Di Pietro e i suoi sondaggi sull’Abruzzo “Siamo avanti di 5 punti”

15 12 2008

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Per compassione verso il PD e per non dare soddisfazione al Di Pietro felice di stasera, citiamo i suoi sondaggi che lui riteneva sicuri sull’Abruzzo

Berlusconi da’ i numeri e da’ di testa. Infatti mente sapendo di mentire. Anche noi abbiamo i nostri sondaggi e sappiamo che la coalizione guidata da Carlo Costantini e’ quasi 5 punti avanti rispetto a quella guidata da Chiodi. Questo continuo mentire di Berlusconi dimostra che vuole taroccare i voti e prendere in giro gli abruzzesi

Insomma pure Tonino rientra nei cazzari dei sondaggi e va subito sul podio alle spalle della freccia del sorpasso alle politiche di Franceschini e alla più grande rimonta della storia di Veltroni

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Nel PD è già tempesta dopo la batosta elettorale in Abruzzo

15 12 2008

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Al 50% delle sezioni scrutinate in Abruzzo, il PD veleggia intorno al 20.5%. Alla camera alle politiche 2008 prese il 33.5%, alle regionali del 2005 la somma di Ds e Margherita ottenne il 35.4%. Insomma in 3 anni il pd ha perso nella regione il 15%, una cifra enorme.

Sicuramente il caso Del Turco è stato pesante per il partito ma tutto indica anche che la linea politica nazionale di Veltroni non paghi, alla luce dell’affermazione dell’Idv di Di Pietro.

Come giudica il risultato Veltroni?

Prima dei dati elettorali sono i dati dell’astensionismo a essere impressionanti. C’è stato il 30 per cento in meno di votanti rispetto alle politiche. Vuol dire che c’è malessere, stanchezza e critica anche nei nostri confronti

Insomma fa finta di nulla e non dimostra di aver capito che i numeri per il suo partito sono imbarazzanti.

Invece Di Pietro non perde occasione per punzecchiarlo, attaccando la sua linea politica

I partiti che non sono né carne né pesce, che fanno riunioni, che dicono “ma anche” e che non si decidono, vengono puniti

Lo stesso Berlusconi fa notare che una linea ondivaga sta regalando le chiavi della sinistra ai manettari

E’ la conseguenza di chi ha regalato le chiavi del partito nelle mani di Di Pietro

Tornando al PD altre affermazioni dei big

Fioroni: l’unico rammarico è che se ci fosse stato l’accordo con l’Udc avremmo vinto

Dichiarazione alquanto bizzarra, fosse stato per lui in Abruzzo si sarebbe dovuta formare una super Unione di prodiana memoria da rifondazione all’udc. Veramente da incubo

Più seri gli interventi di Follini e Latorre

per il primo

Il voto politico contiene due moniti. Il primo è l’impressionante trionfo delle astensioni. Il secondo è il costo politico dell’alleanza con Di Pietro. Sono due moniti sui quali come Pd dovremo riflettere molto attentamente

per il secondo

A me non preoccupa la crescita di Di Pietro, preoccupa il calo del Pd. Ragioniamo sul fatto che Di Pietro stia erodendo elettorato più a noi che ai nostri avversari

Parisi invece non si fa perdere l’occasione per attaccare a tutto campo Veltroni

Spero veramente che Veltroni rinsavisca, che legga finalmente il filo che lega i messaggi ripetuti che ci vengono dagli elettori a partire dal voto di aprile

e un, a me sconosciuto, Mantini è ancora più duro

La sconfitta del PD in Abruzzo è netta e meritata per i troppi errori del gruppo dirigente nazionale e regionale. La mancanza di tensione etica e di qualità riformista è stata mistificata con l’adesione al giustizialismo dipietrista. Comprendo i molti abruzzesi che non hanno partecipato al voto e mi attendo una seria autocritica del Pd. già nella relazione di Veltroni alla direzione nazionale. Occorre prendere le distanze da Di Pietro, che ha svolto una campagna in Abruzzo all’insegna del proprio interesse di partito

Dove sono finiti i tempi di queste dichiarazioni

di Veltroni

I risultati delle elezioni in Trentino sono un importante segnale di valore nazionale, e confermano come anche nel nostro Paese il clima stia cambiando. Tutto questo si inserisce in un mutato clima politico e sociale dell’Italia nei confronti del governo Berlusconi. Sono gli italiani che mostrano di considerare l’esecutivo sempre più inadeguato rispetto ai problemi dei cittadini e delle famiglie, alle grandi questioni economiche e finanziarie che investono un Paese che rischia il declino

e di Bettini

Il PD non è in crisi. C’è stata una splendida campagna di feste partecipate da milioni di cittadini, la Summer School ha iniziato un lavoro sulla formazione di altissimo livello, il Governo Ombra finalmente pubblicherà le proposte riformiste che ci hanno consentito un’opposizione incisiva, in Trentino il voto è stato positivo. Tutti i sondaggi ci danno in crescita. Stiamo costruendo il partito in tutta Italia. Dove sono gli errori?

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Elezioni Abruzzo – scrutinio in diretta

15 12 2008

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21.48: 55% sezioni: Chiodi 49.6% – Costantini 42.3% – De Laurentiis 5% – Buontempo 1.9%

Partiti: Centrodestra 47.9% con il PDL che sommato a Rialzati Abruzzo e Liberalsocialisti (facenti parte del PDL) arriva al 45%

Centrosinistra = Unione al 44.7% con il PD crollato al 20.6%, IDV al 14.5%, sinistra radicale al 5.7%, socialisti al 1.5%

19.39: 28% sezioni: Chiodi 50.7% – Costantini 41.8% – De Laurentiis 4.7%

18.56: Di Pietro «I partiti che non sono né carne né pesce – chiosa – che fanno riunioni, che dicono “ma anche” e che non si decidono vengono puniti».

18.18: 10% sezioni scrutinate: Chiodi 51.4% – Costantini 41.3% – De Laurentiis 4.6%

17.55: 104 sezioni – Chiodi 51.5% – Costantini 40.7% – De Laurentiis 5.1%

17.34: Tra i voti di lista, sempre in base ai dati parziali, da segnalare il forte calo del Partito Democratico, che si attesta attorno al 20% rispetto al 33,5% delle Politiche di aprile. A beneficiare del tracollo del Pd è l’Italia dei Valori, che dal 7% sale al 10% circa. In crescita il Popolo della Libertà, dal 40,5% delle Politiche al 45% circa. Bene le liste socialiste, male la sinistra radicale.

16.42: prime 10 sezioni (scrutino a rilento): Chiodi 55.5% – Costantini 39.8% – De Laurentiis (Udc) 3%

16.25: Proiezione Termometro Politico – Chiodi 46-50% vs Costantini 40-44%

16.20: Carapelle Calvisio è il primo comune che ha concluso lo scrutinio. Solo 50 i votanti. Questo il risultato: 72% Chiodi, 24% Costantini, 4% La Destra.

16.16: Il sondaggio riservato Ipsos di sabato  assegnava a Gianni Chiodi, del centrodestra, il 50% delle preferenze, contro il 42% di Carlo Costantini del centrosinistra.

16.05: Secondo una prima proiezione di Rete 8 il candidato vincitore è Gianni Chiodi.
Con un margine di errore del 4% Chiodi la spunterebbe con il 48,75% dei voti, Costantini si fermerebbe al 42%, De Laurentiis (Udc) al 5,25%, Teodoro Buontempo (La Destra) al 2,5%, Del Biondo (Comunisti Lavoratori) all’1% e Di Prospero (Per il bene comune) 0,50%.

16.01: prima sezione scrutinata. Chiodi (centrodestra) al 65%

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La Lega che non ci piace

15 12 2008

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Personalmente ho simpatia per la Lega e molte sue battaglie, soprattutto sulla Sicurezza, le condivido. Ma negli ultimi giorni almeno su 3 argomenti mi sono trovato distantissimo dalle loro opinioni e ho trovato il loro comportamento un blocco per la maggioranza e un danno per l’immagine del governo.

Riassumo i 3 punti con degli interventi degli esponenti leghisti

1) Maroni e i graffiti

Sono venuto per studiare il modello di sicurezza urbana di New York, basato sul concetto della tolleranza zero, un modello che vogliamo applicare in tutte le città italiane

e fin qui tutto bene ma poi

Vorrebbe esportare il metodo newyorkese alla lettera?
No c’è una cosa che non voglio copiare: la tolleranza zero contro i graffiti sui muri. Io sono stato un graffitaro e come Bossi rimango dell’idea che i muri sono i libri dei popoli. io sono più tollerante, si può pensare di regolamentare ma non di vietare, per questo ho bloccato la proposta di mandare in galera i graffitari. Nelle nostre città è pieno di muri grigi e tristi come di vecchie fabbriche o caserme in disuso dove si potrebbe concedere libertà di graffito. La mia idea è che anche su questo dovremmo lasciare ai sindaci di decidere dove si può fare e dove no ma niente divieti assoluti

Sono sconcertato da risposte di questo tipo, della serie lassismo stile sinistra buonista. Le nostre città sono deturpate da scrittacce anche su monumenti e le multe sono irrisorie. Senza contare che non sarebbe per forza necessario il reato ma multe salatissime e soprattutto l’obbligo per chi viene scoperto a ripulire le facciate dei palazzi (o altro) sporcati.

2) Calderoli e l’equiparazione uomo-donna sulle pensioni

Gli impegni delle donne sono impegni e responsabilità che credo giustifichino ampiamente l’attuale differenza di età pensionabile tra uomini e donne e pertanto, per queste ragioni, riteniamo che l’età pensionabile per le donne debba rimanere quella attuale, magari migliorandola, utilizzando tutti quegli strumenti che possano consentire alle donne di poter essere al contempo madri e lavoratrici

e ovviamente e giustamente Brunetta oggi gli risponde così

Il suo “amico” Calderoli che è anche un suo collega di governo non l’ha trattata bene. Ha detto: “Brunetto-scherzetto”, come i bambini quando festeggiano Halloween

Guardi, io non ho fatto alcuna proposta. Io devo ottemperare a una condanna della Corte di Giustizia europea. E qui sta l’ignoranza..Calderoli ha risolto tutto con una battuta scherzosa che non fa onore alla sua genialità. Molto probabilmente vede solo il federalismo e qualsiasi altra cosa lo fa diventare nervoso e gli fa perdere di lucidità. Lo incontrerò, gli spiegherò tutto e capirà

3) Il no all’abolizione delle province

Tra tutte le dichiarazioni leghiste prendo quella di Bossi

Che cosa pensa della campagna per l’abolizione delle Province?
È sbagliata. Tra l’altro le Province controllano i piani regolatori dei Comuni, e se sparissero avrebbero mano libera quelli che vogliono la cementificazione del territorio

A parte le considerazioni abbastanza insulse, è incredibile come questa battaglia che viene dal basso (non solo Libero ma varie iniziative online) sia bocciata per il capriccio poltronaro della Lega. Miliardi risparmiabili (e utilizzabili anche per le infrastrutture del nord che i leghisti rivendicano) bloccati per la casta (e che la lega non si definisca mai più anti casta). Vogliamo parlare poi del danno d’immagine, un’iniziativa del genere con un PD che è anch’esso contrario (il democratico Giorgio Merlo si è avventurato a dire che quella per l’abolizione delle Province è «una campagna qualunquista e demagogica») porterebbe notevoli influssi di popolarità e consenso, oltre a essere un toccasana per le casse statali.

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