IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE
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Grandi polemiche aveva suscitato l’emendamento della Lega che mirava a una tassa di 50 euro per ottenere il permesso di soggiorno.
Ma in realtà una tassa sul permesso di soggiorno era già stata introdotta dal Carroccio al ddl Sicurezza ed era stata approvata a novembre da tutta la maggioranza in commissione Giustizia del Senato.
E questa tassa sarebbe pari a 200 euro. Dal sito del Senato siamo andati a controllare ed effettivamente un emendamento di questo tipo è stato recepito in commissione Giustizia dai relatori e dal governo. Eccolo
3.8 (testo 2)
BRICOLO, MAURO, BODEGA, MAZZATORTA, VALLARDI
APPROVATO
Al comma 1, capoverso “Art. 5”, dopo il comma 2, aggiungere i seguenti:
«2-bis. Le istanze o dichiarazioni di elezione, acquisto, riacquisto, rinuncia o concessione della cittadinanza di cui all’articolo 9 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, sono soggette al pagamento di una tassa di importo pari ad euro 200.
2-ter. Il gettito derivante dalla tassa di cui al comma 2-bis è attribuito allo stato di previsione del Ministero dell’interno che lo destina per la metà al finanziamento di progetti del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione diretti alla collaborazione internazionale e alla cooperazione ed assistenza ai Paesi terzi in materia di immigrazione anche attraverso la partecipazione a programmi finanziati dall’Unione europea.».
E lo stesso Maroni oggi conferma
Questo è un emendamento che la maggioranza ha scritto, sostenuto e votato nel disegno di legge sulla sicurezza che va in Aula martedì al Senato. Sono francamente un po’ sorpreso delle polemiche. La Lega ha solo cercato di anticiparlo nel decreto legge e mi aspetto che il Senato confermi una decisione che tutta la maggioranza ha condiviso. Volevamo fargli lo sconto. Hanno bocciato i 50 euro? Torneremo ai 200
Pur non entrando nel merito paradossalmente la strategia leghista è stata sbagliata, il loro emendamento ben più pesante era già stato inserito nel disegno di legge sulla sicurezza che martedì arriva in Senato. Riproporlo nel decreto anticrisi con tutti i riflettori della stampa addosso si è rivelato un boomerang. Vedremo cosa succederà ora, da alcune indiscrezioni dovrebbe accadere che l’emendamento al ddl rimanga ma la somma sia decisa di concerto tra il ministero dell’Economia e quello dell’Interno.
In tutto questo l’opposizione come al solito è assente. Non si era accorta dell’emendamento al ddl nè si è lamentata per prima del nuovo emendamento al decreto anticrisi. Poi si lamentano quando gli si dice che l’opposizione non esiste
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