Storico accordo sulla riforma dei contratti, no della Cgil

22 01 2009

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Cisl, Uil e Ugl, oltre che Confindustria e tutte le associazioni imprenditoriali, ma non la Cgil, hanno firmato con il governo l’accordo-quadro per la riforma del modello contrattuale, valido sia per il settore privato che per quello pubblico, al termine di una riunione a Palazzo Chigi. Manca la firma dell’Abi e delle assicurazioni che, pur condividendo il testo, si sono riservate di sottoscriverlo nei prossimi giorni.

Grande soddisfazione da parte del ministro Sacconi

Un risultato, la firma dell’accordo quadro sul modello contrattuale, di «portata storica». «Finalmente oggi  abbiamo un risultato di portata storica, per la prima volta si abbandona un approccio conflittuale e si afferma un modello cooperativistico». E questa «novità storica», sottolinea, si verifica «in un momento di crisi globale» per affrontare la quale è fondamentale anche l’atteggiamento delle parti sociali. « È un accordo quadro con cui si riforma il modello della contrattazione quale fu a suo tempo codificato dall’accordo del 23 luglio 93 che risulta così completamente sostituito.

Entra nel particolare Brunetta

Il nuovo modello contrattuale «è unico per pubblico e privato» ha spiegato invece il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta. La riforma, ha spiegato, «supera il concetto di inflazione programmata e fa riferimento a un indice esterno fatto da un soggetto terzo». Il nuovo contratto, ha aggiunto, «durerà tre anni. Sono previsti eventuali recuperi in caso di scostamento tra l’indice e l’andamento dell’inflazione effettiva e nel caso del pubblico con l’andamento effettivo dei salari reali

Soddisfazione anche da parte di La Russa che comunque critica la CGIL

La Cgil è l’unico sindacato che fa prevalere l’ideologia sull’analisi dei fatti. Per fortuna è finito il dogma dell’unanimismo sindacale

Già ieri Emma Marcegaglia aveva attaccato Epifani per il suo rifiuto definito ideologico

Non possiamo più perdere tempo. Gli altri sindacati stanno mostrando realismo e senso di responsabilità». Per la presidente di Confindustria trovare un’intesa oggi significherebbe aprire «una nuova stagione, positiva: per la prima volta, dopo il ’93, vi sarebbe un accordo generale a difesa di salari e produttività. Mi auguro che Epifani non guardi ad altri obiettivi, come le elezioni europee

Complimenti al governo per il risultato ottenuto dopo anni di attesa e stima per i sindacati che non si sono fatti frenare dal diktat politico della CGIL.

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Sanzionati Santoro e Fazio per le offese a Napolitano, Veronesi e Schifani

22 01 2009

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I faziosissimi Santoro e Fazio sono stati (e non è la prima volta) multati dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni…..

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Crisi nel PDL in Puglia, lascia la Poli Bortone

22 01 2009

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Notizie non positive dalla Puglia. Nel PDL è crisi in regione, con la senatrice ed ex sindaco di Lecce Adriana Poli Bortone che si dimette dal ruolo di coordinatrice di AN

Nelle prime ore del mattino, la senatrice  ha consegnato al presidente della Camera Gianfranco Fini  le proprie dimissioni dalla carica di coordinatore di Alleanza Nazionale in Puglia.

La notizia delle dimissioni della senatrice di An Adriana Poli Bortone ha creato nel Mezzogiorno (e non  solo) immediate reazioni politiche. Ad annunciare le dimissioni è stata la stessa parlamentare in una nota. “I miei convincimenti in tema di Mezzogiorno – precisa – e l’attuale scarsa attenzione nei riguardi di un territorio di rilevante importanza per l’Europa e l’area del Mediterraneo mi impediscono di mantenere la carica, seppur elettiva, di coordinatore regionale di Alleanza Nazionale”.”Stamane – conclude – ho coerentemente rimesso le mie dimissioni nelle mani del presidente Fini e del reggente La Russa”.

Le dimissioni sarebbero dovute a

La polemica di Poli Bortone è nei confronti del governo nazionale, accusato di essere troppo poco sensibile alle esigenze del Sud del Paese.

e tutto questo potrebbe portare a problemi in vista delle future amministrative

Lo strappo rischia di provocare un terremoto anche a Palazzo Carafa. Paolo Perrone, sindaco del Comune di Lecce, ha infatti dichiarato che avrebbe tenuto in giunta solo gli aderenti al PdL. Il suo essersi tirata fuori da Alleanza nazionale potrebbe costare alla vicesindaca, l’uscita anche dalla maggioranza comunale. E c’è chi, ora che le carte si rimescolano in tavola, non esclude una sua candidatura alla guida di Palazzo dei Celestini..

Immediata la replica di La Russa

Il reggente di Alleanza nazionale, Ignazio La Russa, ha accolto le dimissioni di Adriana Poli Bortone dall’incarico di coordinatore regionale di An in Puglia e ha nominto Francesco Amoruso commissario regionale.”Poli Bortone , di cui non va dimenticato il contributo dato negli anni alla destra – si legge in una nota della direzione nazionale del partito -, aveva gia’ reso peraltro incompatibile il suo ruolo di coordinatore regionale con sue recenti ripetute dichiarazioni pubbliche. Dichiarazioni che contrastavano irrimediabilmente con la possibilita’ di poter svolgere un ruolo utile ed efficace al rilancio della Puglia in un quadro unitario che An vuole perseguire insieme a tutto il Pdl.

E ora è sempre più probabile che la senatrice voglia creare un proprio partito, una specie di Alleanza per il Sud, con queste caratteristiche

E’ stato un ultimo, coraggioso tentativo per non spegnere una parte notevole della storia della destra italiana. A quanto pare fallito. I fedelissimi di Adriana oggi stanno già lavorando alla creazione di una nuova formazione politica, che potrebbe chiamarsi Alleanza Federale, nella quale potrebbero confluire tutti coloro (e sono tantissimi, specie i giovani) che non vogliono morire berlusconiani e che comunque credono ad una destra sociale, democratica, ma molto più vicina ai valori “fondanti” del vecchio MSI.

Insomma una situazione complicata e un’uscita non piacevole, visto anche il seguito e la stima di cui gode la senatrice in regione.

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