Buon anno a tutti!

29 12 2008

Il blog si prende 4-5 giorni di pausa.
Il Fazioso Liberale vi augura buon anno e vi aspetta più graffiante che mai nel nuovo anno.

Ancora Auguri
a presto





Ma il 22 dicembre l’IDV non doveva uscire da tutte le giunte campane?

29 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

Annunciava Di Pietro il 17 dicembre dopo lo scandalo Romeo

L’Idv fuori da tutte le giunte campane
Roma, 17 dic. (Apcom) – Lunedì tutti gli esponenti dell’Idv usciranno dalle giunte dei Comuni campani. Lo ha annunciato Antonio Di Pietro durante la riunione dell’esecutivo del partito. “Lunedì prossimo – ha detto – il costituendo ufficio di presidenza dell’Idv stabilirà l’uscita da tutte le Giunte in Campania finchè non si sarà risolta la questione morale”.

Ebbene oggi è il 29 dicembre e non si hanno notizie di alcuna uscita dei giustizialisti dalle varie giunte campane, ennesimo annuncio farlocco del trebbiatore?

Già due giorni dopo, gli annunci di Tonino non erano seguiti dalla base locale di Benevento

Altra città, altro ribelle: Nicola Augusto Simeone, Idv, non si muove (per ora) dall’ assessorato alle Politiche del lavoro della Provincia di Benevento. Almeno secondo quanto dichiarato ieri in un documento congiunto firmato dal presidente della Provincia Aniello Cimitile (Pd), dal capogruppo in consiglio provinciale dell’ Idv Michele Maddalena e dal commissario provinciale del partito Nunzio Pacifico: «L’ Idv resterà nella coalizione di centrosinistra – scrivono -. Condividiamo appieno la battaglia etica, culturale e politica che abbiamo il dovere di portare avanti in Campania e nel Paese e la decisione di ripensare la presenza degli esponenti dell’ Idv nelle giunte comunali, provinciali e regionale della Campania. Ciò rappresenta un primo passo per affrontare quella questione morale che costituisce il nodo principale per il futuro dell’ Italia». Ma? «Allo stesso tempo, però, dobbiamo anche avere la forza e la capacità di riflettere sulle differenti situazioni amministrative persistenti in ogni singolo territorio». Quindi? «Da questo punto di vista, come Idv, siamo convinti che il cammino fatto sinora alla Provincia di Benevento vada proseguito».

Nei giorni successivi ancora nulla, nessuna dimissione nè annunciata nè ratificata, ancora proclami sempre più generici su una futura uscita nelle varie giunte (magari ridotte, visti i mal di pancia, solo a Napoli e alla regione). Insomma un annuncio balla.

Di certo l’ennesima figuraccia in questa settimana pessima per il mitico Tonino.

Vota quest’articolo su OK Notizie e su Wikio





PD in Sardegna nel caos, si dimette anche il presidente della provincia di Cagliari (che forse si candida contro Soru)

29 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

In Sardegna il centrosinistra è veramente allo sbando, dopo le dimissioni di Soru e il commissariamento arrivano oggi anche le dimissioni del presidente della provincia di Cagliari, Graziano Milia del PD.

Riportiamo le sue dichiarazioni dall’Unione Sarda

I veri motivi delle dimissioni risiedono nella constatazione che si è interrotto un rapporto di fiducia con la maggioranza. Domani mattina protocollerò le mie dimissioni che afferiscono poco con le imminenti elezioni regionali

Ora il presidente della provincia ha 20 giorni per ripensarci, anche se molti incominciano a ipotizzare una sua possibile candidatura per le prossime regionali, addirittura in competizione con Soru. Ipotesi che tra l’altro non viene negata a prescindere.

Milia ha auspicato l’avvio di un “periodo di confronto e discussione” nei venti giorni di “raffreddamento”, periodo che, peraltro, gli considera anche di verificare l’eventuale candidatura alle regionali visto che, molto probabilmente, il termine di presentazione delle liste scadra’ il 15 gennaio

Non ho ancora valutato l’ipotesi di candidarmi e credo che anche il mio partito, che è in una fase di commissariamento, non sia attualmente nelle condizioni di valutarlo

In molti, già nei giorni scorsi, denunciavano addirittura un trucchetto usato da Milia per decadere dal proprio mandato e poi candidarsi alle regionali. Tutto nasce da una nomina che crea incompatibilità

Il 10 dicembre il presidente del Consiglio Roberto Pili riceve una comunicazione del direttore Generale: «Con la presente si informa la S.V. che venerdì 5 dicembre 2008 il sottoscritto Abramo Garau, Direttore Generale della Provincia di Cagliari, avendo avuto delega a rappresentare nell’assemblea dei Soci della Proservice S.p.a. il Presidente della Provincia, temporaneamente assente per motivi di salute, da parte del Vicepresidente della provincia impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali, ha provveduto a nominare lo stesso Presidente della Provincia Graziano Milia presidente della Società Proservice S.p.A, controllata al 100% dalla Provincia di Cagliari».

L’incompatibilità sembra creata ad hoc

Farsi assegnare da se stesso, tramite formalità burocratica delegata a un fu azionario, la presidenza della Proservice S.p.a., controllata al 100% dalla Provincia di Cagliari. La società, 150 dipendenti ex precari, si occupa soprattutto di manutenzione degli edifici scolastici e disinfestazione. Non proprio quello che si può definire un incarico irrinunciabile, specie se la rinuncia è la presidenza della Provincia.

Ma l’intento di Milia sembra chiaro

Tutti a cercare di scongiurare le elezioni anticipate, quelli dell’ala riformista. Ma tra vedere e non vedere, qualcuno cerca di liberare una poltrona, ovviamente per conquistarne un’altra. E che qualcuno: il presidente della Provincia Graziano Milia in persona. Del resto il suo nome circolava da tempo per un’eventuale contrapposizione a Soru. L’ambiziosa spregiudicatezza, sembra fare il resto: lasciare la Provincia per tuffarsi in Regione. Come? Semplice: creando una situazione di incompatibilità.

Anche l’opposizione aveva capito il giochetto

Non c’e’ bisogno di altra documentazione – ha detto Mario Fadda (capogruppo Udc) – perche’ accettando la presidenza della Proservice Milia ha rinunciato a fare il presidente della Provincia. Dobbiamo solo prenderne atto

e oggi quando il consiglio provinciale doveva discutere proprio dell’incompatibilità ecco le dimissioni. Volute o meno queste dimissioni porteranno anche la provincia alle elezioni e di certo una sua eventuale candidatura alle regionali metterebbe nel caos il moribondo centrosinistra sardo.

Vota quest’articolo su OK Notizie e su Wikio





Di Pietro sosterrà l’indagato Soru

28 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

Condannati, rinviati a giudizio o indagati per lui sono sempre stati uguali, gente da escludere dal partito e non candidare.

Ma evidentemente dopo il figlio simil mastelliano, i compagni di partito inciucioni e pronti a qualsiasi cosa per favori, raccomandazioni e appalti pilotati e pure il presunto camorrista, ormai Di Pietro sembra diventato garantista.

Oggi il nostro trebbiatore favorito ha annunciato il proprio sostegno a Renato Soru che peraltro aveva criticato per settimane

Non vogliamo condannati tra le nostre fila e ci auguriamo che non ci siano neppure nelle altre liste – ha detto introducendo il discorso legato alla questione morale – Idv sostiene la non candidabilità delle persone condannate e la non assunzione delle cariche istituzionali per chi è stato rinviato a giudizio. In Sardegna, con la vicenda giudiziaria che riguarda la pubblicità istituzionale della Regione (il cosiddetto caso Saachi) mi pare, invece, che si sia ancora nelle fasi preliminari

Insomma la questione morale pare un optional quando fa comodo. Inoltre pare che Soru sia anche vicino al rinvio a giudizio e quindi cosa succederà, se questo dovesse arrivare prima delle elezioni? Di Pietro toglierà il sostegno o farà come sempre finta di nulla?

Vota quest’articolo su OK Notizie





Il Caso Porfidia (IDV) indagato per camorra fa il giro della rete

28 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

L’eco del caso di Americo Porfidia, deputato dell’IDV, incomincia a essere segnalato ovunque. Ieri Il Fazioso Liberale ha denunciato, prendendo spunto da alcune righe di 2 quotidiani, l’incredibile notizia di un presunto mafioso nel partito che professa un’onestà totale…..

PER CONTINUARE A LEGGERE QUESTO ARTICOLO CLICCA QUI





Un deputato dell’Italia dei Valori è indagato per mafia!

27 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

Nelle carte dei magistrati napoletani ogni giorno si scoprono nuovi altarini riguardanti la banda degli onestoni dell’Italia dei Valori.

Leggiamo dal Sole 24 Ore

Dalle intercettazioni che riguardano Mautone, pare probabile che scaturiranno con l’anno nuovo ulteriori filoni di indagine. Molto dipenderà dall’esito del Riesame. Certo è che dalle informative contenute negli atti depositati emerge una figura, quella di Mautone, «al centro di un sistema di potere molto forte… volano di una serie di raccomandazioni in tutti i settori pubblici». Un sistema che vede l’ex provveditore come punto di riferimento anche per 5 esponenti dell’Italia dei valori, compreso il figlio del leader del partito, Cristiano Di Pietro.

In particolare

Nelle carte dell’inchiesta-Romeo emergono richieste precise avanzate da parlamentari in carica, come il deputato Nello Formisano e il senatore Aniello Di Nardo. Quest’ultimo in una telefonata ricorda a Mautone di un suo amico «che doveva essere chiamato» e non è stato più convocato per dei lavori di impiantistica di una galleria a Vico Equense. In un’altra conversazione segnala due architetti amici di Cristiano Di Pietro «ai quali non bisogna far prendere collera».

e vengono rivelati i metodi incredibilmente limpidi degli uomini dell’Italia dei Valori

Nell’ottobre 2007 Mautone chiede a Formisano una modifica per favorire un contributo a favore della “casa degli anziani” cui è interessato Francesco Manzi, consigliere regionale della Campania che fa riferimento al partito di Di Pietro. Spicca, infine, una telefonata tra Mautone e Cristiano Di Pietro sul tema forniture pubbliche: per l’impresa che realizza l’impianto elettrico di una caserma a Termoli e per dove va a rifornirsi del materiale. I due parlano delle percentuali di ribasso per la gara d’appalto: percentuali ritoccate “al rialzo” su suggerimento di Mautone, avallato da Di Pietro junior.

e cosi via fino all’incredibile scoperta tra le righe delle carte dei magistrati napoletani

Americo Porfidia, deputato dell’Idv e sindaco di Recale, in provincia di Caserta, poi, è inserito tra le persone che hanno rapporti istituzionali con Mautone, e l’informativa degli investigatori precisa anche che a suo carico la Squadra mobile di Caserta ha aperto un procedimento penale per un’ipotesi di reato per associazione a delinquere di stampo mafioso. Cardiologo, deputato in carica, a Mautone si è rivolto per chiedere consiglio per investimenti pubblici nel casertano.

Ma come? L’italia dei valori ha tra i propri deputati un presunto mafioso? Ma come è possibile? Possiamo accettare che il figlio di Di Pietro sia un Mastella in miniatura, che vari onorevoli dipietristi siano degni della DC di decenni fa in quanto a raccomandazioni e richiestine di vario genere ma pure il mafioso no!!!!

Eppure pare proprio che sia così, anche se le notizie sono ancora poche

Risulta che l’istruttoria a carica di Porfidia sarebbe stata curata dalla squadra mobile di Caserta su ordine della direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Il magistrato che ha aperto l’indagine è Raffaele Cantone. Non si tratta di un sostituto di secondo piano, ma anzi di quelli in primo piano. È uno di quelli maggiormente lodati da Roberto Saviano ed è anche uno di quelli maggiormente minacciati dai clan camorristici, in particolare dai Casalesi: un anno fa è stato trasferito alla Cassazione. Del fascicolo per mafia non si sa di più visto che viene citato soltanto per inquadrare il personaggio e per tratteggiarne un breve profilo.

Queste rivelazioni sono sconcertanti, per tutti i travagliati che credevano nella purezza dei giustizialisti in parlamento questi intrallazzi tra appalti, nomine e favori sono stati solo l’antipasto prima della scoperta pure del presunto mafioso….

Per capodanno sono attesi suicidi di massa dei fautori delle manette, chi sarà il loro nuovo messia?

Vota quest’articolo su OK Notizie





Brunetta sfida i critici a duello

23 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

E’ un Brunetta carico quello che oggi espone i risultati del suo ministero dopo i primi 8 mesi di lavoro

Alle critiche di effetto-annuncio, spot, populismo replico con i fatti. Fatti non parole. Fatti, non spot: sfido a duello culturale, politico e giornalistico tutti i critici e i detrattori che hanno detto che in questi otto mesi ho fatto solo annunci

Il ministro fa notare la rivoluzione rispetto ai precedenti ministri e rispetto al passato in generale

La riduzione dell’assenteismo nella Pubblica amministrazione non e’ uno spot ma e’ un fatto. La trasparenza e il taglio delle consulenze non e’ uno spot ma e’ un fatto, il rinnovo del contratto del Pubblico impiego, realizzato in tre mesi cosa mai successa dal 1993, e’ un fatto non uno spot. E cosi’ per le tante altre cose realizzate: le agenzie, le reti amiche, l’innovazione, sono fatti non spot. Io penso che in 8 mesi nessun altro dei miei predecessori possa aver realizzato altrettanto

E lo fa attraverso 53 slides disponibili sul sito del Ministero della Pubblica Amministrazione

I fatti rivendicati da Brunetta sono stati raccolti in un volume diffuso in conferenza stampa e consultabile sul sito del ministero: dall’operazione trasparenza alla riduzione delle assenze per malattia; dalla lotta ai fannulloni alla premiazione dei casi di buona amministrazione; dal piano industriale dell’innovazione alla costituzione dell’agenzia nazionale per l’innovazione; dalle reti amiche al servizio anticorruzione e trasparenza; e per finire al taglio dei costi della burocrazia (almeno il 25% nei prossimi due anni e mezzo) e al rinnovo dei contratti del pubblico impiego.

E con orgoglio ne rivendica i meriti

L’operazione condotta in questi mesi, trasparenza-controllo-taglio costi, ha prodotto un risparmio di 1-1,5 miliardi di euro. Per quanto riguarda la lotta all’assenteismo il dato si è stabilizzato: Brunetta ha parlato di una riduzione delle assenze per malattia tra il 40 e il 45%.

Il ministro ha quindi enumerato, con dovizia di particolari, le moltepilici iniziative, in parte realizzate, in parte in via di realizzazione

Ridurremo ancora di più le consulenze portandole a un livello minimale e fisiologico. Ci sarà poi una riduzione rilevante dei distacchi sindacali con controlli trimestrali. L’obiettivo è di ridurre il numero dei distacchi del 15%

Stasera presenterà il piano industriale dell’innovazione con le strategie dell’e-government

E’ previsto che nei prossimi sei mesi saranno sottoscritti 60 protocolli d’intesa con l’obiettivo di completare la digitalizzazione della pubblica amministrazione entro il 2012. Nella seconda metà di gennaio sarà invece presentato il primo rapporto anticorruzione. A gennaio nascerà anche “il più grande Urp (ufficio relazioni con il pubblico) d’Europa che si chiamerà linea amica, non sarà un call center e sarà curato inizialmente dal Forme

e ancora

E ancora, l’Agenzia nazionale dell’Innovazione, le Reti amiche, il servizio anticorruzione fino all’inserimento nella busta paga di dicembre dei pubblici dipendenti di quei 115 euro “di vacanza contrattuale che il sindacato non aveva neanche richiesto.

In conclusione il ministro si dice soddisfatto dell’iter parlamentare delle sue norme anti-fannulloni

Non manca la soddisfazione per il disegno di legge di riforma della Pubblica amministrazione varato in prima lettura al Senato con voto, dice, “praticamente bipartisan. Contiamo di approvarlo alla Camera entro gennaio, di varare i decreti attuativi entro aprile-maggio”. E che dunque “la riforma sia operativa nell’estate-autunno del prossimo anno”

Insomma ottimi risultati, nonostante la CGIL e una sinistra per niente propositiva e intenzionata a difendere i privilegi di una parte della pubblica amministrazione, bacino di voti da decenni

Vota quest’articolo su OK Notizie





Banalità Uolteriane

19 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

Oggi in un crescendo commovente Uolter Veltroni ha detto cose intelligentissime e soprattutto alle parole sono seguiti i fatti

Per i disonesti non c’è posto nel Pd. Serve una convinta assunzione di responsabilita

Infatti tutti gli amministratori sotto inchiesta sono al loro posto, Bassolino sarà candidato alle europee, nessuno ha preteso le dimissioni dei propri disonesti. In pratica l’assunzione di responsabilità si evince dall’immobilismo.

Ma continuiamo a immergerci beati nel Walter pensiero

Il bollettino delle inchieste giudiziarie, ormai quotidiano, racconta di opacità amministrative e compromessi morali. E’ un’immagine deformata e ingiusta, perchè i nostri amministratori, che sono centinaia di migliaia, sono persone perbene. Il Pd è un partito di persone perbene

Qui la lacrimuccia è scesa, lo devo ammettere. Il pd è sotto inchiesta in tutta Italia ma è anche perbene. I giudici denunciano il malaffare diffuso del PD ma anche danno un’immagine deformata del grande partito degli onestoni

La sottrazione della libertà personale che deve essere un mezzo estremo, da usare con prudenza anche perchè non si può ignorare l’esistenza di un meccanismo mediatico che può distruggere le persone

Ma parlava di come nel partito lo hanno messo nell’angolo senza libertà di muoversi? E’ distrutto, povero…

L’astensionismo in Abruzzo non ha colpito solo noi, ma soprattutto noi.

Ovviamente loro hanno perso per l’astensionismo, non per altro….

Noi vogliamo far diventare il Partito democratico alle prossime elezioni il primo partito italiano

Alle europee? La vedo dura caro Walter. Alle prossime politiche tra 5 anni? Ci sarai ancora? sicuro?

E’ giunto il momento di concedere il diritto di voto ai 16enni alle amministrative, perchè oggi si smette di essere bambini e si diventa giovani prima, magari per un tempo più lungo

Il PD per risollevarsi ha bisogno dei bambocci, è ridotto proprio bene…

Poi un po’ di frasi fatte molto criptiche (sembra Trapattoni), con i ma anche mascherati

l segretario chiede quindi a tutti di lavorare per evitare e contrastare i rischi del correntismo, cioe’ il prolungamento delle appartenenze e identita’ del passato, saltando l’opportunita’ di mescolare le storie e dar vita a nuove sintesi. Ma anche evitare il rischio che il partito si riduca “ad una federazione leggera di correnti rigide, strutturate organizzativamente”

e infine il colpo finale

Stiamo rischiando di finire come l’Unione, di segare l’albero su cui tutti si è seduti

Concordiamo convinti (e divertiti)

Adottiamo tutti Walter, è passato dalla più grande rimonta della storia all’albero segato.

Che immagini dense di contenuti, non mandatelo a casa!

Vota quest’articolo su Ok Notizie





Appaltopoli, ora il PD trema anche a Roma

19 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

Dopo il terremoto giudiziario a Napoli, ora Appaltopoli si potrebbe allargare anche al Comune di Roma.

Infatti

Il fatto che Global service «nasca e muoia» nel capoluogo partenopeo, non deve far dimenticare che il «re del tombino», come è stato ribattezzato, ha un rapporto «storico», per non dire privilegiato, con la Capitale e il Campidoglio in particolare. L’approdo di Romeo a Roma è datato infatti 1997, ai tempi della prima consiliatura Rutelli. E così sullo scorcio del secolo Romeo torna in pista proprio grazie a un appalto varato dall’amministrazione Rutelli. Che non essendo riuscita nell’intento di rendere nuovamente pubblica la gestione del suo patrimonio immobiliare, bandisce una gara per i suoi 44.800 appartamenti, distribuiti su 1.239 edifici per un totale di 1,4 milioni di metri quadri. La Romeo vince battendo colossi immobiliari come l’Imi, Ts-Metropolis e Bancoroma-Edilnord. Ma è solo il primo di una lunga serie di appalti nella Città eterna, che riguardano anche ministeri, Parlamento e perfino il Quirinale. È tuttavia con Walter Veltroni, nel 2006, che l’immobiliarista mette a segno il «colpo grosso», come capofila di una cordata che vede raccolti insieme anche la Vianini Lavori, controllata dalla holding Caltagirone spa, e il Consorzio Strade Sicure, formato da una serie di società di piccole e medie dimensioni specializzate nella manutenzione stradale. Un appalto faraonico: 576 milioni per 800 chilometri di viabilità urbana, della durata di nove anni: 80mila euro per ogni chilometro di asfalto sulle arterie della Capitale, quasi 15 volte in più di una città come Bologna.

Ma per quest’ultimo mega appaltone

è guerra a tutto campo. La società seconda classificata, la Manital, ricorre per presunto conflitto di interessi. Il Tar accoglie il ricorso, ma il Consiglio di Stato – al quale la Romeo fa ricorso – poco dopo ribalta la sentenza sospendendola. Proprio la decisione di palazzo Spada è entrata nel mirino della magistratura napoletana. Si tratta infatti della «questione di vita o di morte» cui fa riferimento l’imprenditore Romeo nella telefonata al deputato Pd Lusetti

Così i magistrati ampliano la portata del potere di Romeo oltre Napoli

L’associazione a delinquere capeggiata da Alfredo Romeo è anche una struttura in grado di operare fuori dai confini del mero territorio cittadino e provinciale

Per questo le vicende di Napoli vengono seguite con un’attenzione particolare nei salotti politici e nelle sale del Campidoglio

E’ la paura il sentimento predominante. Vietato pronunciare la parola «Romeo». Soprattutto al telefono, al quale non risponde più nessuno. Non si sa mai. L’ordine è semplice: non parlare o se proprio occorre farlo, solo tramite dichiarazioni ben pensate.

D’altronde i magistrati fanno accuse molto delineate

I pubblici ministeri rivelano come Romeo «attraverso un disponibile Lusetti e la “garanzia” di Francesco Rutelli, cerchi contatti con esponenti del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia europea che dovevano decidere la delicatissima controversia tra la Romeo Gestioni e la Manital per la gestione dei servizi integrati del patrimonio stradale del comune di Roma

e raccolgono intercettazioni

Si cita la telefonata del 3 maggio 2007 tra Romeo e Lusetti. Romeo: «Ti sei scordato di me». Lusetti: «No, no sto lavorando invece… Sto lavorando per te». R.: «No, volevo sapere quella cosa di quello lì, Troiano». L.: «Quale Troiano?». R.: «Quello della giustizia amministrativa». L.: «Ah! No… Capito? Però domani mattina c’ho un incontro operativo alle otto… Direttamente con il grande capo e parliamo di tutto». R.: «Ah con il grande capo». L.: «Esatto, c’è anche Troiano… Su tutto». R.: «Eh perché se chiama il grande capo mi risolve il problema». L.: «Lo so, stai tranquillo». R.: «Me lo farebbe? Lui per me farebbe questa cosa?». L.: «Certo che lo farebbe». R.: «Perché per me è questione di vita o di morte». Secondo il giudice «il grande capo è proprio Rutelli»

E alla Manital giustamente fanno notare

Con i nostri ricorsi siamo stati i primi a svelare il “sistema Romeo”. Ora bisogna chiedersi come mai la giunta Veltroni si sia ostinata a non revocare l’aggiudicazione di quell’appalto ritenuto illegittimo

Per la cronaca la nuova amministrazione di Alemanno, prima della fine dell’inchiesta

Con una memoria di giunta, l’11 novembre, decide di non dare «ulteriore corso al rapporto instaurato con Rti Romeo Gestioni spa, soprassedendo alla stipula del contratto

Vota quest’articolo su OK Notizie







I magistrati cambiano referente politico?

17 12 2008

IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE

IL NUOVO INDIRIZZO DEL SITO E’ http://www.ilfazioso.com

Maria Paola Merloni, ministro ombra del Pd, sostiene:

“Secondo me dietro tutte queste inchieste giudiziarie che riguardano il Pd c’è Antonio Di Pietro, che peraltro è l’unico che ci guadagna. Forse la magistratura ha scelto il suo partito come il nuovo referente”

Questa frase sembra avvalorare la tesi del centrodestra di un pd supino negli anni (anzi decenni) verso la magistratura in cambio di un’impunità quasi completa per i propri dirigenti e amministratori. Non si spiegherebbero tutti questi provvedimenti proprio in questo periodo dopo anni di nulla assoluto come se il malaffare sia nato in quest’ultimo anno e precedentemente non ci fosse mai stato. Insomma pare evidente che l’accordo magistratura-ex comunisti fosse chiaro, distruggere gli avversari in cambio della difesa della corporazione.

Il ministro ombra sembra voler dire che ora i magistrati non si sentono più tutelati dal PD, puntano a un Di Pietro leader del centrosinistra e difensore delle loro prerogative e che continui a concedere loro il diritto di autogovernarsi. Se tutto questo fosse vero come reagirà il PD?. Facendosi prendere dalla paura del crollo (Mannheimer dice che si prospetta un crollo immediato del 10% visto che la questione -e superiorità- morale è un tema sentito dall’elettorato sinistro) si ripiegheranno ai voleri dei giudici o con uno scatto di orgoglio proveranno a sedersi al tavolo del dialogo per la riforma della giustizia?

Lo stesso Violante stamattina ha affermato che la riforma della giustizia è un dovere mentre altri nel partito sembrano spaesati di fronte a questo incredibile susseguirsi di arresti e indagini sul PD.

Vota quest’articolo su OK Notizie