Stupratore di Roma: sciacallaggio politico o questione morale?

11 07 2009

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Avevo promesso di non tornarci sopra ma alcune uscite fuori luogo dei soliti buonisti a giorni alterni mi ha convinto a questo nuovo post.
Di nuovo doppia premessa (se no ci scappa di nuovo il grido manzoniano di qualche utente): massima solidarietà alle vittime per il loro dramma e ovviamente ricordiamo che l’accusato è presunto innocente fino a quando non ci sarà una sentenza contraria.
Partiamo da un dato di fatto: lo sciacallaggio politico non c’è stato nel senso che alcuni giornali han solo segnalato nei titoli o in qualche trafiletto che lo stupratore seriale di Roma era un coordinatore del circolo del Pd.
Nessun partito ha tirato fuori la cosa per polemizzare.
Ora rigiriamo la situazione ipotizzando che lo stupratore fosse stato del Pdl o della Lega: ho già fatto l’esempio di una ex segretaria (quindi una dipendente, non una militante nè una coordinatrice) della Lega Nord arrestata per spaccio di droga. In rete e sui giornali si è data ampia eco a questo fatto di cronaca e le ironie e le accuse di incoerenza (per la battaglia contro la droga) sono state gentilmente indirizzate alla Lega in più occasioni (nonostante ripeto si trattasse solo di una segretaria)
La verità è che se lo stupratore fosse stato di destra e militante ci sarebbero state trasmissioni di Santoro, rubriche, articoli ecc a parlare di brodo ideologico e culturale dove nascono certe bestialità, una devianza conseguenza delle politiche del centrodestra.

Cosa che tra l’altro segnala anche Gasparri oggi

Ovviamente non sappiamo ancora se il presunto stupratore di Roma si rivelera’ realmente tale.
Attendiamo le indagini. Ne’ vogliamo alimentare polemiche sul fatto che sia un dirigente romano del Partito democratico, formazione politica che vive un momento davvero sfortunato.
Immaginiamo pero’ cosa sarebbe accaduto se il presunto colpevole fosse stato iscritto a un partito di destra.
Avremmo titoli cubitali sullo stupratore nero e dotte analisi sul degrado di Roma sotto la guida del centrodestra.
Non c’e’ per fortuna la controprova. Ma da questa tragica vicenda e dal modo in cui la stiamo affrontando, senza alcuna speculazione, la sinistra tragga motivi di riflessione quando urla, attacca le nostre politiche sulla sicurezza e alimenta polveroni su ogni argomento. Sarebbe facile ricordare in quelle occasioni fatti come questo. Ma non lo faremo. Purche’ la smettano di insultare

Ma proprio pochi minuti fa c’è stata questa dichiarazione del candidato alla segreteria del Pd Marino

Trovo davvero incredibile – ha detto Marino a proposito del presunto stupratore seriale arrestato a Roma – che un criminale che gia’ 13 anni fa era stato coinvolto in odiosi reati di violenza sessuale possa essere arrivato a coordinare un circolo del Pd”. ”E’ evidente – prosegue Marino in una nota – che nel Pd abbiamo una questione morale grande come una montagna, che non puo’ essere ignorata ne’ sottovalutata. Come vengono individuati i coordinatori dei circoli? E’ chiaro che non sono scelti liberamente ma imposti, sono messi in quelle posizioni per rispondere agli equilibri delle correnti e per di piu’ senza nemmeno sapere chi siano queste persone, che cosa hanno fatto nella loro vita, se siano davvero in grado di guidare un circolo, anche dal punto di vista morale. Ma cosa dobbiamo ancora aspettarci?

E allora la mia domanda di ieri sera (come scelgono i coordinatori del Pd) era veramente assurda? Era sciacallaggio? O Marino strumentalizza l’episodio?





Lo stupratore seriale di Roma è un militante del Pd

10 07 2009

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Oggi è stato finalmente preso lo stupratore seriale di Roma.

Arrivano novità sulla vita di questo mostro

Luca Bianchini, fermato con l’accusa di essere lo stupratore seriale di Roma, secondo quanto si e’ appreso e’ coordinatore del circolo del Torrino del Partito democratico.

I compagni sono sconvolti

Bianchini è il coordinatore del circolo Torrino del Partito democratico. Al circolo ora molti militanti e tesserati sono sconvolti. “E’ un bravo ragazzo, non possiamo crederci, un grandissimo lavoratore, sempre in prima linea, sempre disponibile”, dice un ragazzo incredulo.

e ancora

Si era avvicinato al Pd nel 2006 mentre prima era della Margherita. Al circolo militanti e tesserati sono sconvolti. «È un bravo ragazzo, non possiamo crederci, un grandissimo lavoratore, sempre in prima linea, sempre disponibile», dice un ragazzo incredulo. Altri ricordano «la grande passione politica di Luca, sempre affidabile: disponibile se c’era da fare una petizione, se bisognava organizzare comizi e assemblee, lavorava anche per il comitato del quartiere Torrino». Insomma «uno che viveva di politica, uno come noi, tranquillo, preciso. Se volevi una cosa fatta bene allora ti dovevi rivolgere a Luca».

Altre info su questa vergogna umana (ovviamente se si dimostrerà che è lui lo stupratore). Massima solidarietà alle vittime per il loro dramma e per la loro sofferenza, che si porteranno addosso per sempre.

Trentadue anni, fidanzato, laureando in Legge, contabile in una ditta della capitale. Sarebbe lui lo stupratore seriale che ha colpito almeno tre volte alla periferia di Roma. Luca Bianchini è stato fermato stamane nell’ufficio in cui lavora. Il suo Dna è compatibile con quello rilevato dalle tracce organiche che avevano macchiato gli abiti delle ultime tre vittime. Ma potrebbe essere l’autore di altre quindici violenze: alcuni particolari riferiti da vittime aggredite in questi ultimi 4 anni, portano proprio a lui. A casa, nella zona di Cinecittà, gli agenti gli hanno sequestrato un coltello con del nastro adesivo del tutto simile a quello con il quale il violentatore minacciava le vittime. E insieme all’arma, tantissimo materiale pornografico. Il capo della squadra mobile Vittorio Rizzi ha detto di aver trovato “alcune videocassette dai titoli espliciti: “Ti stuprerò”, “Stupri dal vero”, che raccontano storie di violenza sessuale su donne. “Era sua abitudine – ha spiegato Rizzi – scaricare da internet tutto quello che riguardava la storia dei seriali”. Nella storia penale di Luca Bianchini c’è un precedente: quando aveva 19 anni fu accusato di tentato stupro, ma lui continua a negare tutto: “Non sono io l’uomo che cercate. Avete preso un abbaglio”.

Ma come li scelgono i coordinatori nel Pd? Brividi di schifo….





La sinistra ha votato NO alle norme antimafia auspicate da Falcone

5 07 2009

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Abbiamo già parlato di tutte le norme previste dal Ddl Sicurezza. Ma questo post è dedicato a tutte le norme antimafia che sono diventate legge: parlo delle restrizioni per i carcerati, le norme antiriciclaggio, le norme contro le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici, i benefici per le vittime della criminalità organizzata, la nuova disciplina per i beni confiscati e sequestrati alle mafie, le norme che escludono dagli appalti chi non denuncia il pizzo, i sequestri preventivi, le norme per lo scioglimento dei comuni infiltrati, le misure di prevenzione, i nuovi poteri per il procuratore nazionale antimafia e soprattutto le norme molto più restrittive sul 41bis, il carcere duro.

Oggi il capo della polizia si è cosi espresso

Questa è una legge che ha previsto una serie di quelli che un tempo erano auspici del giudice Falcone e che sono stati portati avanti da altre persone, da ultimo dal procuratore nazionale antimafia Grasso“. Lo ha detto, a proposito del ddl sulla sicurezza, il capo della polizia Antonio Manganelli a margine di un convegno sulla sicurezza a Monte Sant’Angelo.

“I beni mafiosi, i beni di provenienza illecita vengono aggrediti non in quanto relazionati ad una persona, vengono aggrediti nella loro fisicità e se un bene non è riconducibile ad un indagato, imputato o sospettato, si può comunque aggredirne le ricchezze. C’é una serie di misure tra le quali l’inasprimento del 41 bis e tutta una serie di misure che sono finalizzate a contrastare la criminalità organizzata di tipo mafioso. Sono norme che mirano a migliorare le condizioni di sicurezza del nostro Paese e quindi direttamente agiscono anche per togliere linfa alle organizzazioni criminali”.

Per la cronaca il ddl sicurezza è stato votato in 3 tronconi: immigrazione clandestina, criminalità organizzata e sicurezza. Le norme antimafia erano nel troncone criminalità organizzata.

Il Pd e l’Idv han votato no a queste norme. Nulla vietava di almeno astenersi su questo troncone ed essere contrario alle altre due parti, invece l’opposizione si è volontariamente opposta alle norme contro la criminalità organizzata volute da Falcone sia in Parlamento che in commissione soltanto perchè erano state proposte dal centrodestra.

Evidentemente sono contrari, d’altronde le norme più dure contro la criminalità organizzata le ha sempre fatte il centrodestra e i boss di spicco di Mafia (Provenzano) , ‘Ndrangheta (Pelle) sono stati presi durante governi di centrodestra senza contare il martellamento continuo verso la Camorra di quest’ultimo anno.





Lotta alle mafie, la pressione dello Stato sta dando grandi risultati. Ecco i dati

27 05 2009

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Giorno dopo giorno si susseguono arresti di latitanti, retate, sequestri e confische di beni. E il ministro Maroni rivendica il successo della lotta alla criminalità organizzata

Non passa giorno senza che non ci siano azioni della Polizia e dei Carabinieri contro la criminalita’ organizzata. Per questo, stiamo vivendo da questo punto di vista una stagione fortunata. Sono oltre settanta i latitanti catturati nei primi mesi di quest’anno nell’elenco dei cento piu’ pericolosi criminali. Inoltre, vi sono state “oggi e ieri altre due operazioni che hanno portato a sgominare delle bande criminali affiliate alla camorra e alla mafia”. Maroni ha aggiunto: penso che in nessun periodo come in questo la pressione dello Stato contro la criminalita’ organizzata stia portando a grandi risultati

Nel particolare

Nell’ultimo anno la mafia ha ricevuto colpi durissimi dallo Stato. Sequestrati oltre 4 miliardi di euro nel 2008, tre volte di piu’ dell’anno precedente. Tutti i beni sequestrati sono immediatamente a disposizione delle forze dell’ordine per la lotta alla mafia. Una lotta – sottolinea – che deve essere senza quartiere e che da’ risultati. Il governo e il Parlamento hanno lavorato e continueranno a lavorare in questo senso”.

Maroni, quindi, segnala che dall’inizio dell’anno sono state arrestate 1.088 persone, ci sono state 93 operazioni di polizia e sono stati arrestati 70 latitanti, 5 dei quali inseriti nei programmi di ricerca fra i 30 piu’ pericolosi, e sono stati sequestrati oltre 1.000 beni per un valore di 330mila euro. Solo a Palermo ci sono state 12 operazioni della polizia contro la mafia e sono state arrestate 129 persone tra cui 5 latitanti.

Bisogna ammettere che le forze dell’ordine stanno registrando grandi risultati. Lodevole anche l’operato in primis del ministro Maroni e del governo. Non per niente il 41bis è diventato legge con i governi di centrodestra. In questa legislatura ci sono stati i 2 decreti sicurezza con l’aumento delle pene per i reati di mafia e il divieto di patteggiamento in appello e nel ddl sicurezza ci sarà il più importante pacchetto antimafia dai tempi di Falcone (con l’inasprimento del 41 bis e l’obbligo di denuncia della richiesta di pizzo). Il centrosinistra oltre alle collusioni in Calabria e Campania denunciate da Saviano ha chiuso le supercarceri dell’Asinaria e di Pianosa, ha introdotto il rito abbreviato (cancellando quasi di fatto l’ergastolo), ha cambiato in senso peggiorativo la legge sui pentiti, ha fatto l’indulto.





Il Pd e la droga: arrestato consigliere, inquisito sindaco

20 04 2009

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Segnalo notizie dall’Emilia Romagna

I Carabinieri di Riccione hanno arrestato Filippo Forti,consigliere PD in Comune e protagonista di eventi e manifestazioni che ruotano attorno al mondo della notte e del divertimentificio.Rinvenuti nella sua casa secondo gli investigatori 10 grammi di cocaina che riconducono a un altro arresto effettuato a Misano.Sarà processato per direttissima domani.

e ancora

Cocaina a fiumi nei presunti festini che vedrebbero coinvolto il sindaco di Polesine Parmense Andrea Censi. L’uomo ha ricevuto un avviso di fine indagini per il reato di spaccio di droga reiterato.
Censi, componente dei Democratici di Sinistra, sarebbe stato coinvolto nelle indagini in seguito all’arresto, nei mesi scorsi, di un giovane spacciatore residente nella Bassa trovato con 70 grammi di cocaina.
L’indagine da parte dei militari sarebbe scattata proprio a seguito della testimonianza del pusher che, per giustificare il quantitativo di droga di cui era in possesso, avrebbe fatto il nome di Censi.

Visti i risultati elettorali (passati e forse futuri) piuttosto scarsi si sono dati alla droga?





E’ subito un successo la legge sullo stalking

16 03 2009

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Da quando, una ventina di giorni fa, è entrato in vigore il decreto legge che ha messo insieme i reati di molestie (creando lo stalking) in tutta Italia ci sono stati arresti….

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Penati, pres. provincia di Milano (PD): “Sì alle ronde, metto subito a disposizione i fondi”

20 02 2009

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Annuncia il presidente della Provincia di Milano, Penati (PD)

La Provincia di Milano metterà fondi per 250mila euro a disposizione dei sindaci per finanziare progetti per la sicurezza: “Siamo pronti a utilizzare le possibilità offerte del decreto legge sulla sicurezza“, ha detto il presidente della provincia di Milano Filippo Penati dopo l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del decreto legge sulla sicurezza che contiene le norme anti-stupro.

“Già la settimana prossima – aggiunge Penati – la giunta provinciale approverà lo stanziamento di questa cifra per l’apertura di un bando rivolto ai Comuni che vorranno utilizzare associazioni di polizia e carabinieri in congedo, così come previsto dal decreto, per progetti di sicurezza sul territorio come il presidio dei parchi e delle zone a rischio”.

“L’utilizzo del personale in congedo di polizia e carabinieri – continua Penati – preziose risorse disponibili, garantisce che le attività di presidio sul territorio siano svolte in modo equilibrato, consapevole e professionale”. I fondi potranno coprire fino al 30% del costo dei progetti.

Finalmente qualcuno della sinistra intelligente. Immagino già i mal di pancia da parte della sinistra più buonista e lassista, quella che mette sul piedistallo i diritti dei criminali e se ne frega delle paure e dei danni subiti dalle vittime.

Per l’ennesima volta si è fatto un polverone incredibilmente stupido su una buona norma, soprattutto nell’ultima forma, che c’è in tantissimi paesi del mondo, a partire dal civilissimo Giappone.

Inoltre vorrei ricordare che in molte città d’Italia agiscono i City Angels che fanno controlli anti-crimine e solidarietà per le città e sono lodatissimi dalla gente e dalle amministrazioni

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Si al decreto anti-stupri. Ottimo intervento!

20 02 2009

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Il CDM ha approvato il decreto anti-stupri.

Nel particolare prevede

Ergastolo in caso di omicidio commesso in occasione dei delitti di violenza sessuale e ”possibilita’ per i sindaci di avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati”, tra cui ex rappresentanti delle Forze dell’ordine o Polizia municipale. Sono, questi, alcuni dei punti del decreto anti-stupri approvato in 12 articoli dal consiglio dei ministri. Il provvedimento introduce inoltre il gratuito patrocinio esteso a tutte le vittime dei reati di violenza sessuale; l’allungamento dei tempi di trattenimento fino a sei mesi degli stranieri irregolari nei centri di indentificazione ed espulsione; modifiche al Codice di procedura penale e all’ordinamento penitenziario. Quanto al Cpp, si estende l’obbligatorieta’ della custodia cautelare in carcere per i delitti di prostituzione minorile, pornografia minorile, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile. Si prevede inoltre l’arresto obbligatorio in flagranza per violenza sessuale con possibilita’ di procedere con rito direttissimo e processo entro le 48 ore. Intervenendo sull’ordinamento penitenziario invece, limita l’applicazione dei benfici penitenziari previsti dalla legge Gozzini ai condannati per i delitti di violenza sessuale, atti sessuali con minorenni, violenza sessuale di gruppo. Il decreto si occupa anche del Controllo del territorio. L’art.6 prevede infatti, ”ai fini dell’attuazione di un piano straordinario di controllo del territorio”, tra l’altro, l’immediata assegnazione al ministero dell’Interno di risorse fino a 100 milioni di euro; l’assunzione di circa 2500 unita’ di personale delle Forze di Polizia; l’uso da parte dei Comuni di sistemi di video-sorveglianza in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Quanto alle cosiddette ‘ronde’, ”le associazioni di cittadini sono iscritte in apposito elenco a cura del Prefetto”. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto approvato oggi, il ministro dell’Interno emanera’ poi un altro decreto per determinare ”gli ambiti operativi” e ”i requisiti per l’iscrizione all’elenco”. Dall’articolo 7 al 12, il testo introduce infine il ”nuovo delitto di ‘atti persecutori’, il cosiddetto ‘stalking”’ e lo punisce con la ”reclusione da sei mesi a quattro anni. La pena puo’ aumentare se il fatto e’ commesso dall’ex partner o nei confronti di soggetti particolarmente vulnerabili’‘. La norma, oltre a obbligare a una maggiore informazione sui centri antiviolenza, istituisce infine un numero verde a favore delle vittime.

Sempre in merito ai benefici e aggravanti

No ai benefici della Gozzini per i condannati. Il provvedimento prevede la custodia cautelare in carcere obbligatoria per chi è accusato di stupro, no ai benefici della Gozzini per i condannati (niente permessi premio, né assegnazione al lavoro esterno o misure alternative alla detenzione), aggravanti contro gli autori di violenza sessuale di gruppo, nei confronti di minori (il limite d’età della vittima prima del quale scatta l’aggravante viene portato da 14 a 16 anni) e se a stuprare è un parente o un insegnante. Previsto anche l’ergastolo per coloro che si rendono responsabili di omicidio dopo la violenza sessuale e il gratuito patrocinio per le vittime. Previsto un Piano straordinario di controllo del territorio, con risorse fino a 100 milioni di euro per allestire un sistema più efficace di presidio e per l’ampliamento degli organici delle forze dell’ordine, finanziato dalle risorse oggetto di confisca versate nel bilancio dello Stato. Saranno circa 2.500 le assunzioni.

Berlusconi ha inoltre spiegato

Il premier a tal proposito ha voluto sottolineare che il governo ha fatto ricorso alla decretazione d’urgenza con le misure per la prevenzione e il contrasto delle violenze sessuali «in seguito al grande clamore suscitato da recenti episodi» di cronaca. Tuttavia, «rispetto agli anni 2006 e 2007, nel 2008 c’è stato un calo intorno al 10% degli episodi di violenza, anche nella città di Roma, perchè c’è stato un pattugliamento più diffuso delle zone pericolose anche con l’utilizzo dei militari», ha detto il Cavaliere.

Vogliamo proprio vedere se la sinistra riuscirà a votare no anche a questo intervento. Nel caso lo facesse crollerebbe al 10%

In ogni caso intervento tempestivo, popolare e fortemente corretto del governo. Non come il governo Prodi che dopo il caso Reggiani non riuscì per mesi a fare un decreto sicurezza (uno in particolare fu dichiarato decaduto per errori al suo interno)

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Se i giudici negano le espulsioni (come nel caso dello stupratore) c’è poco da fare…

18 02 2009

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Come tutti saprete sono stati arrestati gli stupratori di quella povera ragazzina a Roma
Purtroppo sono usciti anche i retroscena sul passato giudiziario di uno dei due.

Arrestato per furto, ri-arrestato per ricettazione, fermato per droga e poi espulso, pensando “pazza idea” di risolvere il problema alla  radice. Il fascicolo di Loyos Isztoika, vent’anni a maggio, uno dei romeni sospettati per lo stupro della Caffarella, è un illuminante resoconto su quello che un fuorilegge straniero può permettersi in Italia e su come l’Italia si attrezzi a rispondergli per le rime. Che il giovanotto non fosse un cherubino, l’aveva certificato l’ex Prefetto di Roma, Carlo Mosca, il quale alcuni mesi fa lo colpì con un “Decreto di allontanamento dal territorio nazionale”. Isztoika ovviamente non se ne curò per nulla e continuò a scorrazzare tranquillo per il Paese. Ma siccome alcune cose ancora funzionano, la polizia lo fermò a Bologna e lo portò davanti a un giudice del Tribunale, decisa a ottenere il cosiddetto “accompagnamento coatto al confine”. Il magistrato che esaminò il caso, però, definì infondata le decisione del Prefetto e stabilì che il ragazzo che poteva andare, libero come l’aria, in nome dello Stato di Diritto.
La storia di Isztoika, un “biondino” dagli occhi chiari, di qui in avanti era la fine del 2008 diventa un susseguirsi di eventi che se non confinassero con il tragico sarebbero nel grottesco. Il romeno, erano i primi dell’anno, rientra a Roma. Continua a fare probabilmente ciò che faceva prima. La sera del 21 gennaio un’italiana viene violentata da due romeni nella zona del Quartaccio vicino Primavalle nella periferia ovest. Gli investigatori ritengono che il giovane immigrato, un “figlio” di Iasi, ai confini con la Moldavia, una delle aree più depresse della Romania, abbia avuto un ruolo di primo piano nell’aggressione. Ma gli agenti la sera del 24 gennaio, tre giorni dopo lo stupro del Quartaccio, poco più di un mese prima di quello alla Caffarella, evidentemente non lo sanno ancora.
Quella notte il ragazzo dagli occhi blu viene fermato da una volante a Primavalle durante un controllo. Gli ordini dalla Questura, in una città sempre più in collera per le continue violenze, sono perentori: verificare tutto e tutti. Isztoika, che bazzica un campo nomadi nella zona, non è uno sconosciuto. Gli agenti sospettano che si arrangi spacciando droga. Lo trovano senza documenti, lo portano al commissariato. Non ci vuole molto a verificare che sul suo conto c’è anche altro. La polizia si accorge che è nell’elenco delle persone che espulse dalla Prefettura di Roma. «Forse pensano i poliziotti stavolta lo “freghiamo”». Chi, espulso, non se ne va da solo, viene condotto fuori dal confine a forza.
Così la mattina successiva il romeno viene portato all’Ufficio Immigrazione della Questura diretto da Maurizio Improta. Gli agenti che lo accompagnano assaporano un successo: l’epilogo, sofferto, di una delle tante battaglie tra stranieri irregolari e burocrazia. Sanno che Isztoika, rientrando in Italia, rischierebbe grosso e che anche lui conosce le norme: arresto e carcere fino a cinque anni. Ma Italia delle meraviglie c’è la sentenza del giudice di Bologna e qui tutto si complica.
Il ragazzo sa il fatto suo. Fa presente che un magistrato, non uno qualunque, lo ha rimesso in libertà con “tante scuse”. La polizia verifica. Tutto vero: un giudice emiliano ha giudicato «privo di presupposti» il provvedimento del Prefetto. Isztoika viene, come si dice, fotosegnalato. Gli prendono le impronte. Ma alla fine non resta che rilasciarlo: è la Legge, niente da fare. Il giovanotto se ne torna a Primavalle in una baracca in mezzo ad altre cinque rifugio di zingari, sbandati e romeni senza arte né parte. Cosa abbia fatto da quel giorno, lo sa solo lui. Con tanti ringraziamenti all’indulgenza dello Stato.

Di fronte a queste decisioni soggettive della magistratura c’è un forte senso di smarrimento e impotenza. Immagino cosa penserà la giovane ragazza di quanto successo, se avrà mai fiducia nella giustizia. E gli inquirenti che tra mille difficoltà si vedono crollare i risultati del proprio lavoro con decisioni discutibili e soggettive. Poi ci si chiede come mai la fiducia nella magistratura è ai minimi storici.

EDIT: Nuovi particolari sulla decisione, di oggi
L’espulsione appare scontata. Appare. Una volta a Bologna, assistito dall’avvocato Immacolata Troiano, il romeno convince il giudice Mariangela Gentile ad annullare il decreto di allontanamento con tre paginette di motivazione. Gli argomenti – si legge nel provvedimento – sono tre. Il primo: “Prima che il decreto prefettizio venisse emesso, il cittadino straniero non era mai stato destinatario di provvedimenti di allontanamento”. Il secondo: “I fatti non circostanziati, ma solo genericamente indicati nel decreto prefettizio, non appaiono sufficienti ad integrare l’ipotesi della minaccia concreta, effettiva e grave ai diritti fondamentali della persona o dell’incolumità pubblica“. Il terzo: “La precisazione relativa alla sentenza emessa dal tribunale di Roma l’8 febbraio 2008 non fornisce al giudicante l’indicazione di fatti circostanziati idonei a giustificare l’allontanamento”. Insomma, Isztoika può tornare sul marciapiede perché è solo la prima volta che lo si vuole espellere. Perché tre arresti, due condanne definitive e una denuncia a piede libero non sono indizi “sufficienti” e “circostanziati”.

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Ottimo intervento del governo: approvato DDL-Reati sui Minori

13 02 2009

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Il Consiglio dei ministri ha approvato un ddl con modifiche del codice di procedura penale e civile per rafforzare la protezione dei minori contro gli atti di violenza e di abuso. Il provvedimento e’ stato approvato all’unanimita

Nel particolare

ROMA – Pene più severe per chi recluta i minori per farli prostituire o li sfrutta in tal senso (da 6 a 12 anni di carcere e fino a 150 mila euro di multa), ma anche per chi compie atti sessuali a pagamento con un minorenne tra i 14 ed i 18 anni (da 6 mesi a 4 anni di reclusione e fino a 6mila euro di multa). Termini di prescrizione raddoppiati per gli abusi sessuali commessi a danno di minorenni. E ancora, un’autorità nazionale (il ministero dell’Interno) per la raccolta di “dati biologici” (il dna) di chi è condannato per reati sessuali. Sono questi i contenuti del disegno di legge approvato oggi “all’unanimità”, come spiega il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, dal Consiglio dei ministri. Il ddl ratifica la Convenzione del Consiglio d’Europa per la protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale e prevede “modifiche al codice penale e al codice di procedura penale”, in direzione, sottolinea Carfagna, di una “maggiore tutela dei minori”. è prevista anche una eliminazione di parte delle attenuanti per abusi commessi a danno di minori.

In particolare il ddl, all’articolo 3, prevede l’istituzione di una Autorità nazionale (il ministero dell’Interno) che dovrà conservare “il dna e i dati biologici di chi è condannato per reati sessuali, in modo da agevolare le indagini”, illustra Carfagna. Quanto al codice penale, vengono raddoppiati i termini di prescrizione per i reati di abuso sessuale commessi a danno dei minori di 14 anni.

Viene configurata, poi, una nuova forma di associazione a delinquere, quella finalizzata alla commissione di reati quali la prostituzione di minore, la pornografia minorile, la detenzione di materiale pedopornografico, la pedopornografia diffusa via Internet, la violenza sessuale (in tutti questi casi la detenzione va da 4 a 8 anni), la corruzione di minorenne, la violenza sessuale di gruppo (la detenzione va da 2 a 6 anni).

Chi recluta o induce alla prostituzione un minore o lo sfrutta a fini sessuali rischia da 6 a 12 anni di carcere e una multa da 15mila a 150mila euro. Chi compie atti sessuali a pagamento con un minorenne tra i 14 ed i 18 anni rischia da 6 mesi a 4 anni di reclusione e fino a 6mila euro di multa. Le pene sono aumentate da un terzo e fino alla metà se il minore ha meno di 16 anni. E non si ci si può appellare al fatto di non conoscere l’età della persona offesa.

Pugno duro anche con chi usa un minorenne per produrre materiale pornografico: da 6 a 12 anni di reclusione e fino a 240mila euro di multa. Chi assiste a spettacoli porno con minori rischia invece fino a 3 anni e fino a 6mila euro di multa. Si aggravano poi le pene per chi approfitta la condizione di “necessità” del minore per indurlo alla prostituzione. Anche i minori, in base alle nuove disposizioni, possono essere sentiti come testimoni durante l’incidente probatorio.

Molto soddisfatta il ministro Carfagna

Commentando il decreto il ministro delle Pari opportunità, Mara Carfagna, ha sottolineato che “questi sono temi molto delicati e sentiti come urgenti dall’opinione pubblica: l’Italia ha già fatto molto in favore delle vittime degli abusi, la nostra legislazione è all’avanguardia e in questo modo il Governo dimostra sensibilità: i minori – ha concluso – hanno diritto di divere con un’infanzia felice, soprattutto senza abusi”.

Ottimo intervento del governo! Peccato per la poco pubblicità alla ratifica vista l’estrema importanza del tema in questione

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