IL FAZIOSO LIBERALE SI TRASFERISCE
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Stasera Berlusconi in un comizio a Olbia
Sta per uscire uno scandalo che forse sarà il più grande della storia della Repubblica. Un signore ha messo sotto controllo 350 mila persone
A cosa si riferisce? I sinistri già speravano in qualcosa di negativo per il governo ma invece riguarda uno dei loro beniamici giustizialisti, De Magistris e in particolare all’archivio Genchi
Perchè sarebbe cosi enorme come detto da Berlusconi?
L’archivio del consulente dell’ex pm De Magistris, Gioacchino Genchi, è costituta da 578 mila record anagrafici, 1402 tabulati utilizzati nell’ ambito dei procedimenti Why Not e Poseidon, e da 1 milione di contatti telefonici tra i quali anche quelli di parlamentari, magistrati, esponenti dei servizi segreti e di altre istituzioni (392000 persone fisiche controllate)
E così i nomi delle persone coinvolte, alcune delle quali parlamentari: oltre all’ex (senatore e ministro) Clemente Mastella, ci sarebbero anche l’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu, l’ex sottosegretario (oggi ministro ombra del Pd) Marco Minniti e qualche altro. Più alcune decine (un numero vicino a 100, riferisce chi ha letto gli atti) di telefoni intestati alla Camera dei deputati, al Senato e alla presidenza del Consiglio. E ancora: i numeri del procuratore nazionale antimafia Grasso e di altri magistrati. Secondo alcune indiscrezioni anche quello dell’ex capo della Polizia (oggi capo dipartimento delle informazioni per la sicurezza) Gianni De Gennaro
E inoltre
Poi c’è l’esame del traffico telefonico di apparecchi in uso ad appartenenti ai servizi segreti, motivo per cui i rapporti dei carabinieri sul cosiddetto «archivio Genchi» sono approdati al comitato parlamentare per la sicurezza presieduto da Francesco Rutelli. La pietra dello «scandalo» che torna in superficie è il lavoro svolto dal consulente tecnico Gioacchino Genchi, su mandato e per conto dell’ex pubblico ministero di Catanzaro Luigi De Magistris, nei procedimenti chiamati Why not e Poseidone che hanno provocato prima l’avocazione delle inchieste e poi il trasferimento del magistrato. Il quale aveva autorizzato il perito ad accedere ai «sistemi informativi» delle aziende telefoniche, ma anche alle «banche dati del Centro elaborazione dati del ministero dell’Interno, dell’Anagrafe tributaria, delle Camere di commercio, delle anagrafi comunali» e altri servizi. È nato così l’archivio che Genchi avrebbe accumulato negli uffici palermitani in cui lavora: una gran quantità di dati — tabulati telefonici, non intercettazioni, a parte qualcuna trasmessa dal pm per esigenze di lavoro — alla quale ha più volte fatto cenno con toni molto allarmati chi è subentrato a De Magistris nell’inchiesta catanzarese (ora trasferito anche lui dal Csm per come s’è mosso nella «guerra» con Salerno). L’ormai ex procuratore generale di Catanzaro Iannelli affermò che erano stati esaminati i contatti «perfino di utenze coperte da segreto di Stato», e lo disse sulla base dei rapporti dei carabinieri del Ros inviati a sequestrare e analizzare l’«archivio Genchi».
Profonde anomalie sono state denunciate da tutti i partiti.
Ecco cosa dice Rutelli
Temo che nelle prossime settimane ci si renderà conto che si tratta di una questione molto rilevante per la nostra libertà e la nostra stessa democrazia
Anche Gasparri va all’attacco
Il caso del cosiddetto archivio Genchi e’ una vergogna di dimensioni devastanti. Per certi casi ci vorrebbe la corte marziale. Sta emergendo uno dei piu’ gravi e sconcertanti scandali della storia repubblicana che rischia di sommergere di vergogna interi settori dello Stato. Siamo al paradosso. E’ possibile che gli stessi committenti siano stati a loro volta intercettati, in un tragicomico circolo vizioso di spie, spioni e sprovveduti.
Grazie alla sollecitazione del nostro gruppo oggi abbiamo alcune certezze relative a questa preoccupante vicenda. La banca dati del consulente del magistrato De Magistris, Gioacchino Genchi, è costituta da 578 mila record anagrafici, 1402 tabulati utilizzati nell’ ambito dei procedimenti Why Not e Poseidon, e da 1 milione di contatti telefonici tra i quali anche quelli di parlamentari, magistrati, esponenti dei servizi segreti e di altre istituzioni. E’ certo che l’ abnormità dei dati forniti alla Camera ci preoccupa molto e dunque speriamo che le autorità giudiziarie e disciplinari chiariscano la vicenda in tempi brevi
il Governo porti a conoscenza del Parlamento le reali dimensioni dell’archivio segreto Genchi: riteniamo grave che un soggetto, pur convenzionato, possa avere a disposizione un’immensa banca dati e aver controllato i tabulati telefonici di personalità istituzionali, tra cui, a quanto si apprende, anche dell’allora Capo della Polizia Gianni De Gennaro, oggi al vertice delle strutture di intelligence
Insomma il premier non ha tutti i torti e il paladino della giustizia De Magistris sembra avere qualcosa da spiegare
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