisivo nello scacchiere mondiale

5 11 2008

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Amici di centrodestra rassegniamoci: Veltroni è decisivo. La sua verve politica ha portato gli Stati Uniti alla svolta storica che ha consentito al senatore Obama di arrivare alla Casa Bianca. Obama ha studiato da Veltroni, imparando a memoria le sacre scritture della più grande rimonta della storia e ha messo la freccia del sorpasso mesi prima della data fatidica. Walter è un eroe.

E infatti anche Cossiga lo loda e ne glorifica l’impatto mondiale

Usa 2008/ Cossiga: Veltroni? Contributo decisivo a vittoria Obama..

“Ora sì che alla Casa Bianca ci ascolteranno..”

Roma, 5 nov. (Apcom) – “Caro Veltroni, ti invio le mie più vive congratulazioni per il grande successo ottenuto da te e dal Partito Democratico che oggi guidi con la elezione di Barack Obama alla Presidenza degli Stati Uniti, elezione alla quale hai certamente dato un contributo decisivo con la tua presenza negli Usa”. Così il Presidente Emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, in un telegramma inviato al segretario del Partito Democratico Walter Veltroni.
“Io penso che l’Italia avrà in futuro dalla Casa Bianca un ascolto, un molto maggiore ascolto – aggiunge Cossiga sempre sul registro del sarcasmo – che non l’Italietta di Alcide De Gasperi e di quel ‘partito di malaffare’ che fu la Democrazia Cristiana, Ad maiora”.





Le 10 differenze tra Veltroni e Obama

5 11 2008

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Fatela girare!

Auguri al nuovo Presidente degli Stati Uniti.

Perchè Obama è meglio di Veltroni

I 10 motivi per cui Barack Obama è meglio di Walter Veltroni

10. Barack Obama scrive best seller internazionali. Walter Veltroni scrive le prefazioni.

9. Barack Obama crea gli slogan. Walter Veltroni li copia (o li traduce).

8. Barack Obama correva alle primarie per battere Hillary Clinton. Walter Veltroni correva alle primarie per battere Rosy Bindi.

7. Barack Obama è laureato in scienze politiche alla Columbia University e in giurisprudenza (magna cum laude) ad Harvard. Walter Veltroni è perito cinematografico.

6. Barack Obama è stato il primo presidente afroamericano della prestigiosa rivista Harvard Law Review (la quale non ha mai distribuito in allegato le figurine panini dei calciatori). Walter Veltroni è stato direttore dell’Unità (prima ancora di essere giornalista).

5. Barack Obama ha rifiutato il sostegno di Brad Pitt e Angelina Jolie. Walter Veltroni ha rifiutato il sostegno di Enrico Boselli e Marco Pannella.

4. Barack Obama, nel 2007, ha annunciato la sua candidatura alle elezioni presidenziali. Walter Veltroni, nel 2006, ha annunciato che, terminato il mandato da sindaco di Roma, avrebbe concluso la sua carriera politica.

3. Barack Obama si candida a leader di un partito voluto da Thomas Jefferson. Walter Veltroni è leader di un partito voluto da Romano Prodi.

2. Barack Obama è democratico, ma si rivolge a indipendenti e repubblicani. Walter Veltroni è democratico, ma si allea con Antonio Di Pietro.

1. Barack Obama non è mai stato comunista. Walter Veltroni dice di non essere mai stato comunista.

Aggiungo l’undicesima differenza:

Obama a gennaio 2009 sarà il Presidente degli USA, Uolter non si sa se sarà ancora il capo del governo ombra…