Di Pietro sosterrà l’indagato Soru

28 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

Condannati, rinviati a giudizio o indagati per lui sono sempre stati uguali, gente da escludere dal partito e non candidare.

Ma evidentemente dopo il figlio simil mastelliano, i compagni di partito inciucioni e pronti a qualsiasi cosa per favori, raccomandazioni e appalti pilotati e pure il presunto camorrista, ormai Di Pietro sembra diventato garantista.

Oggi il nostro trebbiatore favorito ha annunciato il proprio sostegno a Renato Soru che peraltro aveva criticato per settimane

Non vogliamo condannati tra le nostre fila e ci auguriamo che non ci siano neppure nelle altre liste – ha detto introducendo il discorso legato alla questione morale – Idv sostiene la non candidabilità delle persone condannate e la non assunzione delle cariche istituzionali per chi è stato rinviato a giudizio. In Sardegna, con la vicenda giudiziaria che riguarda la pubblicità istituzionale della Regione (il cosiddetto caso Saachi) mi pare, invece, che si sia ancora nelle fasi preliminari

Insomma la questione morale pare un optional quando fa comodo. Inoltre pare che Soru sia anche vicino al rinvio a giudizio e quindi cosa succederà, se questo dovesse arrivare prima delle elezioni? Di Pietro toglierà il sostegno o farà come sempre finta di nulla?

Vota quest’articolo su OK Notizie


Azioni

Information

9 responses

29 12 2008
Tooby

Il figlio di Di Pietro non può essere paragonato a Mastella. Mastella non sarebbe mai uscito dal partito, come invece ha fatto Di Pietro (Cristiano) pur non essendo nemmeno fra gli indagati! http://www.antoniodipietro.com/2008/12/lettera_di_cristiano_di_pietro.html

Qualche altro partito lo avrebbe candidato al Parlamento, mentre qualche altro politico avrebbe lanciato fulmini contro la magistratura e inneggiato alla riforma della giustizia (anche capovolgendo le motivazioni che hanno portato alla scarcerazione dell’ex-sindaco di Pescara, già che ci siamo).

29 12 2008
fazioso

Se Di Pietro ha detto che non ci sono rilevanze giudiziarie nel caso del figlio perchè lo ha convinto a dimettersi?
In ogni caso come si spiega l’appoggio a un indagato?

29 12 2008
Tooby

Ma mica si è dimesso, il gesto sarebbe stato esagerato, perché il suo comportamento non era reato (e infatti non è indagato) ma solo indice di un certo malcostume. Ha fatto pubblica ammenda, si è autosospeso dal partito, è uscito dal gruppo dell’IdV ed è entrato nel gruppo misto. Questo per dire evitare che qualcuno possa dire che C. Di Pietro macchia il partito (c’è stata una forte richiesta in questo senso da parte di iscritti e simpatizzanti).

Sull’appoggio di Di Pietro a Soru, credo che la risposta di Di Pietro sia sufficiente (quella che non hai inserito nel tuo pezzo):

«”Il programma è già stato sviluppato nelle azioni concrete di questi ultimi tempi – ha detto – questa sera ho già sentito Soru che ha ringraziato l’Idv per il sostegno. La nostra è una scelta di discontinuità chiara e netta con le politiche clientelari e con dinamiche che possono arrecare danno alla Sardegna”»

«Quanto poi al conflitto di interessi Di Pietro ha osservato che “la soluzione attuata in Sardegna con la Statutaria è la più rigorosa in Italia ed in Europa. Nel nostro Paese è anzi l’unico provvedimento di questo tipo e penso che sia stato fatto un passo avanti, degno di apprezzamento e meritorio di condivisione”»

Soru è uno dei pochi politici a seguire strettamente il proprio programma (e infatti si è dimesso proprio perché il consiglio ha votato contro un provvedimento previsto nel programma elettorale). A questo si aggiunge la serietà con la quale ha risolto il suo conflitto di interessi (mica come quella barzelletta di Berlusconi…). Insomma, Soru si è guadagnato un forte credito politico (ma tu ovviamente non sarai d’accordo, perché, in fondo, sempre di comunisti si tratta).

29 12 2008
fazioso

La serietà con la quale ha risolto il suo conflitto di interessi?
http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/23/MALEDIZIONE_DOPPIOPESISTA_co_8_081223005.shtml

(Non) lo ha risolto pochi giorni dopo le dimissioni e prima?

29 12 2008
Tooby

Beh, c’è chi non lo risolve (o lo risolve a barzelletta) da quindici anni.

Lo strumento del blind trust, tra l’altro, è quello usato dagli amatissimi americani (che a detta di Berlusconi non sono dei turisti della democrazia, se non ricordo male il suo discorso al Congresso di un paio di anni fa…).

29 12 2008
forzasoru

Soru ha risolto il suo conflitto di interessi utilizzando il blind trust nonostante la legge non lo richieda (e quindi prima, come chiedi, era AMPIAMENTE entro i limiti della legge barzelletta attuale) e PRIMA di entrare in campagna elettorale.
Un comportamento di cui essere fieri, a differenza di una marea di politici, presidente del consiglio in testa.
Il (cosiddetto) Popolo della Libertà dovrebbe solo prendere esempio….

30 12 2008
7 01 2009
ubimario

Fazioso Liberale, se fossi stato in te non avrei portato come esempio l’editoriale di Pierluigi Battista sul Corriere. Anzi ti inviterei a leggerlo con attenzione, magari confrontandolo con l’intervista sulla quale dice di basarsi:
http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/politica/renato-soru-dimissioni/soru-pronto-elezioni/soru-pronto-elezioni.html

Noterai che per avvalorare la propria tesi Battista si sofferma sulla sola parola “sciocchezze”, senza notare (o fingendo di non notare) che poi una spiegazione nel merito esiste.
Non volendo postulare la malafede, mi verrebbe da dire che Pierluigi Battista in questo editoriale dà prova di una superficialità e di una scarsa professionalità che non vorrei mai vedere in un giornalista del Corriere.

7 01 2009
Tooby

@ Ubimario: Battista non è l’unico. Sono molti i fondisti che esternano opinioni alienandosi i fatti, anzi è proprio questa la malattia dell’informazione in Italia: che è equilibrata, imparziale, par condicio, parlano tutti. Ma poi a ben guardare manca qualcosa: i fatti, omessi o al massimo visti dalla luce del politico di destra e del politico di sinistra (che ovviamente diranno cose opposte). All’estero gli editoriali non vengono affidati a opinionisti, ma a esperti che spiegano cosa è realmente accaduto, parlando di fatti (e le interviste quasi non ci sono). Battista, per dirtene una, è laureato in lettere moderne, non è un politologo, un avvocato, un economista. Se gli chiedi cos’è un blind trust, ti assicuro che non saprà dirtelo (al massimo farà come bossi: “è un trust blindato”).

Leggi cosa hanno scritto due notai (visto che i passaggi di proprietà sono roba loro) sul conflitto di interessi e la soluzione Soru: http://www.noisefromamerika.org/index.php/articles/A_volte_ritornano Gli editoriali, all’estero, sono tutti così. Altro che Battista e i suoi compari.

Lascia un commento