Pdl: imperativo farsi sentire di più e non lasciare alla Lega il monopolio comunicativo

19 08 2009

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Prima delle vacanze mi era stato pubblicato un articolo su Libertiamo che segnalo

IL PDL NON DEVE INSEGUIRE LA LEGA, MA DETTARE IL PASSO DEL PROCESSO RIFORMATORE

Bisogna ammettere che, da un paio di mesi, la Lega è protagonista nel rendere mediatici i propri cavalli di battaglia. Non è solo perché i leghisti sono abituati a creare grandi scandali, ad alzare grandi polveroni e a partire a testa bassa su alcuni temi; ma anche perché effettivamente la Lega ha 4-5 argomenti-cardine che segue con impegno ed entusiasmo. Lo abbiamo visto con le varie discussioni sulla sicurezza, sui temi dell’immigrazione, sul federalismo fiscale e sulla cosidetta “questione settentrionale”.Invece il Pdl, che della comunicazione dovrebbe essere mattatore, sembra rincorrere gli alleati o addirittura annaspare, in assenza di una linea specifica e unitaria.
Evidentemente da qualche mese non ha temi-bandiera da rivendicare, mentre risulta più efficace quando sostiene l’intervento risolutore del Governo nei casi di emergenze nazionali (rifiuti a Napoli o terremoto a L’Aquila, che hanno portato a rilevanti risultati elettorali in queste zone). Ed effettivamente con un’analisi smaliziata si potrebbe dire che talora il carisma personale di Berlusconi e il suo ruolo di indiscusso leader di governo trascina il consenso del partito, coprendone una certa mancanza di iniziativa.
L’inseguimento della Lega  nelle discussioni sulla sicurezza, ha esposto il Pdl a figure non esaltanti, mostrando difficoltà che oggettivamente era meglio non evidenziare: la sensazione piuttosto sgradevole che si è offerta agli osservatori è stata quella che il Pdl è arrivato  al dunque senza un’idea precisa sugli argomenti legati all’immigrazione, e che si è limitato in parte ad arginare e in parte a sposare le posizioni della Lega. Il risultato è stato che la Lega, con la sua coerenza (e conseguenti esagerazioni anche demagogiche), ha avuto un riscontro notevole di consenso politico e elettorale. Anche alle Europee.
C’è un problema evidente di guida e rapporti di forza tra i due partiti della maggioranza: la Lega sembra riuscire a ergersi come primo attore del lavoro governativo mentre il Pdl non riesce a sviluppare e sostenere in questo periodo un sano riformismo organico (non limitato ad alcuni provvedimenti imposti dall’emergenza o da un ruolo di mediazione o di sintesi esercitato da Berluconi).

Temi storici come l’abbassamento delle tasse sono definiti irraggiungibili nel breve termine per via del debito colossale del paese. Proposte sugli sprechi pubblici come l’abolizione di enti inutili quali le province, le comunità montane, ecc… sono finiti nel dimenticatoio, oppure vengono anche in questo caso appaltate alla Lega (vedi Codice delle Autonomie). Un’incredibile occasione persa per attirare consenso e rimpinguare le casse statali.
Sul lato economico-sociale, nonostante i buoni interventi, manca una svolta rapida e decisa verso un riformismo necessario. La proposta di equiparazione dell’età pensionabile è stata finalmente presa in considerazione. Andrebbe rivista in una complessiva nuova riforma delle pensioni (discutendo anche di un adeguamento di quelle anticipate) e il mercato del lavoro andrebbe ritoccato.
Sulla scuola e l’università la Gelmini si è impegnata e il ddl sull’università e sui criteri di sostentamento degli atenei (su base efficientistica e meritocratica ), pur essendo molto apprezzato, è stato rimandato all’autunno. Servirebbe un nuovo scatto, tracciato da questa via, ma le polemiche insulse dell’ondina e della sinistra potrebbero bloccare nuovi interventi in tal senso.
Sulle infrastrutture ci si aspetterebbe un impegno totale per la riapertura dei cantieri e per nuove grandi opere. Le ultime riunioni del Cipe finiscono spesso nel dimenticatoio perché ormai passa l’idea che tra l’approvazione del Comitato e il reale inizio dei lavori passano comunque mesi o anni. Ma più che alle proposte di nuove opere servirebbe mettere mano a soluzioni per evitare i cantieri infiniti, i ricorsi continui al Tar, le continue richieste di adeguamenti ecc. La sburocratizzazione, non solo limitata alle opere pubbliche, dovrebbe essere un obiettivo serio da raggiungere, magari favorendo realmente il project financing e non mettendo i bastoni tra le ruote del privato che vuol costruire opere per la collettività.

Probabilmente è la giustizia l’argomento su cui si punterà. Alcune spunti di riforma del processo penale e civile si sono visti, tra un provvedimento e l’altro, ma un intervento più ampio e organico, magari incentrato principalmente sulla riduzione dei tempi biblici della giustizia, sarebbe auspicabile in tempi brevi.
In ogni caso è evidente che il Pdl non dovrebbe rincorrere la Lega sui suoi temi popolari e su proposte populistiche, ma piuttosto cercare di differenziarsi in positivo, con un’offensiva riformatrice, ponendosi come forza innovatrice e liberale, capace di essere allo stesso tempo il cuore della coalizione e il motore dell’azione governativa per cercare di cambiare e modernizzare il paese.

In questi giorni è il sindaco di Roma Alemanno a dire cose simili

I messaggi del Pdl sono schiacciati sul governo e, di fatto, affidati esclusivamente a Berlusconi. Noi abbiamo bisogno che i coordinatori ed i capigruppo diano voce al partito. il Sindaco di Roma aggiunge che, in questa fase, la Lega ”fa la voce grossa per alzare il prezzo. Un atteggiamento che, obiettivamente, indebolisce il centro-destra”.
Di qui l’invito ai vertici del Popolo della Liberta’ a ”farsi sentire di piu”’, cosa questa che Alemanno ritiene ”indispensabile per evitare che la Lega sia troppo pesante sul versante dell’immagine”.

La discussione ha provocato la replica stizzita di Gasparri, che l’ha presa sul personale, proprio quello che non doveva accadere





Media ultimi sondaggi/corse clandestine: centrodestra vicino al 50%

7 06 2009

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Pubblichiamo la media delle ultime 14 rilevazioni/corse clandestine/sondaggi, presi da qui e qui, confrontata con i risultati delle corse europee ’04 e politiche ’08

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corse

Il centrodestra sarebbe intorno al 50%. Nessun partitino sarebbe vicino al 4%. Personalmente credo che il Pd sia più vicino al 39 che al 40 e la Lega nettamente sopra al 10%. L’udc secondo me sarà più bassa e il Pd più vicino al 26 che al 27.





Media ultime corse clandestine: Varenne al 40.1%, Fan Idole al 26.3%

3 06 2009

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Segnaliamo le ultime 6 rilevazioni delle corse clandestine (prese qui e qui) con relativa media e confronto con la precedente media

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La media delle corse clandestine ci mostra per l’ennesima volta una stabilizzazione ormai forte dei vari partiti. Il Pdl ormai fissa al 40% il suo obiettivo (-0.1), la Lega al 10% (-0.4). Ma onestamente credo che il Pdl alla fine starà leggermente sotto la sua quota mentre la Lega supererà il suo obiettivo. Dall’altra parte il Pd attualmente può ambire a quota 26.5 (+0.5), l’Idv otterrebbe un buon risultato con il 7.5% (-0.1). La quota obiettivo dell’Udc è il 6% (-0.1). Tra i partiti minori l’obiettivo 4% pare ancora lontano: tutti i partiti minori sono sotto il 3% (e anche in leggera discesa)





Tabella Riassuntiva Sondaggi Finale: Pdl al 39.9, Lega al 9.6, Pd al 26.5, Idv al 7.5

22 05 2009

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Tra ieri e oggi sono usciti moltissimi sondaggi per le europee. Siccome da stanotte c’è il blocco di pubblicazione di nuovi sondaggi, da qui fino alle elezioni, ho deciso di fare la tabella riassuntiva degli ultimi 10 sondaggi pubblicati con relativa media e confronto con le politiche 2008.

Clicca sull’immagine per ingrandirla e vedere i precedenti

ifl-europee

Pdl 39.9: I sondaggi sono piuttosto simili sul valore del Pdl intorno al 40%. Sarà una soglia anche psicologica per determinare un successo o un buon risultato.

Lega 9.6: L’exploit della Lega è notevole e addirittura nelle scorse settimane ancora più rilevante. Il 10% non è poi così lontano

Pd 26.5: Franceschini sta cercando in tutti i modi di limitare i danni e bloccare la fuoriuscita di voti verso l’Idv. In ogni caso i risultati di Europee e Politiche sembrano lontanissimi.

Idv 7.5: Sarebbe un gran risultato per i fan di Di Pietro, soprattutto paragonato al passato e determinerebbe nuove dinamiche nel centrosinistra

Udc 6: Il risultato è stabile rispetto al passato

Comunisti 3.2: Sembrano i messi meglio tra le liste accreditate sotto al 4%. Ma inizialmente sembravano sicuri che la quota del 4% fosse facilmente superabile

Sin&Lib 2.7: Risultato modesto per Vendola & Soci. Una percentuale del genere sarebbe un autentico fallimento visto che la lista raggruppa 4 partiti

L’Autonomia 2.9: Francamente la media mi sembra sottostimi il possibile risultato. A mio avviso tenuto conto dei partiti all’interno della lista supereranno il 3%

Radicali 1.3: La soglia è lontanissima magari dopo le polemiche pannelliane recupereranno qualcosa. Sinceramente un peccato che valgano così poco al momento.

Il centrodestra sarebbe al 50.5 (tenuto conto un 1% del Mpa) mentre il centrosinistra al 35.3. Se i risultati fossero questi si passerebbe da 8 a 15 di punti di differenza tra le due parti





Tabella riassuntiva sondaggi: Pdl quasi al 41%, centrodestra oltre il 50%

28 04 2009

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Pubblichiamo la tabella dei sondaggi con gli ultimi 5 sondaggi pubblicati dai vari istituti.

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ifl

Dalla media possiamo constatare l’ottimo grado di salute del centrodestra intero con un Pdl sopra il 40% e una Lega vicino al 10%. Il Pd risale un po’, anche se probabilmente scotterà in parte l’uscita dei radicali (non ancora molto considerati dai sondaggi). L’Idv varia tantissimo da sondaggio a sondaggio. L’Udc è stabilissimo sul 5.5%. A sinistra i comunisti sono più vicini al 4% rispetto a Sinistra e Libertà mentre l’esordio nelle rilevazioni per il nuovo cartello L’Autonomia (Mpa+La Destra+Alleanza di Centro+Pensionati) li vede non molto lontani dallo sbarramento.





Il dilettantismo alla camera, grave il no sul tempo di permanenza nei Cpt

8 04 2009

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L’assemblea di Montecitorio ha approvato a scrutinio segreto gli emendamenti del Pd e dell’Udc al decreto che sopprimono l’articolo del testo sull’esecuzione dell’espulsione degli immigrati che aumentava a 180 giorni il tempo di permanenza nei Cpt degli immigrati.

Per capire l’importanza dell’articolo citiamo l’intervento del Capo della Polizia Manganelli

L’aver soppresso la norma che estende la permanenza coatta nei Cie da due a sei mesi rappresenta ”un incentivo ai nuovi arrivi” di clandestini sul nostro territorio e questo ”risulta chiaramente dai dati processuali e investigativi in nostro possesso”. E’ quanto ha affermato il Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli che, accanto al Ministro dell’Interno Roberto Maroni e al sottosegretario Alfredo Mantovano, ha partecipato alla conferenza stampa al Viminale dopo il voto sul Dl anti-stupri alla Camera. Manganelli ha aggiunto che quanti ”gestiscono i traffici scandiscono il loro operato anche su queste basi” e che un segnale ”di tutti fuori” arriva subito agli ”sfruttatori di clandestini”. Secondo il capo della Polizia in molti casi, insomma, il tempo di 60 giorni per il trattenimento nei Cie dei clandestini e’ insufficiente per procedere alle identificazioni e alle espulsioni. ”Questo – ha voluto aggiungere – e’ un dato tecnico e non ideologico”. ”Se ci accontentiamo con i clandestini del ‘cartellino rosso’ va bene – ha concluso Manganelli facendo riferimento alle ingiunzioni di espulsione – ma in questo caso non tutti, poi, lasciano il terreno di gioco”

Diciamolo chiaramente. E’ vergognoso questo assenteismo della maggioranza in parlamento e il comportamento dei franchi tiratori che non si sa per chi facciano il gioco. Che il Pd voti contro non è più una sorpresa, ormai agiscono solo in modo demagogico visto che questa norma esiste in tutta Europa e la direttiva europea prevede tempi addirittura fino ai 18 mesi. Ma nel momento in cui persino l’Idv si astiene dimostrando che la norma è sicuramente giusta questi incredibili errori di dilettantismo gettano ombre pesanti sulla qualità della maggioranza in Parlamento.

Speriamo che in qualche modo la norma venga recuperata o in un ddl o in qualche altro modo.





Tabella Sondaggi Elettorali: Pdl+Lega oltre il 50%

1 04 2009

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Riproponiamo la tabella con tutti i sondaggi e i vari aggiornamenti e in più evidenziamo la media degli ultimi 5 sondaggi (segnalati in azzurro)

Clicca sull’immagine per ingrandire e vedere tutti i sondaggi da fine febbraio

ifl3

Rispetto alla precedente media (fatta il 24/3) queste sono le variazioni (ricordiamo che i valori possono cambiare moltissimo in base alla casa di sondaggi che rientra nella cinquina dei sondaggi per la media)

Pdl +0.5, Lega -0.2, Mpa +0.1, Pd +0.9, Idv -0.4, Udc +0.1, Comunisti =, Sin. e Lib. +0.3

Alcuni sondaggi incominciano a mettere insieme Mpa, La Destra, Fiamma Tricolore e Pensionati in unica lista. Questa lista dovrebbe essere ufficializzata entro poco, se cosi sarà anche la nostra tabella sarà modificata ed ovviamente il totale centrodestra non conterà del sostegno del Mpa.

Il dato più importante è la sommatoria tra Pdl e Lega che da soli superano il 50%, importante il recupero del Pd dovuto all’effetto Franceschini.

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Tabella sondaggi elettorali (ultimo Digis 23/3): Pdl oltre il 40%

24 03 2009

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Nuovo sondaggio della Digis per Sky del 23-3 che segnala una distanza di 19% tra centrodestra e centrosinistra.
Riproponiamo la tabella con tutti i sondaggi e in più evidenziamo la media degli ultimi 5 sondaggi (segnalati in azzurro)

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Tabella Sondaggi Elettorali, tutti i sondaggi dell’ultimo mese: Pdl intorno al 40%

21 03 2009

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Proponiamo una tabella con tutti i sondaggi politico elettorali dell’ultimo mese con un confronto con i dati delle politiche 2008 e con la media dell’ultimo mese.

Cliccate sopra l’immagine per ingrandirla

Il Pdl veleggia intorno al 40% mentre il Pd è circa al 24%. Il distacco tra le due coalizioni è addirittura doppio secondo i sondaggi rispetto allo scarto delle politiche 2008. L’Udc è stabile intorno al 6%, irrompe Sinistra e Libertà che ha circa gli stessi dati dei Comunisti uniti (3%). Per ora continuiamo a inserire i Radicali (intorno all’1%) nella percentuale del Pd.

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Sondaggio Crespi (+ Tabella Riepilogativa Sondaggi): aumenta la distanza tra centrodestra e centrosinistra +18%

26 01 2009

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Pubblichiamo 2 nuovi sondaggi: un SWG prodotto l’08-01 e un nuovissimo Crespi del 21-01

Il Fazioso Liberale vi offre una tabella riepilogativa con tutti i sondaggi pubblicati negli ultimi mesi e il confronto con i risultati delle politiche 2008

CLICCA SULL’IMMAGINE PER INGRANDIRE

sondaggi2

Per quanto riguarda il sondaggio Crespi ecco i dettagli

GOVERNO E CARICHE ISTITUZIONALI – Il governo nel suo complesso lascia sul terreno un punto percentuale, dal 54 al 53%. Tra le cariche istituzionali tocca il massimo assoluto il capo dello Stato. Il consenso in  Giorgio Napolitano è pari al 58% (+1). Perde un punto al 50% Renato Schifani, mentre il presidente della Camera Gianfranco Fini arretra al 54% dal precedente 56.

I MINISTRI – In testa alla classifica dei ministri Roberto Maroni (stabile) raggiunge Renato Brunetta (in calo di un punto) al 55%.

In terza posizione balza Franco Frattini, più due per cento a quota 53. Al quarto posto si conferma Ignazio La Russa (fermo), in compagnia di Stefania Prestigiacomo (più due punti) al 52%.

Cede due punti percentuali e scivola al 51% Giulio Tremonti. Angelino Alfano è stabile al 50%, raggiunto da Mariastella Gelmini (+2%). Ferma al 48% Giorgia Meloni.

Tracollo di Maurizio Sacconi, dal 50% di dicembre al 46 di gennaio. Stabili al 45% Sandro Bondi e Claudio Scajola. Balzo di quattro punti di Umberto Bossi (44%). Sale anche Mara Carfagna al 43% (+2). Perde un punto Altero Matteoli (40%), stesso livello di Gianfranco Rotondi. Fermo al 38% Andrea Ronchi, raggiunto da Luca Zaia (+2). Cresce di un punto percentuale al 36% Roberto Calderoli. Ultimi con il 35% Elio Vito (-1) e Raffaele Fitto (-2).

I PARTITI – Tra i partiti, il Popolo della Libertà subisce una lieve flessione: dal 40% di dicembre al 39,6. La Lega Nord si conferma molto tonica, anche se scende dall’11,5 all’11% (quasi tre punti in più rispetto alle Politiche). Cresce dall’1 all’1,3% l’Mpa.

Totale maggioranza 51,9, il mese scorso era il 52,5%.

Il Partito Democratico perde ancora terreno e tocca il punto più basso dall’agosto del 2008. A gennaio è al 26,3% rispetto al 27,5 di dicembre.

Netto il ribasso dell’Italia dei Valori, scivolata al 6% dal precedente 7,5. La Lista Pannella-Bonino ottiene l’1,6% nelle intenzioni di voto.

In crescita dal 5 al 5,5% l’Udc. Rifondazione Comunista arretra dal 2,5 al 2,2%. Il Pdci vale l’1,2% rispetto all’1 di dicembre. Fermi allo 0,5% i Verdi.

La Destra scivola all’1,8% contro il 2 del mese scorso. Il Partito Socialista è all’1,2% (era all’1), mentre l’Udeur di Mastella si attesta allo 0,8%. Gli altri 1%

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