Previsioni e sondaggi Regionali: Udc ago della bilancia quasi ovunque

20 08 2009

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Sono stati pubblicati a fine luglio sul Riformista i sondaggi dell’Istituto Piepoli in merito alle previsioni sulle regionali 2010 con le opzioni dell’Udc alleato o al centrodestra o al centrosinistra…

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La SuperUnione

16 07 2009

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Bersani ipotizza un dialogo con le formazioni di sinistra ma anche con l’Udc (in perfetto stile veltroniano). L’immaginate quanto sarà produttiva una possibile SuperUnione se dovesse mai vincere le elezioni? Casini e Vendola abbracciati in buvette a parlare di temi etici e pacs, Di Pietro e Cuffaro a dialogare divertiti dei temi della giustizia, Pecoraro e Fassino a ridere felici su quali infrastrutture bloccare e quali rimandare, Tabacci e Bertinotti giocherellare su argomenti economici, Marino e Binetti mano nella mano sul testamento biologico. E’ veramente un sogno, quanto ci manca l’Unione. La SuperUnione ci regalerebbe momenti paradisiaci di totale condivisione del programma (ovviamente sulle 500 pagine) e manifestazioni di lotta e di governo concordate e partecipate da tutti. Tirate fuori dall’ospizio nonno Prodi e il futuro del centrosinistra tornerà clamorosamente al centro della politica. Per la gioia degli italiani





Alle europee candidati anche Di Pietro e Vendola, pure loro truffatori?

4 04 2009

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Chissà cosa dirà Franceschini di due “nuove” candidature di 2 partiti con i quali il suo Pd è legato da alleanze. Definirà truffatori anche Di Pietro e Vendola?

Di Pietro si candiderà alle europee in tutte le circoscrizioni

La lista dell’Italia dei Valori sarà piena di personalità della società civile ma credo che sia giusto che sia io come presidente del partito ad prendermi la responsabilità di guidare la lista”

e attacca Franceschini

Ma benedetto Iddio se il leader del centro destra si candida come capolista, ci deve essere qualcuno a contrastarlo con le stesse armi! E se Franceschini ha deciso e non vuole mettersi in gioco, a chi devono affidarsi gli elettori?”, chiede l’ex Pm. Sulla decisione di Franceschini di non scendere in campo alle Europee, il leader dell’Italia dei valori, rispondendo ai giornalisti, afferma che il segretario democratico “deve dire così perché non può o non deve candidarsi”

Ma si prende le critiche di Tonini del Pd

Sbaglia tre volte”  “La prima perché, come Berlusconi, inganna gli elettori visto che lui chiaramente al Parlamento europeo non metterà mai piede. La seconda perché l’idea di inseguire il premier sul terreno del populismo è perdente. Terzo perché conferma così l’idea di quanti criticano il suo partito perché legato eccessivamente alla sua figura”

Anche Vendola si candiderà nella neonata lista Sinistra e Libertà (e non si dimetterà dalla presidenza della regione Puglia)

Si candiderà in Europa, in una o più circoscrizioni, nonostante l’incompatiblità. “La posizione di Franceschini mi sembra un politicismo incomprensibile ai più. Io mi candiderò, sento l’obbligo morale di mettermi a disposizione: sono un punto di riferimento ben oltre la mia regione e non intendo sottrarmi a questo impegno con il partito”

Insomma la crociata di Franceschini pare non aver attecchito nei partiti vicino al suo. E oltre alla beffa si prende anche critiche che puntano sulla demagogia della sua uscita e ipotizzano addirittura che non sia in grado di candidarsi alle europee.





Nasce Sinistra e Libertà, ennesimo minestrone senza futuro?

19 03 2009

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E’ nato una nuova lista (non voglio arrischiarmi a chiamarlo partito): Sinistra e Libertà

Nasce ‘Sinistra e libertà’, la lista di Verdi, Sinistra Democratica, Movimento per la sinistra, Socialisti e Unione della sinistra (fuoriusciti dal Pdci). Il simbolo prescelto è un cerchio rosso e bianco, recante la scritta del nome dell’alleanza con i loghi (collocati in basso) delle famiglie di riferimento in Europa (Pse, Verdi e Gue)

Quale è il motivo di questa lista? Lo spiega Nencini del PS

Oggi è un giorno importante. La Sinistra ha recuperato il termine Libertà e l’ha riconsegnato a un progetto politico concreto e nuovo, ad un’alleanza che guarda avanti e che ha deciso di affidare ai fatti e alle proposte concrete una sinistra rinnovata e riformista”

Per Vendola

questo progetto segna il “ricominciamento della sinistra” che contrasterà “l’egemonia della destra della calce e randello, che propone speculazione edilizia e ronde”

Per Francescato dei Verdi

alleanza “non transgenica che tiene insieme le identità ma ha sintonia sui contenuti, mettendo insieme lavoro e ambiente

E c’è chi ipotizza la possibilità che l’alleanza sia allargata a candidature indipendenti come quella di Pannella o addirittura proprio a tutto il Partito Radicale

Il segretario dei Giovani Socialisti,Luigi Iorio,rivolge un appello a Marco Pannella ed i compagni radicali” affinchè possano apportare il loro contributo di idee e di innovatività al nuovo cartello elettorale Sinistra e libertà.Tale lista per le prossime elezioni europee,mette ai primi aspetti caratetrizzanti il suo carattere laico e la difesa dei diritti civili e sociali.Per questo sarebbe davvero incomprensibile che i valori condivisi, da sempre alla base della storia radicale e socialista e dell’ esperienza della Rosa nel pugno,non trovassero una assonanza politica con Sinistra e Libertà.

Insomma pare il solito calderone, fatto apposta per le Europee e che subito dopo si romperà. Quanto può ottenere una lista del genere? Vendola pare l’unico che può attirare più voti (direi l’1.5%), i Verdi ormai sono imbarazzanti e hanno un’immagine devastata dall’opera di Pecoraro Scanio (max 1%), i Socialisti si impegnano ma sono comunque poco rilevanti (direi 1%) mentre Sinistra Democratica è inesistente (max 0.5%). Insomma il 4% è difficile ma non impossibile.

Un’eventuale accordo con i radicali sarebbe per me incomprensibile. Che i Radicali si uniscano a comunisti come Bertinotti e Giordano e nimby alla Francescato lo trovo assurdo. Capisco la voglia di convenienza (andare da soli probabilmente vorrebbe dire niente eletti) ma ingoiare rospi del genere sarebbe veramente incredibile, al limite dell’indecenza considerando i valori e i programmi radicali.





I margheritini vogliono l’alleanza con l’udc, i dalemiani con la sinistra. Rischio scissione nel PD?

19 02 2009

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Il PD sembra essere veramente a un bivio determinante. Il suo crollo è un’ipotesi non molto lontana. Ormai si fanno avanti posizioni veramente inconciliabili.

I margheritini da una parte, i dalemiani dall’altra. I primi per un alleanza con l’Udc per creare un polo democratico, cattolico e moderato. I secondi per un’alleanza con socialisti, verdi, vendoliani per creare un polo socialdemocratico, laico e di sinistra.

Partiamo dai primi
Dice la Lanzillotta

“Stimo Bersani ma si è proposto come leader di sinistra, di un partito collaterale al sindacato. Il PD deve essere un partito autonomo, lontano dalle logiche del secolo scorso”

Allearsi con l’UDC?
“Ora lo possiamo dire, si sono rivelate un disastro sia le alleanze che hanno dato vita all’Unione sia quella con Di Pietro. Con l’udc condividiamo molti obiettivi e una certa sensibilità: su giustizia, immigrazione e economia

Conferma Letta

Le dimissioni di Veltroni ci mettono di fronte a una possiblità di un 8 settembre, di un tutti a casa in cui il centrosinistra non esiste più “Senza l’alleanza con l’Udc non andiamo da nessuna parte

E Follini propone il modello Kadima

Non torneranno Ds e Margherita. Verranno, semmai, un partito neolaburista a sinistra e al centro un partito alla Kadima

Dall’altra parte con Bersani candidato c’è già un movimento verso la sinistra extra PD

D’Alema si e’ limitato a dire che la situazione ”e’ diventata molto difficile”, aggiungendo di ritenere necessario che il Pd esca da una autarchica autosufficienza pensando a come si ricostruisce una alleanza di centrosinistra.
E’ intanto ripreso anche ieri il dialogo tra D’Alema e Fausto Bertinotti, ex leader di Rifondazione. Lunedi’ scorso, in occasione della presentazione di un libro di Franco Giordano, Bertinotti ha rivolto un appello a D’Alema: ”Sospendiamo per qualche tempo le categorie riformisti e rivoluzionari, comunisti, socialisti, cattolici democratici per metterci in gioco in un processo ricostituente della sinistra”.
L’ipotesi avanzata da Bertinotti non e’ dispiaciuta all’ex ministro degli Esteri che vi ha visto la fine delle diatribe seguite allo scioglimento del Pci. Del resto da qualche tempo si stanno intensificando i rapporti tra l’ala dalemiana del Pd e alcuni settori della sinistra radicale (da Nichi Vendola a Sinistra democratica). La tentazione di avviare tutti insieme la costruzione di una forza socialdemocratica e’ molto forte.

Insomma cosa accadrà? Ci sarà veramente una scissione tenuto conto delle evidenti differenze in merito alle future alleanze? Ci saranno due partiti come dice Follini? Nasceranno un polo udc+destra pd e sinistra pd+socialisti+vendoliani+verdi?

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E ora la galassia comunista cerca di ri-unirsi per superare lo sbarramento

29 01 2009

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Come vi abbiamo detto ieri, l’accordo sulla legge per le europee è fatto. Praticamente la stessa legge con lo sbarramento del 4%
Tutti i partitini gridano all’inciucio o addirittura al golpe.

Ma ora dovranno per forza riorganizzarsi. E già si sono le prime avvisaglie in merito, anche se il metodo e i protagonisti non sono ancora chiari.

Proposta piuttosto sorprendente da parte di Vendola

Per rispondere allo sbarramento del 4% che dovrebbe essere introdotto nella legge elettorale per le europee Nichy Vendola propone un ‘cartello delle sinistre’. Propone un’alleanza “dai socialisti a Rifondazione”, insomma di “tutte le forze a sinistra del Pd. Tutte le forze della sinistra devono contrastare a viso aperto questo passaggio di restringimento degli spazi della democrazia ma non devono minimamente avere paura. Devono scegliere la strada di mettere in sicurezza le idee e le ragioni sociali della sinistra”.

Mentre Diliberto non vuole proprio parlare di liste elettorale e chiede una riunificazione dei comunisti in un solo partito

Questa legge è una nefandezza, ma occorre accettare la sfida. Noi non abbiamo paura della soglia di sbarramento. Abbiamo un progetto politico, quello di riunificare i comunisti e, se i comunisti staranno insieme, non c’è soglia di sbarramento che tiene. La supereremo. Diliberto si dice però nettamente contrario all’ipotesi che si rifaccia l’Arcobaleno. Se è un cartello elettorale è una sciocchezza totale. Lo abbiamo già fatto pochi mesi fa e non funziona. Ho posto questo paletto politico perché dobbiamo fare un’alleanza tra forze omogenee. Io, non da oggi, avevo proposto una riunificazione con il Prc a prescidere dalla legge elettorale, perché credo in un progetto politico che può trovare un primo passaggio politico con una lista comune dei Comunisti alle europee

Ancora diversa è la proposta della D’Angeli di Sinistra Critica

Una lista unitaria di tutti i partiti della “sinistra di classe”, purché siano disponibili a rompere le alleanze locali con il Pd. Questa ripartenza ha però bisogno di alcuni ingredienti essenziali: una radicalità anticapitalista contro la crisi e chi l’ha provocata; un processo di rinnovamento esplicito dei gruppi dirigenti che hanno prodotto l’attuale situazione disastrosa della sinistra di classe; una alternatività strategica al Pd che si realizzi anche con la rottura delle giunte locali. Non si può governare la Campania e rompere a Napoli così come non si può sostenere Soru e magari litigare con Penati a Milano. Sinistra Critica è disponibile, su queste basi, a discutere anche di una lista unitaria della sinistra di classe e anticapitalista che, senza annullare le specificità, provi a rompere il bipolarismo italiano

Ferrero invece non vuole ancora parlarne

Parlarne ora significa dare per scontato che questa legge sia già passata, è un favore a Veltroni. Io invece voglio che per almeno 15 giorni il Pd debba spiegare al Paese perché fa questo accordo con Berlusconi. E voglio che si sviluppi il dibattito dentro al Pd, visto che non tutti sono d’accordo su questo sbarramento”. Per Ferrero “Veltroni è come Villari, è attaccato alla poltrona. Accetta questo accordo con Berlusconi, con il Pd che torna ad abbassare i toni su tutto come all’inizio della legislatura, per salvare sé stesso

Insomma si sono divisi in mille partitini, tentano di riunirsi ma non si accordano per niente sul come farlo. I soliti comunisti…

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9 partiti di ispirazione comunista in Italia. Ma i voti?

25 01 2009

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Dopo l’annuncio di ieri di Vendola, la galassia rossa si fa sempre più folta

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Salento come Napoli in emergenza rifiuti e anche qui la colpa è della sinistra

6 01 2009

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La situazione rifiuti nel Salento ha preso ormai la forma dell’emergenza

Una settantina di comuni, per oltre 450mila abitanti, quelli che ricadono nel territorio delle Ato Lecce/2 e Lecce/3, annaspano sotto una coltre di immondizia. L’invito delle autorità ai cittadini, espresso tramite manifesti e ordinanze, è di resistere fino alla soluzione dell’emergenza, non lasciando i sacchetti per strada. Ad Ugento, dove nasce il focolaio che investe come un’onda, di riflesso, ormai metà del Salento, i manifestanti continuano a bloccare l’accesso ai camion della spazzatura, opponendosi energicamente all’utilizzo della discarica. Intanto i rifiuti restano a marcire negli autocompattatori, che già nelle prossime ore potrebbero non essere più in grado di trattenerli.

E nelle ultime ora sono incominciati gli incendi dei cassonetti

I vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli, in provincia di Lecce, hanno dovuto effettuare cinque interventi ieri sera, dalle 20,45 ale 23,30, per spegnere le fiamme che si erano sviluppate presso cassonetti di rifiuti e che hanno interessato cumuli di spazzatura accantonati nei pressi. Cassonetti colmi di rifiuti si segnalano in diversi centri del Salento. La situazione sta diventando difficile. Da quattro giorni non viene raccolta la spazzatura.

Una situazione veramente pericolosa, conseguenza di un certo immobilismo

La raccolta differenziata che non c’è, gli impianti che ancora tardano, un sistema che continua ad affidarsi quasi interamente sulle discariche. e il sistema resta ancora in equilibrio lo si deve al fatto che la Puglia continua a depositare 1,9 milioni di tonnellate l’anno nelle sue 17 discariche, molte delle quali sono ancora private nonostante una legge regionale che lo vieta. Eppure, per ridurre lo stoccaggio, il piano rifiuti di Vendola puntava al 55% di raccolta differenziata: un obiettivo ancora lontanissimo, dal momento che siamo fermi all’11%. Tutto questo meccanismo ha bisogno di discariche più piccole rispetto a quelle attuali, ma soprattutto di impianti: biostabilizzazione, selezione, compostaggio, per non dire degli inceneritori. Il problema è proprio che non tutti gli impianti sono stati completati. La discarica di Giovinazzo, per dire, è quasi esaurita e dei nuovi impianti nemmeno l’ombra. L’elenco è ancora lungo, nonostante la Regione dica di aver completato «4 impianti su 8». E poi c’è l’impianto di Trani (dove Fitto aveva previsto un termovalorizzatore che Vendola ha cancellato)

Fortissime le polemiche politiche e le accuse del centrodestra verso una sinistra che anche in questa regione, opponendosi a nuovi impianti e non facendo nulla per risolvere la situazione, sembra intenzionata a copiare il modello indecente di Napoli

Il Salento come Napoli, titola il principale quotidiano pugliese, noto per la sua meritoria prudenza. La verita’ e’ che a rischio-Campania, in materia di rifiuti, e’ gran parte della Regione Puglia. Ma se parte della Puglia e’ ormai palesemente a rischio-Campania, crediamo che Vendola e Losappio farebbero bene ad evitarci la vergogna rappresentata dal permanere nelle posizioni di vertice di quella Regione di personaggi come Bassolino e Iervolino, che li hanno soltanto anticipati nello stesso fallimento

e ancora

La graduale chiusura o dismissione delle discariche della Puglia, quindi anche del Salento, non e’ certo merito del Commissario Vendola  era invece prevista dal Piano Fitto e andava di pari passo con le previsioni di entrata in funzione degli impianti i cui contratti Vendola ha firmato con quasi due anni di ritardo. Quando a giugno 2005 Vendola subentro’ a Fitto trovo’ tutte le gare concluse e, nella maggior parte dei casi, l’avvenuta aggiudicazione alle aziende vincitrici. Nonostante il Tar avesse gia’ rigettato gran parte dei ricorsi, Vendola non firmo’ i contratti cominciando a farlo solo nell’autunno del 2006. Nel frattempo unico atto ascrivibile al Governo Vendola fu la follia ideologica con cui venne cambiato il piano dei rifiuti di Fitto, con la soppressione dei termovalorizzatori e la assurda previsione che la Puglia in pochi anni dovesse raggiungere la quota del 55% di raccolta differenziata

Insomma la regione Puglia è in difficoltà nella gestione dei rifiuti come in Campania e qui come a Napoli governa la sinistra.

Questi sono i risultanti dal momento in cui si è deciso di non costruire i termovalorizzatori, di rimandarne la loro entrata in funzione e di puntare tutto solo e soltanto sulle discariche. Ma quando gli spazi delle discariche si esauriscono, cosa succede? Questi sono i risultati dell’ottusità della sinistra

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