I comunisti si riuniscono, gli sconfitti dalla storia non vogliono soccombere

28 03 2009

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E’ stata annunciata la riunione di Rifondazione Comunista e Pdci. Tornano quindi i comunisti in un’unica lista

Dopo oltre dieci anni di separazione, i Comunisti italiani e Rifondazione comunista ritentano un percorso comune. Oggi a Roma Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto hanno presentato la lista unitaria per le elezioni europee anche insieme a Socialismo 2000 di Cesare Salvi e ai Consumatori uniti di Bruno De Vita. Una lista “anticapitalista”, come recita il documento diffuso alla stampa, con l’auspicio di non limitarsi ad un cartello elettorale imposto dallo sbarramento del 4%

Curiosa la presenza di Salvi che in pochi mesi è passato dal Pd a Sd fino ai comunisti.

Dichiarano che la loro avventura non finirà con le europee

Le forze che danno vita alla lista si impegnano a continuare il coordinamento della loro iniziativa politica anche dopo le elezioni europee

Il simbolo sarà costituito da

una bandiera rossa con la falce e martello gialla, su uno sfondo bianco. Sopra la scritta “Rifondazione”, sotto “Comunisti italiani”. Tutto intorno un anello rosso, con le scritte “Socialismo 2000” e “Consumatori uniti”.

L’obiettivo è

Costruire la sinistra in Italia e in Europa. Chi vota questa lista sa cosa vota. Noi aderiremo al gruppo unito della sinistra in Europa, che fa opposizione politica al trattato di Maastricht e al trattato di Lisbona, che sono all’origine di questa crisi economica”. Una sinistra “che unisce le forze che vogliono battersi per un’alternativa di sistema” Finalmente i comunisti tornano a presentarsi uniti alle elezioni dopo tanti anni. Torna la falce e martello sulle schede; o meglio, per la prima volta da tanto tempo ci sarà solo ‘una’ falce e martello

Rimane fuori Sinistra Critica che con Cannavò dice

Avevamo proposto  una lista che avesse una simbologia rinnovata, seppur riconoscibile, con candidature espressione del conflitto sociale e dei movimenti, con un codice etico per i candidati e le candidate, con una visibile alternatività al Pd e al centrosinistra italiano a partire dalla rimessa in discussione della politica di alleanze locali. Questo purtroppo non è stato

Riusciranno i comunisti a raggiungere il quorum. Fa comunque pena vederli aggrappati a un simbolo e a un’ideologia cosi vecchia e ormai sconfitta dalla storia. Dovremo sorbirci ancora per anni le loro sparate, la loro difesa di Cuba, le bandiere bruciate, i cori ignobili?





E ora la galassia comunista cerca di ri-unirsi per superare lo sbarramento

29 01 2009

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Come vi abbiamo detto ieri, l’accordo sulla legge per le europee è fatto. Praticamente la stessa legge con lo sbarramento del 4%
Tutti i partitini gridano all’inciucio o addirittura al golpe.

Ma ora dovranno per forza riorganizzarsi. E già si sono le prime avvisaglie in merito, anche se il metodo e i protagonisti non sono ancora chiari.

Proposta piuttosto sorprendente da parte di Vendola

Per rispondere allo sbarramento del 4% che dovrebbe essere introdotto nella legge elettorale per le europee Nichy Vendola propone un ‘cartello delle sinistre’. Propone un’alleanza “dai socialisti a Rifondazione”, insomma di “tutte le forze a sinistra del Pd. Tutte le forze della sinistra devono contrastare a viso aperto questo passaggio di restringimento degli spazi della democrazia ma non devono minimamente avere paura. Devono scegliere la strada di mettere in sicurezza le idee e le ragioni sociali della sinistra”.

Mentre Diliberto non vuole proprio parlare di liste elettorale e chiede una riunificazione dei comunisti in un solo partito

Questa legge è una nefandezza, ma occorre accettare la sfida. Noi non abbiamo paura della soglia di sbarramento. Abbiamo un progetto politico, quello di riunificare i comunisti e, se i comunisti staranno insieme, non c’è soglia di sbarramento che tiene. La supereremo. Diliberto si dice però nettamente contrario all’ipotesi che si rifaccia l’Arcobaleno. Se è un cartello elettorale è una sciocchezza totale. Lo abbiamo già fatto pochi mesi fa e non funziona. Ho posto questo paletto politico perché dobbiamo fare un’alleanza tra forze omogenee. Io, non da oggi, avevo proposto una riunificazione con il Prc a prescidere dalla legge elettorale, perché credo in un progetto politico che può trovare un primo passaggio politico con una lista comune dei Comunisti alle europee

Ancora diversa è la proposta della D’Angeli di Sinistra Critica

Una lista unitaria di tutti i partiti della “sinistra di classe”, purché siano disponibili a rompere le alleanze locali con il Pd. Questa ripartenza ha però bisogno di alcuni ingredienti essenziali: una radicalità anticapitalista contro la crisi e chi l’ha provocata; un processo di rinnovamento esplicito dei gruppi dirigenti che hanno prodotto l’attuale situazione disastrosa della sinistra di classe; una alternatività strategica al Pd che si realizzi anche con la rottura delle giunte locali. Non si può governare la Campania e rompere a Napoli così come non si può sostenere Soru e magari litigare con Penati a Milano. Sinistra Critica è disponibile, su queste basi, a discutere anche di una lista unitaria della sinistra di classe e anticapitalista che, senza annullare le specificità, provi a rompere il bipolarismo italiano

Ferrero invece non vuole ancora parlarne

Parlarne ora significa dare per scontato che questa legge sia già passata, è un favore a Veltroni. Io invece voglio che per almeno 15 giorni il Pd debba spiegare al Paese perché fa questo accordo con Berlusconi. E voglio che si sviluppi il dibattito dentro al Pd, visto che non tutti sono d’accordo su questo sbarramento”. Per Ferrero “Veltroni è come Villari, è attaccato alla poltrona. Accetta questo accordo con Berlusconi, con il Pd che torna ad abbassare i toni su tutto come all’inizio della legislatura, per salvare sé stesso

Insomma si sono divisi in mille partitini, tentano di riunirsi ma non si accordano per niente sul come farlo. I soliti comunisti…

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Accordo sulla legge per le europee, soglia al 4% e preferenze

28 01 2009

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E’ praticamente a un passo l’introduzione di una nuova legge per le prossime elezioni europee, con una nuova soglia minima al 4% e la conferma delle preferenze
Conferme arrivano dal parlamento

Stretta sulla legge elettorale. Il testo che introduce lo sbarramento al 4% sarà esaminato dall’aula della Camera a partire da martedì pomeriggio, mentre il voto è previsto per la giornata di mercoledì. Nella conferenza dei capigruppo della Camera si è registrato “un ampio accordo” sull’ipotesi sbarramento del 4%, lasciando le preferenze.

Dietro il sì di Berlusconi alcune valutazioni di convenienza politica

A determinare la svolta è stato comunque il via libera di Berlusconi, che si è convinto dopo una serie di valutazioni di vario genere. Innanzi tutto una soglia eliminerà dal gioco una serie di piccoli partiti alleati (Mpa, Dca, Pensionati, Socialisti) a cui magari verranno accordati dei posti nelle liste del Pdl, nonché le forze politiche di destra. Questo consentira’ allo stesso Pdl di ottenere il 6-7 giugno un risultato migliore, con la speranza di presentarsi a Strasburgo come il partito piu’ forte del Ppe. La voglia di ‘sorpasso’ alla Cdu di Angela Merkel e di Hans Gert Poettering c’e’ tutta. Il che rafforzerebbe il tentativo di leadership di Berlusconi nello schieramento del centrodestra europeo, in concorrenza a Nicholas Sarkozy.

Fonti parlamentari riferiscono poi che, su suggerimento di Gianni Letta, il premier si è convinto dei rischi di tentare di danneggiare il Pd non introducendo una soglia. Se il partito di Veltroni dovesse implodere davanti a un grave insuccesso alle europee, è stato il ragionamento, a beneficiarne potrebbe essere il Centro di Casini. E un ritorno in auge, anche nell’opinione pubblica, dell’ipotesi di una grande forza di centro e’ il vero avversario strategico del nascente Pdl, che presuppone invece il bipolarismo.

I capigruppo del PDL in mattinata si erano detti favorevoli all’accordo

Insieme al ministro Vito abbiamo valutato la possibilità di introdurre una soglia di sbarramento del 4% nella legge elettorale per il Parlamento Europeo. L’intervento “rappresenta un contributo affinché il sistema politico italiano non torni ad essere caratterizzato da una eccessiva frammentazione e dalla rissosa contrapposizione tra micro-formazioni politiche

Favorevole anche il PD

Non sara’ la nostra legge ma se il confronto con la maggioranza portera’ a una modifica delle norme per le elezioni europee che, mantenendo le preferenze e le circoscrizioni attuali, preveda lo sbarramento del quattro per cento, noi saremo favorevoli. Il Partito Democratico  e’ da sempre convinto della necessita’ che al Parlamento europeo debbano sedere tutte le forze che rappresentino istanze concrete, ma e’ altrettanto convinto che l’ Italia non debba continuare a portare in Europa una inutile frammentazione di partiti”.

Critiche durissime dalla sinistra extraparlamentare

Complimenti a Veltroni. Ha una tale paura che si avverino i sondaggi che lo danno al 23% che è andato alla corte di berlusconi pur di incamerare i voti dei partiti piccoli e tentare di salvarsi” attacca Manuela Palermi del Pdci. “Si sta cercando in queste ore di trovare un accordicchio tra pd e pdl solo ed esclusivamente per trovare una via d’uscita per il vertice del partito democratico dal prevedibile insuccesso elettorale di giugno” scrive Claudio Fava.
“Ci troviamo di fronte ad un’altra legge ad personam, una sorta di ‘salva Veltroni’ per salvare i grandi partiti in crisi. Trovo questo un altro segnale del degrado cui è giunta la politica” ironizza l’ex segretario Prc Franco Giordano, ora nell’area vendoliana. “Quella sulla legge elettorale è quindi una manovra antidemocratica voluta da Veltroni e da Di Pietro per provare a distruggere definitivamente la sinistra” commenta il segretario di Rifondazione Paolo Ferrero.

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9 partiti di ispirazione comunista in Italia. Ma i voti?

25 01 2009

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Dopo l’annuncio di ieri di Vendola, la galassia rossa si fa sempre più folta

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Scissione in Rifondazione? Ci saranno più partiti comunisti che comunisti

9 01 2009

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In parlamento non ci sono più (per fortuna) ma ogni tanto, con profonda pena per loro, qualche notizia dalla galassia rossa bisognerà pur riportarla.
Dichiara l’ex segretario Giordano

Non ci sono più le condizioni per restare in questo partito così come è diretto e gestito. Il partito si muove in una nicchia politica iper-minoritaria, con l’azzeramento culturale di ogni innovazione sperimentata in questi anni. Un partito che purtroppo ha nostalgia del muro di Berlino. Se non si ferma questo degrado e se non nasce una lista unitaria della sinistra alle elezioni europee, per bloccare la frantumazione in atto non rimane altra strada che la scissione.

Ferrero risponde stizzito

Paolo Ferrero, segretario del Prc, ribadisce la sua volontà di una “gestione unitaria del partito” a fronte di nuove voci di scissione da parte della minoranza vendoliana che, ammette, “temo possa esserci ma non capisco a cosa servirebbe. Costruire un altro partito, mentre proponiamo l’unità della sinistra sarebbe ridicolo

Insomma ci toccherà vedere in futuro ben 5 partiti comunisti? Rifondazione di Ferrero, il nuovo partito vendoliano, i comunisti di Diliberto, Sinistra Critica e il Partito Comunista dei Lavoratori.

Ci saranno più partiti comunisti che comunisti. In ogni caso il disfacimento comunista non può che renderci contenti, meno conteranno in futuro meglio sarà per l’Italia

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Gli idoli della sinistra. Obama? Zapatero? No, Luxuria

26 11 2008

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Il nuovo idolo della sinistra, soprattutto comunista, è Vladimir Luxuria, assunto quasi a salvatore della causa rossa.

Liberazione la prende a esempio

Luxuria, partecipando e trionfando all’Isola ha spiegato a milioni e milioni di italiani che la realtà è diversa e che anche questa realtà deve godere dei diritti della presunta maggioranza

la glorifica con retorica di qualità (pessima)

Con il primo presidente afroamericano che va alla Casa Bianca si rompe il pregiudizio che per più di un secolo ha tenuto un popolo lontano dalla più importante istituzione americana, con Vladimir all’Isola si rompe il tabù dell’eterosessualità a tutti i costi

Luxuria partecipando e trionfando all’Isola ha spiegato a milioni e milioni di italiani che la realta’ e’ diversa e che anche questa realta’ deve godere degli stessi diritti della presunta maggioranza

e Sansonetti la piazza in prima pagina, collegandola a Obama, con questa motivazione

Sto con le operazioni che spezzano il razzismo, il sessismo, il maschilismo. Forse il paragone con Barack è un po’ esagerato ma ci sta. Le recenti elezioni degli Stati Uniti sono un reale evento storico.

Ferrero la vuole subito candidare

Rifondazione Comunista è pronta a ricandidare Vladimir Luxuria, neo vincitrice della sesta edizione dell’Isola dei Famosi, alle elezioni europee.  “Deciderà Vladimir – ha detto Ferrero – per quanto mi riguarda ovviamente si”. E’ un modello antropologico molto positivo dal mio punto di vista. C’è una valenza politica nel senso di costume, di apertura mentale, di modelli umani

Ma lei rifiuta

Già dopo la sconfitta elettorale avevo dichiarato che non vedevo le Europee nel mio futuro immediato. Confermo questa idea, quindi escludo nel mio futuro immediato una candidatura alle elezioni europee. Ringraziando ovviamente la disponibilità di Rifondazione Comunista, sia prima sia dopo.

e rilancia sul suo futuro

Scriverò un libro di favole transgender per bambini

La Stampa ironizza e analizza

Negli Stati Uniti hanno Obama, in Spagna Zapatero, in Italia Vladimir Luxuria. Ognuno fa le rivoluzioni che può. Tecnicamente è stato poi un trionfo “berlusconiano”, nel senso di ottenuto per mancanza di avversari.

Luxuria non ha vinto perché transgender, men che meno perché ex parlamentare. Ha vinto perché ha giocato da sola. E’ stata se stessa: colta, simpatica, sensibile. Felicemente lontana dai tremebondi sketch da strapaese a Radio Capital con Mary Cacciola. Nella sua poliedrica carriera, non era mai parsa così convincente. La sua non è la vittoria della diversità, ma della normalità. Alla fine si è rivelata la naufraga più “tradizionale”. Nulla a che vedere con le ostentazioni kitsch dei Gay Pride. Persino la sua delazione (“Belen e Rossano si sono baciati”) ha un chiaro retrogusto conformista. L’eccentrica rovinafamiglie ha finito con l’essere percepita, anzitutto dalle donne, insolito ma credibile baluardo del focolare domestico.
Liberazione l’ha prima criticata, poi sdoganata, quindi santificata. Nostra Guevara dei Reality. Chissà però se i compagni si sono accorti che, perfino in tivù, la sinistra per vincere deve spostarsi un po’ a destra.

Insomma Luxuria idolo e simbolo.

Ma il Manifesto si oppone

La sua è la classica vittoria di Pirro, il successo di chi alza la coppa del trionfo come se fosse la bandiera rossa del transgender mentre in realtà sventola le mutande di Valeria Marini (messe come fascia per i capelli) nella pantomima che la incorona per meglio annullarne l’identità

Conclude in bellezza Cacciari

Che cosa? Che cosa ha vinto? Che roba è? L’Isola dei Famosi? Non l’ho mai vista e non ne ho mai sentito parlare

Insomma la fiera del nulla e i comunisti ne sono orgogliosi.





Irrecuperabili: i comunisti attaccano la polizia su Chiaiano

24 05 2008

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Riprendiamo alcune aberranti dichiarazioni degli scandalosi comunisti.

Il vero volto del governo Berlusconi – premette Migliore – non tarda a manifestarsi con le efferate e inconsulte violenze delle forze dell’ordine che si sono scatenate picchiando e manganellando cittadini inermi che manifestavano – sia ieri sera che questa mattina – pacificamente a Chiaiano, Napoli, contro un sito di una discarica che le destre hanno già individuato senza consultare in alcun modo istituzioni locali e popolazione. La situazione, in queste ore, non si è ancora conclusa, anzi: è ancora incandescente. Siamo nel pieno di un esercizio sistematico di violenze esercitate in modo sistematico e scientifico nei confronti di cittadini pacifici e inermi, oltre che di giornalisti e cineoperatori, violenze che ci riportano alla memoria, purtroppo, le tristi e drammatiche giornate del luglio 2001 a Genova e la sua ‘macelleria sociale’ (Apcom)

Di ora in ora, la situazione degli scontri a Chiaiano, Napoli, si sta facendo sempre più intollerabile e indegna di un Paese civile e democratico”. Lo afferma Paolo Ferrero, di Rifondazione, per il quale “le violenze che le forze dell’ordine e in particolare la polizia sta portando avanti in modo scientifico e scellerato nei confronti di una popolazione inerme e indifesa sono inaccettabili: ho appena saputo di due ragazzi feriti in modo gravissimo e di anziane signore bastonate a sangue”. (Apcom)

Questi personaggi sono vergognosi, fosse per loro la Campania potrebbe essere sommersa completamente dalla monnezza. Sono per l’immobilismo, sempre a favore di chi attacca la polizia, sono per il no a qualsiasi cosa. Sono semplicemente indegni di essere chiamati politici e infatti fortunatamente gli italiani li han mandato a casa a pedate.

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