E ora la galassia comunista cerca di ri-unirsi per superare lo sbarramento

29 01 2009

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Come vi abbiamo detto ieri, l’accordo sulla legge per le europee è fatto. Praticamente la stessa legge con lo sbarramento del 4%
Tutti i partitini gridano all’inciucio o addirittura al golpe.

Ma ora dovranno per forza riorganizzarsi. E già si sono le prime avvisaglie in merito, anche se il metodo e i protagonisti non sono ancora chiari.

Proposta piuttosto sorprendente da parte di Vendola

Per rispondere allo sbarramento del 4% che dovrebbe essere introdotto nella legge elettorale per le europee Nichy Vendola propone un ‘cartello delle sinistre’. Propone un’alleanza “dai socialisti a Rifondazione”, insomma di “tutte le forze a sinistra del Pd. Tutte le forze della sinistra devono contrastare a viso aperto questo passaggio di restringimento degli spazi della democrazia ma non devono minimamente avere paura. Devono scegliere la strada di mettere in sicurezza le idee e le ragioni sociali della sinistra”.

Mentre Diliberto non vuole proprio parlare di liste elettorale e chiede una riunificazione dei comunisti in un solo partito

Questa legge è una nefandezza, ma occorre accettare la sfida. Noi non abbiamo paura della soglia di sbarramento. Abbiamo un progetto politico, quello di riunificare i comunisti e, se i comunisti staranno insieme, non c’è soglia di sbarramento che tiene. La supereremo. Diliberto si dice però nettamente contrario all’ipotesi che si rifaccia l’Arcobaleno. Se è un cartello elettorale è una sciocchezza totale. Lo abbiamo già fatto pochi mesi fa e non funziona. Ho posto questo paletto politico perché dobbiamo fare un’alleanza tra forze omogenee. Io, non da oggi, avevo proposto una riunificazione con il Prc a prescidere dalla legge elettorale, perché credo in un progetto politico che può trovare un primo passaggio politico con una lista comune dei Comunisti alle europee

Ancora diversa è la proposta della D’Angeli di Sinistra Critica

Una lista unitaria di tutti i partiti della “sinistra di classe”, purché siano disponibili a rompere le alleanze locali con il Pd. Questa ripartenza ha però bisogno di alcuni ingredienti essenziali: una radicalità anticapitalista contro la crisi e chi l’ha provocata; un processo di rinnovamento esplicito dei gruppi dirigenti che hanno prodotto l’attuale situazione disastrosa della sinistra di classe; una alternatività strategica al Pd che si realizzi anche con la rottura delle giunte locali. Non si può governare la Campania e rompere a Napoli così come non si può sostenere Soru e magari litigare con Penati a Milano. Sinistra Critica è disponibile, su queste basi, a discutere anche di una lista unitaria della sinistra di classe e anticapitalista che, senza annullare le specificità, provi a rompere il bipolarismo italiano

Ferrero invece non vuole ancora parlarne

Parlarne ora significa dare per scontato che questa legge sia già passata, è un favore a Veltroni. Io invece voglio che per almeno 15 giorni il Pd debba spiegare al Paese perché fa questo accordo con Berlusconi. E voglio che si sviluppi il dibattito dentro al Pd, visto che non tutti sono d’accordo su questo sbarramento”. Per Ferrero “Veltroni è come Villari, è attaccato alla poltrona. Accetta questo accordo con Berlusconi, con il Pd che torna ad abbassare i toni su tutto come all’inizio della legislatura, per salvare sé stesso

Insomma si sono divisi in mille partitini, tentano di riunirsi ma non si accordano per niente sul come farlo. I soliti comunisti…

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9 partiti di ispirazione comunista in Italia. Ma i voti?

25 01 2009

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Dopo l’annuncio di ieri di Vendola, la galassia rossa si fa sempre più folta

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Scissione in Rifondazione? Ci saranno più partiti comunisti che comunisti

9 01 2009

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In parlamento non ci sono più (per fortuna) ma ogni tanto, con profonda pena per loro, qualche notizia dalla galassia rossa bisognerà pur riportarla.
Dichiara l’ex segretario Giordano

Non ci sono più le condizioni per restare in questo partito così come è diretto e gestito. Il partito si muove in una nicchia politica iper-minoritaria, con l’azzeramento culturale di ogni innovazione sperimentata in questi anni. Un partito che purtroppo ha nostalgia del muro di Berlino. Se non si ferma questo degrado e se non nasce una lista unitaria della sinistra alle elezioni europee, per bloccare la frantumazione in atto non rimane altra strada che la scissione.

Ferrero risponde stizzito

Paolo Ferrero, segretario del Prc, ribadisce la sua volontà di una “gestione unitaria del partito” a fronte di nuove voci di scissione da parte della minoranza vendoliana che, ammette, “temo possa esserci ma non capisco a cosa servirebbe. Costruire un altro partito, mentre proponiamo l’unità della sinistra sarebbe ridicolo

Insomma ci toccherà vedere in futuro ben 5 partiti comunisti? Rifondazione di Ferrero, il nuovo partito vendoliano, i comunisti di Diliberto, Sinistra Critica e il Partito Comunista dei Lavoratori.

Ci saranno più partiti comunisti che comunisti. In ogni caso il disfacimento comunista non può che renderci contenti, meno conteranno in futuro meglio sarà per l’Italia

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