IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE
La situazione rifiuti nel Salento ha preso ormai la forma dell’emergenza
Una settantina di comuni, per oltre 450mila abitanti, quelli che ricadono nel territorio delle Ato Lecce/2 e Lecce/3, annaspano sotto una coltre di immondizia. L’invito delle autorità ai cittadini, espresso tramite manifesti e ordinanze, è di resistere fino alla soluzione dell’emergenza, non lasciando i sacchetti per strada. Ad Ugento, dove nasce il focolaio che investe come un’onda, di riflesso, ormai metà del Salento, i manifestanti continuano a bloccare l’accesso ai camion della spazzatura, opponendosi energicamente all’utilizzo della discarica. Intanto i rifiuti restano a marcire negli autocompattatori, che già nelle prossime ore potrebbero non essere più in grado di trattenerli.
E nelle ultime ora sono incominciati gli incendi dei cassonetti
I vigili del fuoco del distaccamento di Gallipoli, in provincia di Lecce, hanno dovuto effettuare cinque interventi ieri sera, dalle 20,45 ale 23,30, per spegnere le fiamme che si erano sviluppate presso cassonetti di rifiuti e che hanno interessato cumuli di spazzatura accantonati nei pressi. Cassonetti colmi di rifiuti si segnalano in diversi centri del Salento. La situazione sta diventando difficile. Da quattro giorni non viene raccolta la spazzatura.
Una situazione veramente pericolosa, conseguenza di un certo immobilismo
La raccolta differenziata che non c’è, gli impianti che ancora tardano, un sistema che continua ad affidarsi quasi interamente sulle discariche. e il sistema resta ancora in equilibrio lo si deve al fatto che la Puglia continua a depositare 1,9 milioni di tonnellate l’anno nelle sue 17 discariche, molte delle quali sono ancora private nonostante una legge regionale che lo vieta. Eppure, per ridurre lo stoccaggio, il piano rifiuti di Vendola puntava al 55% di raccolta differenziata: un obiettivo ancora lontanissimo, dal momento che siamo fermi all’11%. Tutto questo meccanismo ha bisogno di discariche più piccole rispetto a quelle attuali, ma soprattutto di impianti: biostabilizzazione, selezione, compostaggio, per non dire degli inceneritori. Il problema è proprio che non tutti gli impianti sono stati completati. La discarica di Giovinazzo, per dire, è quasi esaurita e dei nuovi impianti nemmeno l’ombra. L’elenco è ancora lungo, nonostante la Regione dica di aver completato «4 impianti su 8». E poi c’è l’impianto di Trani (dove Fitto aveva previsto un termovalorizzatore che Vendola ha cancellato)
Fortissime le polemiche politiche e le accuse del centrodestra verso una sinistra che anche in questa regione, opponendosi a nuovi impianti e non facendo nulla per risolvere la situazione, sembra intenzionata a copiare il modello indecente di Napoli
Il Salento come Napoli, titola il principale quotidiano pugliese, noto per la sua meritoria prudenza. La verita’ e’ che a rischio-Campania, in materia di rifiuti, e’ gran parte della Regione Puglia. Ma se parte della Puglia e’ ormai palesemente a rischio-Campania, crediamo che Vendola e Losappio farebbero bene ad evitarci la vergogna rappresentata dal permanere nelle posizioni di vertice di quella Regione di personaggi come Bassolino e Iervolino, che li hanno soltanto anticipati nello stesso fallimento
e ancora
La graduale chiusura o dismissione delle discariche della Puglia, quindi anche del Salento, non e’ certo merito del Commissario Vendola era invece prevista dal Piano Fitto e andava di pari passo con le previsioni di entrata in funzione degli impianti i cui contratti Vendola ha firmato con quasi due anni di ritardo. Quando a giugno 2005 Vendola subentro’ a Fitto trovo’ tutte le gare concluse e, nella maggior parte dei casi, l’avvenuta aggiudicazione alle aziende vincitrici. Nonostante il Tar avesse gia’ rigettato gran parte dei ricorsi, Vendola non firmo’ i contratti cominciando a farlo solo nell’autunno del 2006. Nel frattempo unico atto ascrivibile al Governo Vendola fu la follia ideologica con cui venne cambiato il piano dei rifiuti di Fitto, con la soppressione dei termovalorizzatori e la assurda previsione che la Puglia in pochi anni dovesse raggiungere la quota del 55% di raccolta differenziata
Insomma la regione Puglia è in difficoltà nella gestione dei rifiuti come in Campania e qui come a Napoli governa la sinistra.
Questi sono i risultanti dal momento in cui si è deciso di non costruire i termovalorizzatori, di rimandarne la loro entrata in funzione e di puntare tutto solo e soltanto sulle discariche. Ma quando gli spazi delle discariche si esauriscono, cosa succede? Questi sono i risultati dell’ottusità della sinistra
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