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Tutto il mondo è in piena crisi e le previsioni per l’Italia non sono affatto positive nel breve termine.
Tuttavia il Fondo Monetario Internazionale nel tratteggiare la situazione italiana promuove l’operato governativo
La recessione economica si sta aggravando, ed anche se ci si puo’ attendere una ripresa graduale nel 2010, non si puo’ escludere la possibilita’ che si prolunghi. Questo il giudizio sulla situazione italiana del Fondo Monetario Internazionale, reso noto a Washington.
Nonostante la situazione in peggioramento, nota il Fmi, il settore finanziario italiano appare relativamente con buone capacita’ di ripresa.
Il Fondo promuove l’atteggiamento delle autorita’ italiane orientato a prudenti misure di rafforzamento della stabilita’ finanziaria ed approva l’azione del governo italiano per un maggior coordinamento e maggiori regole a livello internazionale.
Promosso anche il pacchetto anti-crisi del governo. In proposito il Fmi osserva che ulteriori stimoli non appaiono opportuni. Rimane tuttavia aperto il problema del basso livello di crescita italiano: il declino di produttivita’ degli ultimi dieci anni, con la stagnazione dei redditi e l’aumento del costo del lavoro, il gap competitivo, la qualita’ della pubblica amministrazione, rimangono i problemi da affrontare.
Sul piano della competitivita’, il Fmi raccomanda la ulteriore liberalizzazione nel commercio al dettaglio e nei servizi, la prosecuzione della regolamentazione nel mercato dell’energia ed il rafforzamento delle Authority di garanzia.
Anche sul terreno del mercato del lavoro, il Fondo sollecita una nuova stagione di riforme che rafforzi il collegamento tra salari e produttivita’, consentendo agli stessi di corrispondere meglio alla differenze regionali; ancora, maggiore flessibilita’ nei contratti di lavoro a tempo indeterminato, collegata all’accrescimento della rete di sicurezza sociale.
Insomma il governo sta ricevendo i favori di molte organizzazioni mondiali ma di sicuro interventi sulla competitività e sui contratti di lavoro sono necessari. In generale come è ovvio servono riforme organiche.
Il direttore esecutivo del FMI per l’Italia segnala che
“La ripresa per l’Italia – sottolinea Sadun – ci sarà già nel 2010. Sarà già in atto nel 2010”. Il rapporto del Fondo – prosegue – per l’Italia è una valutazione estremamente positiva perchè; fermo restando che la crisi internazionale è serie e si aggrava giorno per giorno, per Roma diversi aspetti sono meno gravi che per altri Paesi: c’è un problema di crescita, per altri diffuso anche agli altri, ma non c’è un’implosione del mercato finanziario e non c’è un collasso del settore immobiliare”. L’Italia dunque “deve guardare principalmente alla crescita”. Inoltre – prosegue Sadun – il Fondo esprime “un giudizio assolutamente positivo sulla politica fiscale italiana e sulla tenuta dei conti pubblici”. Quanto alle misure anti-crisi messe in campo dal governo, l’Fmi “condivide il pacchetto di stimolo fiscale e le misure dirette, tempestive, in gran parte dirette agli investimenti pubblici”. L’istituto di Washington inoltre “apprezza l’impegno del governo nel perseguire la stabilizzazione fiscale nel medio periodo”. Positivi inoltre “i progressi conseguiti nel migliorare le procedure della Legge Finanziaria e quelli conseguiti nell’ultimo decennio in termini di aumento dell’occupazione”.
e nonostante le critiche della sinistra su questo tema aggiunge che non servono misure aggiuntive al piano anticrisi
“In questo momento, per l’Italia, e’ meglio essere prudenti”: per il direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale per l’Italia Arrigo Sadun, interpellato dall’Agi, la nostra economia “non ha bisogno per ora di misure supplementari”. E dopo il pacchetto anti-crisi varato dal Governo venerdi’ scorso, dice chiaramente che “il Fondo appoggia pienamente le valutazioni del Governo”. Insomma, la ripresa in Italia ci sara’ e il dato medio negativo dello 0,1% nel 2010 (con un’accelerazione positiva dello 0,8% nel quarto trimestre) “sconta gia’ le misure approvate dal governo nei giorni scorsi”. Ovviamente, data la situazione particolarmente delicata, “bisognera’ poi valutare l’andamento dell’economia a livello globale ma – conclude – l’Italia non necessita per ora di nuovi interventi”.
Insomma una promozione piena per gli interventi governativi e un invito a porre la prudenza alla base dell’azione economica, senza buttarsi (come vorrebbe Veltroni) in nuovi capitoli di spesa
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