Manifesti leghisti pro naziskin. Alla fine si scopre che erano stati degli anarchici (e in rete era già partito il linciaggio)

29 06 2009

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

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Succede che in rete, tra i blog di sinistra, circola insistemente la notizia di un manifesto leghista a favore dei naziskin che uccisero mesi fa il povero Tommasoli a Verona.

Blog di politici (consiglieri regionali) segnalano la notizia e presunti giornalisti del gruppo L’Espresso (di presunta qualità) la riportano gaudenti per l’assist politico da sottolineare.

Succede che dopo pochissimo, e c’era stata una smentita di mesi prima della Lega Nord che segnalava chiaramente di non aver fatto quei manifesti, si scopre che a fare quei manifesti sono stati 2 anarchici. E la notizia è persino vecchia di ben un anno (controllare faceva fatica?)….

Ma il bello è che, nonostante lo sputtanamento evidente, il politico non modifica quasi per niente il post nè si scusa per l’evidente abbaglio e il giornalista parla incredibilmente e solamente di tattica di guerrilla marketing  e nemmeno lui si scusa per non aver controllato se la notizia fosse vera. Nessuno dei due segnala che a fare questa “bravata” sono stati degli anarchici (bisogna leggere il link per scoprirlo). E figuriamoci se partono le scuse per i leghisti

Questa è la sinistra che si crede moralmente superiore, prendono un caso stravecchio (che non esiste), lo gonfiano, sparano ai leghisti nazisti, si passano la notizia tra amici per far aumentare lo sdegno.

Poi quando vengono completamente smentiti, minimizzano il fatto, non segnalano i veri colpevoli, non chiedono scusa per le accuse vergognose fatte e lasciano gli articoli/post appena modificati (talmente poco segnalati che a un lettore distratto rimane l’idea che il poster magari è un falso di un leghista sbandato o che sia veramente solo un’azione di marketing).

E comunque lasciano intendere, nonostante la figura di m…., che il senso non cambia: i leghisti (inferiori a prescindere) sono comunque feccia da accusare. Ovviamente nessun attacco sdegnato ai compagni anarchici…. loro vanno difesi (in silenzio)





Il Pd è pesantemente coinvolto nell’inchiesta di Bari

29 06 2009

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Doveva essere la scossa. Ma pare che si rivelerà l’ennesimo boomerang per il Pd e il centrosinistra. Non solo l’attacco scientificamente tirato fuori prima dei ballottaggi non ha dato particolari problemi al centrodestra (anzi), non solo la popolarità di Berlusconi pare essere stata poco scalfita ma adesso dalle pieghe dell’inchiesta arrivano sinistri sospetti sul Pd.

Infatti

La prima vittima del Bari-gate è una manager vicina al Partito democratico. Lea Cosentino, il direttore generale della Asl Bari, l’azienda sanitaria più grande della Puglia, è a un passo dall’abbandonare la sua carica. Venerdì ha ricevuto una perquisizione a casa e un avviso di garanzia con l’accusa di aver tentato di favorire l’azienda di Gianpaolo Tarantini. La Cosentino è indagata insieme con l’imprenditore barese Enrico Intini, un altro industriale locale, Cosimo Catalano, e lo stesso Tarantini, accusati a vario titolo di corruzione e turbativa d’asta. Secondo gli investigatori era in atto un tentativo di realizzare un cartello per aggiudicarsi un appalto che la Asl avrebbe dovuto bandire. La manager avrebbe anche partecipato a degli incontri con gli imprenditori, mentre Tarantini incassò una consulenza dal gruppo Intini.

Inoltre

Le indiscrezioni a Palazzo di Giustizia assicurano che la nuova svolta potrebbe in qualche modo ristabilire la trasversalità politica dell’azione del pm Scelsi, andando a colpire anche alcuni autorevoli esponenti del Pd cittadino che fino a ieri si dicevano estranei al giro di amicizie e di squillo che ruotava intorno a Giampaolo Tarantini. Nei prossimi giorni nuovi elementi potrebbero provocare un nuovo sisma giudiziario in questa città

Dopo l’assessore della giunta Vendola Tedesco (Pd) già inquisito per un’inchiesta parallela sempre inerente alla sanità (e probabile futuro deputato in sostituzione di De Castro, futuro eurodeputato) nuove ombre scuotono il Pd pugliese.





All’Unità arriva Villaggio: Fantozzi si dà al giornalismo politico

29 06 2009

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Dopo 7 anni di collaborazione con lo storico giornale comunista, Travaglio lascia l’Unità per andare a far parte della redazione del nuovo quotidiano di area giustizialista, girotondina e dipietrina “Il Fatto” con direttore Padellaro….

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Ecco il nuovo passaporto elettronico con le impronte digitali

29 06 2009

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Il passaporto elettronico rilasciato in Italia, da oggi, è in grado di memorizzare sul suo chip integrato anche le impronte digitali…

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